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Marco Mangione

Il tempo di un’estate
2024
esposizione solare su carta
34.7×46.5 cm
Il tempo di un’estate
2024
esposizione solare su carta
36.5×45.4 cm

Il tempo di un’estate utilizza l’esposizione solare su carta per dare vita ad un processo di decolorazione, che si associa ad una riflessione simbolica sul tempo, la luce e la memoria.

Paesaggi costieri e strutture balneari, emergono dalla carta come ricordi, temi strettamente legati alla transitorietà dell’estate.
La linea d’orizzonte unisce le due opere in un’unica narrazione visiva, dove la luce estiva del primo mattino, quando il mare appare più chiaro del cielo, trasforma il paesaggio in un’esperienza meditativa.

Questo progetto riflette anche sul concetto di impronta del tempo, rendendo visibile l’invisibile: il passare delle ore, l’intensità della luce, la relazione tra natura e uomo.

Marco Mangione

Nasce a Catania nel 1986.
Attualmente vive e lavora a Catania.

Gummy Gue (Marco Mangione) è un artista che lavora principalmente nello spazio pubblico.
Marco conosce l’ambiente del graffiti writing nei primi anni 2000, indagando e sperimentando sulle possibilità̀ espressive che lo accosteranno all’arte urbana contemporanea.
La sua ricerca sviluppa un sistema di codici formali che seguono una determinata logica, un linguaggio segnico che ha le sue regole e propri canali di riferimento. Una grammatica personale che si esprime in una visione sospesa, per suggerire universi possibili attraverso una figurazione che confina con l’astratto, partendo da uno sviluppo legato a caratteri e personaggi iconici che hanno accompagnato l’artista dall’inizio del suo percorso.
La scomposizione degli elementi è il risultato di una ricerca verso la sintesi che tende a manifestare vibrazioni positive e serene, verso la rappresentazione di uno spazio flessibile, un dialogo aperto con l’architettura e l’ambiente.
L’interesse sulle nuove potenzialità̀ espressive della superficie, che da verticale diventa abitabile e percorribile, nelle ultime esperienze lo porta ad intervenire in diversi ambienti legati all’attività̀ collettiva. Impianti sportivi e aree ricreative sono gli spazi urbani dove sperimentare il movimento e l’attraversamento di uno spazio fruibile, per ottenere una visione variabile che si rigenera continuamente, come in una simulazione virtuale vissuta nello spazio reale.
Dal 2010 il progetto si avvale della collaborazione di Andrea Mangione, che affianca l’artista nel suo lavoro partecipando attivamente alla realizzazione degli interventi nello spazio pubblico.
Dal 2013 al 2020 è cofondatore del progetto Ritmo, un progetto di divulgazione artistica con sede a Catania, che promuove il lavoro di artisti che operano in diversi ambiti del contemporaneo.
I suoi lavori sono presenti in molte città italiane ed europee, alcuni interventi come Playground, Skatepark e Orbital, sono stati pubblicati da magazine, libri e piattaforme dedicate al design e all’architettura come Domus, Designboom, Ad Magazine, Architectural Record e molti altri.

Andrea Mangione

Location
2024
olio su carta
62x54cm

Location è parte di una serie che visualizza scenari urbani di invenzione, caratterizzati da un’estetica essenziale e una dimensione sospesa tra realtà e immaginazione.

I margini della strada diventano protagonisti silenziosi: una piccola aiuola trascurata, una palma, pali e segnaletica, si ergono come elementi di una rappresentazione stilizzata e poetica.

Una dimensione urbana di confine, in cui l’esperienza concreta del camminare, sostare, osservare, ci conduce verso un altrove, in una riflessione personale e intima.

Andrea Mangione

Nasce a Catania nel 1986.
Attualmente vive e lavora a Catania.

Il suo lavoro è un’esplorazione intuitiva della memoria e della sensazione. Utilizzando metodi tradizionali di pittura e disegno, tecniche digitali e animazioni, le sue immagini inquadrano una realtà filtrata e interiorizzata, attraverso la rappresentazione di elementi riconoscibili che assumono un carattere prevalentemente evocativo.

Insieme al fratello Marco frequenta l’ambiente del muralismo urbano, partecipando attivamente alla realizzazione di opere firmate con lo pseudonimo Gummy Gue, un’esperienza che raggiunge nel tempo un ambito internazionale.

Nel 2012 avvia insieme ad altri collaboratori il progetto Ritmo, atto alla ricerca e alla divulgazione delle tendenze contemporanee, collaborando con artisti che operano in diversi ambiti delle arti visive.

Nanni Licitra

Serie I ricordi dei morti servono loro per un altra vita,
scatto 2022,
macchina Nikon Fm + pellicola Ilford HP5
stampa fine art
tiratura 4 digitali + 1 analogica
cm 29.2×37.2
Serie End in Hell
scatto 2016
macchina Yashica T4, pellicola Kodak Trix 400
Stampa fine art tiraura 4 digitali + 1 analogica
cm 26.5×39
Serie End in Hell
scatto 2012
macchina Yashica T4, pellicola Kodak Trix 400
Stampa fine art tiraura 4 digitali + 1 analogica
cm 29x x 39

Nell’eterogeneità di queste immagini è possibile rintracciare un metodo, o almeno un’intenzione: la costante di un indugio sulle cose in un rito di devozione alla realtà. Uno sguardo libero da categorie, generi e temi, che cataloga istanti in cui l’ambiente intorno a lui si manifesta nelle sue forme più effimere e particolari. E’ una pratica connessa alle radici, al ripetersi di viaggi e spostamenti quotidiani, ma al contempo svincolata dalla permanenza in luoghi o itinerari consueti. Nanni è equipaggiato, per dirla con Hendke, di quella fedeltà a «certe piccole cose che ci accompagnano in tutti i traslochi», che lo rende capace di raccontare con estrema precisione uno stato d’animo, un odore, un luogo, un suono senza la necessità di una cornice narrativa lineare.
Mi torna in mente quel giovane Ghirri che affannato si parò davanti al commesso e gli chiese come avrebbe potuto vedere solo ciò che voleva, una sola cosa per volta, per trovare ordine, farsi spazio nel mondo e ritrovare la strada di casa, perchè si era perso tra le stelle e le galassie. Il commesso sorridendogli gli mostrò una macchina fotografica e gli disse: ”E’ meglio di una bussola, con questa macchina potrai cancellare tutto il superfluo e lasciare solo il necessario”. E’ in quel groviglio, accelerato e confuso, che Nanni ci lascia le briciole di un cammino in cui l’universo ritorna a nostra misura.

 

Tratto da un testo di Vittoria Cafarella

Nanni Licitra

Nasce a Vittoria nel 1988.
Attualmente vive e lavora a Vittoria.

Nel 2008 inizia la sua ricerca fotografica, esclusivamente analogica, attraverso un atteggiamento che lo porta a privilegiare un punto di vista distaccato, da spettatore.
I suoi soggetti sono le periferie, preferendo i non luoghi, e la società urbana che le anima. Attratto dagli estremismi, le sue fotografie sembrano riflessioni emblematiche, soggetti e oggetti che si decontestualizzano dall’esperienza del quotidiano.

Krizia Galfo

Smoothy
2024
olio su lino, D 50cm

Qualcuno è genitore, tutti sono figli.

La relazione genetica tra gli esseri umani è un mistero profondo.
Il DNA è un equilibrio perfetto tra scienza e istinto, è la somma di due vite, di due frasi già scritte che una volta mescolate formano un concetto nuovo: i figli sono l’anagramma dei genitori. Tutto questo si chiama eredità, è quella smorfia identica alla tua in una vecchissima foto di famiglia.
Da quando esiste la coscienza, ogni persona ha cercato di sciogliere la contraddizione di essere unico, ma frutto di qualcun altro.
Venire al mondo non è una libera scelta, ed è questo il vero peccato originale dal quale cerchiamo di affrancarci per tutta la vita. La nascita, è naturale conseguenza di un ciclo perpetuo, come un’onda creata e sospinta da altre onde: possono essere equatoriali e calde, oppure gelide e oceaniche, come nelle opere di Krizia Galfo.
Sono anime sospese quelle di Krizia, immerse in una struttura narrativa cinematografiche.
I suoi lavori sono frame, il cinema è un’artificio che può essere più vero del vero, Krizia lo sa e ne utilizza i Close-up e la fotografia, i soggetti sfuggono ai bordi della tela come una scena stoppata un secondo troppo tardi. L’atmosfera è nitida al limite della perfezione, le tonalità del rosa e del celeste si alternano con rigore marziale, creando una palette infantile con il retrogusto aspro del distacco. Nella pittura algida di Krizia con ci sono appigli per distrarsi e scrollare via dagli occhi un lieve malessere, ogni pennellata è pensata per non essere percepita e fondersi con la tela stessa.
Nelle opere il punto di vista principale è quello del figlio, il genitore è l’attore non protagonista. I volti e le mani sono paonazzi, come se per anni avessero atteso invano l’arrivo di una fiammella per scaldarsi, o della domanda giusta.
Le relazioni che descrive Krizia sono gocce d’acqua che cadono lente le une sulle altre, da nutrimento primario si trasformano in stalattiti appuntite, capaci di ferire.
Le pieghe morbide degli abiti sono l’unico elemento d’involontaria intimità e punto di contatto tra due corpi lontanissimi, sono le onde alte e fredde dell’oceano, piene di struggente compassione.
Una matassa di conflitti irrisolti è incagliata fra le corde vocali, l’assenza di suono è la condizione permanente di ogni opera.

 

Tratto da: “We Need to Talk” a cura di Eleonora Aloise_2023

Krizia Galfo
Nasce a Ragusa nel 1987.
Attualmente vive e lavora a Roma.

La formazione artistica di Krizia Galfo ha subito l’influenza di tre diverse città e percorsi: a Catania si laurea in lettere moderne; a Londra si avvicina alla pittura attraverso corsi brevi presso il Chelsea College of Arts; a Roma, invece, affina la tecnica frequentando workshop di pittori nazionali e internazionali, arricchendo così il suo percorso da autodidatta.
La pittura, il cinema, la piega. Nel lavoro di Krizia Galfo questi tre elementi accompagnano lo spettatore in una dimensione altra, sospesa in un’atmosfera congelata.
Attraverso l’utilizzo della fotografia e dei close-up cinematografici, indaga le dinamiche interiori e i conflitti irrisolti, amplificandone tensioni e sommovimenti. Il ritratto ad olio è solo un pretesto: la tecnica diventa tema, il controllo diventa necessità.
Emotività e rigidità si nascondono nelle pieghe e nelle pennellate di cui non rimane traccia.
I rosa trascinano il fruitore nella bolla dell’infanzia con il freddo distacco di un adulto disincanto.

Tra le mostre più recenti: Nella pittura. Roma capitolo I, a cura di Massimo Mininni e Davide Sarchioni, lI Frantoio, Capabio, 2023; L’impresa e l’Opera, una mostra di Ombrelloni Art Space a cura di Alice Falsaperla, Galleria La Nuvola, Roma, 2023; Le stelle di San Lorenzo, a cura di Valentina Ciarallo, Galleria Gilda Lavia, Roma, 2023; Amici o pittori – un progetto di Marco Emmanuele, Fondazione Pastificio Cerere, Roma, 2023; Vuoto, Struttura, Roma, 2023; We need to talk, mostra personale con testo di Eleonora Aloise, Curva Pura, Roma, 2023; Pittura Emergente Oggi – A New Generation, a cura di Cesare Biasini Selvaggi, 21 Gallery, Villorba (TV), 2022; Salon in Sabina. An invitation/an introduction, a cura di Shaun McDowell, Demoni Danzanti, Torri in Sabina (RI), 2022; Visage, Nero Gallery, Roma, 2022; The Milky way – VERA, a cura di Damiana Leoni, Galleria Alessandra Bonomo, Roma, 2022; Unconventional still life, NP ArtLab, Padova, 2022; Materia Nova. Roma ultime generazioni a confronto, a cura di Massimo Mininni, Galleria d’Arte Moderna, Roma, 2021.

Coinvolti in un’insolita mostra di fine anno

a cura di Lo Magno artecontemporanea

 

Lo Magno artecontemporanea inaugura un nuovo progetto collettivo “Coinvolti in un’insolita mostra di fine anno”, giorno 28 dicembre alle ore 19 presso la propria sede di Modica (via Risorgimento 91-93).
Chiara citazione di una capostipite del cinema italiano dello scorso secolo, Lina Wertmüller (abbreviandone il nome), “Coinvolti in un’insolita mostra di fine anno” oltrepassa i confini del contenuto disegnato da un titolo, proprio come le opere filmiche della regista simbolo della femminilità dietro la cinepresa, hanno sempre amplificato il loro essere fuori dall’etichetta-titolo.

Sulla via dell’incipit che Lo Magno porta avanti, la cooperazione e contaminazione come segno produttivo e indispensabile in una struttura artistica, i 13 artisti in mostra, per la maggior parte provenienti da altre realtà, esploreranno un dialogo che inizia proprio da questa esperienza,
celebrando così alcune tra le collaborazioni collaterali alla galleria durante il 2024: l’incontro come studio e approfondimento di un lessico artistico comune o accomunato.

Pittura, fotografia, scultura, installazioni, in galleria: Andrea Cerruto, Krizia Galfo, Nanni Licitra, Marco Mangione, Andrea Mangione, Tamara Marino & Simon Troger, Giuseppe Minnella, Lorenzo Montinaro, Dumitrita Razlog, Lola Schanabel, Samantha Torrisi, Anna Tusa.

Artisti già affermati nel panorama nazionale ed internazionale insieme in questa “insolita” collettiva, dove avremo l’opportunità di vedere a parete opere di artisti fuori dal loro comune posto, dalla propria galleria di riferimento o dal proprio luogo di produzione.

Partendo dalla realtà, ogni artista sceglie in che modo riscriverne i tratti, in che modo rappresentare la dimensione che ha scelto di accogliere, cosa mescolare e cosa evitare, proprio per questo “Coinvolti in un’insolita mostra di fine anno” rende luogo ciò che si è mescolato e dimensione ciò
che si è progettato.

Coinvolti in un’ insolita mostra di fine anno

 

Opening: 28 dicembre ore 19
Periodo: 29 dicembre – 28 febbraio
Visite: martedì/venerdi ore 17/20 sabato ore 10/13
Contatti:
www.lomagnoartecontemporanea.it
info@lomagnoartecontemporanea.it
tel/wa +39 0932763165 / +39 3396176251

Roma Arte in Nuvola 2024

Lo Magno artecontemporanea –  Roma Arte in Nuvola

21 – 24 novembre 2024

Piano forum (piano terra) stand G34

Centro congressi  “La Nuvola” – Viale Asia 40/44, Roma.

Con noi gli artisti: Ignazio Cusimano Schifano, Emanuele Giuffrida, Rossana Taormina.

Un progetto collettivo realizzato in occasione della prima partecipazione della galleria alla manifestazione romana che quest’anno giunge alla 4^edizione.

Ignazio Cusimano Schifano (Palermo, 1976)

FICUZZA*

cosa non abbiamo capito, cosa non abbiamo compreso di loro?

Così chiedeva la grande quercia secolare durante le “residenze” periodiche di Ignazio al bosco di Ficuzza (Palermo).

Un luogo in cui l’artista vive un’esperienza legata alla metafisica e che, come in una sorta di grande puzzle da ricomporre, narra l’incontro con una realtà altra in cui protagonista è un albero annoiato dalla sua immobilità che memorizza tutti i vissuti del prato circostante: Matrimoni singolari, funerali insoliti, disparate liti, e le condivide.

Un dialogo mistico che si esplicita in opere su carta in cui predilette sono tecniche miste legate al ‘700-’800.

Esperienze si declinano in tratti decisi, che eliminano le distanze tra idealizzazione e realizzazione. Un impeto di espressione in cui si manifesta l’intimità dell’artista.

Un racconto in cui si fondono pura serenità, data dal contatto con la natura, ed inflessioni tematiche,dovute al contatto con il mondo sociale e con l’universo dell’arte contemporanea.

Cronologia di emozioni su carta, Ficuzza rappresenta il susseguirsi degli istanti in cui affacciarsi alla realtà significa avere urgenza di essere artista.

*La riserva naturale orientata Bosco della Ficuzza, Rocca Busambra, Bosco del Cappelliere e Gorgo del Drago è un’area naturale protetta situata nei comuni di Corleone, Godrano, Marineo, Mezzojuso e Monreale, nella città metropolitana di Palermo

Emanuele Giuffrida (Gela, 1982)

Erano gli anni novanta ed Emanuele Giuffrida si trovava a crescere in una cittadina dell’estremo sud siculo chiamata Gela, in provincia di Caltanissetta.

Dato biografico necessario per comprendere il lavoro dell’artista, perché è proprio da qui che inizia la storia della suo progetto artistico, dalle rielaborazioni dei vissuti d’infanzia: The Playroom Scenario, The White Sheet, The Outside Circus, cicli pittorici che Emanuele abbraccia e che, come tante declinazioni di uno stesso vissuto, ci rimandano immediatamente a lui, alla sua pittura, definita a volte hopperiana, a volte malinconica, ma che per l’artista si realizza in una potente forma di rivalsa estetica. Memoria che fa da guida ad una pittura solida, piena, gestita perfettamente come fosse continuazione del suo essere nel mondo.

Campi semantici propri affidati ad un tratto pittorico riconoscibile e puro, quasi incontaminato nel tempo .

Una continua ricerca che si nutre della sua intimità ma che si manifesta in un dialogo con il contemporaneo deciso, autentico e dal forte impatto estetico.

Rossana Taormina (Partanna, 1972)

DERIVA

“cosi gentile e inafferabile, impermeabile alla volgarità” cantava De Gregori riferendosi a quel movimento che, in maniera apparentemente lenta e superficiale, spinge sempre nella stessa direzione diventando corrente e portando ad uno scostamento di idee, modi, spazi, tempi, vita.

Deriva nasce da un’esigenza fondamentale nella produzione dell’artista: partendo dalla pratica dell’objet trouvé, riscrivere spazio e tempo di un oggetto, a stretto contatto con la carica mnestica di questo.

Plasmare una nuova memoria lavorando con la dimensione spazio-temporale è condizione fondamentale della deriva che, grazie al medium dell’acrilico e al supporto di vecchie carte nautiche, diventa nuova geografia a servizio di un estetica contemporanea.

Roma Arte in Nuvola 4^edizione

Lo Magno artecontemporanea a Roma Arte in Nuvola!

 

Dal 21 al 24 novembre 2024 ci trovate al piano forum (piano terra) stand G34 nella splendida cornice dello stesso centro congressi dove nel 2016 fu inaugurata l’opera “La Nuvola” dell’architetto Massimiliano Fuksas, in Viale Asia 40/44, Roma.

Con noi gli artisti: Ignazio Cusimano Schifano, Emanuele Giuffrida, Rossana Taormina.

Un progetto collettivo realizzato in occasione della prima partecipazione della galleria alla manifestazione romana che quest’anno giunge alla 4^edizione.

Vi raccontiamo un pò:

Ignazio Cusimano Schifano

Ignazio Cusimano Schifano (Palermo, 1976)

FICUZZA*

cosa non abbiamo capito, cosa non abbiamo compreso di loro?

Così chiedeva la grande quercia secolare durante le “residenze” periodiche di Ignazio al bosco di Ficuzza (Palermo).

Un luogo in cui l’artista vive un’esperienza legata alla metafisica e che, come in una sorta di grande puzzle da ricomporre, narra l’incontro con una realtà altra in cui protagonista è un albero annoiato dalla sua immobilità che memorizza tutti i vissuti del prato circostante: Matrimoni singolari, funerali insoliti, disparate liti, e le condivide.

Un dialogo mistico che si esplicita in opere su carta in cui predilette sono tecniche miste legate al ‘700-’800.

Esperienze si declinano in tratti decisi, che eliminano le distanze tra idealizzazione e realizzazione. Un impeto di espressione in cui si manifesta l’intimità dell’artista.

Un racconto in cui si fondono pura serenità, data dal contatto con la natura, ed inflessioni tematiche,dovute al contatto con il mondo sociale e con l’universo dell’arte contemporanea.

Cronologia di emozioni su carta, Ficuzza rappresenta il susseguirsi degli istanti in cui affacciarsi alla realtà significa avere urgenza di essere artista.

*La riserva naturale orientata Bosco della Ficuzza, Rocca Busambra, Bosco del Cappelliere e Gorgo del Drago è un’area naturale protetta situata nei comuni di Corleone, Godrano, Marineo, Mezzojuso e Monreale, nella città metropolitana di Palermo

Emanuele Giuffrida

Emanuele Giuffrida (Gela, 1982)

Erano gli anni novanta ed Emanuele Giuffrida si trovava a crescere in una cittadina dell’estremo sud siculo chiamata Gela, in provincia di Caltanissetta.

Dato biografico necessario per comprendere il lavoro dell’artista, perché è proprio da qui che inizia la storia della suo progetto artistico, dalle rielaborazioni dei vissuti d’infanzia: The Playroom Scenario, The White Sheet, The Outside Circus, cicli pittorici che Emanuele abbraccia e che, come tante declinazioni di uno stesso vissuto, ci rimandano immediatamente a lui, alla sua pittura, definita a volte hopperiana, a volte malinconica, ma che per l’artista si realizza in una potente forma di rivalsa estetica. Memoria che fa da guida ad una pittura solida, piena, gestita perfettamente come fosse continuazione del suo essere nel mondo.

Campi semantici propri affidati ad un tratto pittorico riconoscibile e puro, quasi incontaminato nel tempo .

Una continua ricerca che si nutre della sua intimità ma che si manifesta in un dialogo con il contemporaneo deciso, autentico e dal forte impatto estetico.

Rossana Taormina

Rossana Taormina (Partanna, 1972)

DERIVA

“cosi gentile e inafferabile, impermeabile alla volgarità” cantava De Gregori riferendosi a quel movimento che, in maniera apparentemente lenta e superficiale, spinge sempre nella stessa direzione diventando corrente e portando ad uno scostamento di idee, modi, spazi, tempi, vita.

Deriva nasce da un’esigenza fondamentale nella produzione dell’artista: partendo dalla pratica dell’objet trouvé, riscrivere spazio e tempo di un oggetto, a stretto contatto con la carica mnestica di questo.

Plasmare una nuova memoria lavorando con la dimensione spazio-temporale è condizione fondamentale della deriva che, grazie al medium dell’acrilico e al supporto di vecchie carte nautiche, diventa nuova geografia a servizio di un estetica contemporanea.

ROMA ARTE IN NUVOLA 22-24.11.2024

LO MAGNO ARTECONTEMPORANEA

FLOOR 0 (FORUM) – BOOTH G34

 

LOCATION

La Nuvola, Viale Asia 40/44, 00144 Roma

 

ORARI DELLA MANIFESTAZIONE

21 novembre SOLO SU INVITO

ore 11:30 anteprima stampa e apertura ufficiale

ore 12:00 Vip Preview

dalle ore 17:00 alle ore 20:30 vernissage

22 novembre

dalle ore 10:30 alle ore 20:30

23 novembre

dalle ore 10:30 alle ore 20:30

24 novembre

dalle ore 10:30 alle ore 20:30

 

PER RICEVERE UN INGRESSO GRATUITO IN FIERA

Inviaci una mail a info@lomagnoartecontemporanea.it con i seguenti dati: NOME, COGNOME, INDIRIZZO, NUMERO DI TELEFONO, EMAIL.

Ti aspettiamo!

A presto

LO MAGNO artecontemporanea

Art Verona 2024

“Io non so come è la realtà. Ci sfugge, mente di continuo.
Io diffido sempre di ciò che vedo,
di ciò che un’immagine ci mostra, perchè immagino ciò che c’è al di la.
ciò che c’è dietro ad un’immagine non si sa”

M. Antonioni

 

Blow-up è la parola chiave che segna l’incontro tra una delle più belle opere in pellicola di Michelangelo Antonioni (Blow-up 1966) e la più recente ricerca artistica di Giovanni Viola. Il punto di convergenza è la riflessione che ambedue dedicano alla percezione stratificata della realtà, da parte di uno sguardo che, nel cinema come nella vita reale, vuole spesso provare a superare la barriera dell’immediata evidenza. Dall’ occhio del regista, la chiara e limpida visione di un parco londinese, teatro dell’abbraccio di due amanti, nasconde la terribile verità di un delitto che di li a poco si consumerà; così come nel lavoro di Viola, la limpidezza di uno specchio d’acqua filtra l’indefinita visione di un fondale scuro.
Sono piani di visione che, riproposti sullo schermo così come sulla superficie di un dipinto, creano un complesso gioco di stratificazioni capace di restituire a chi guarda un’illusione di realtà, nel primo caso con valenza narrativa e nel secondo con impatto fortemente estetico.
Ma è possibile l’approdo ad una visione autentica del reale o il destino dello sguardo è di rimanere chiuso entro lo spazio creato dall’illusione?

Fuggire da un illusione o da una rappresentazione della realtà, creata su pellicola o su tela, per tuffarsi dentro la verità stessa delle cose sensibili, sconta pur sempre il limite derivante dalla nostra percezione, la quale è in grado di cogliere il mondo che le sta fuori solo per piccole fette: la serie di innumerevoli attimi che insieme costituiscono il presente.
E così la successione degli attimi genera il senso del tempo, quella distinzione tra presente, passato e futuro che Albert Einstein definiva un’ostinata illusione di cui rimane preda l’essere umano per un mistero difficile da penetrare. Seguiamo il fluire del tempo nell’infinita variazione di forme e colori di uno specchio d’acqua marina, consapevoli che gli innumerevoli istanti di questo spettacolo sono tutti ugualmente carichi di presente, assoluti come l’intera pellicola o la singola rappresentazione pittorica che tenti di coglierne l’essenza.

IL TEMPO.. UN’ILLUSIONE DI COSCIENZA

Trasparenze nel tempo…

Plastiche Trasparenze…

Visione di superficie

Da BLOW-UP

QUI SUD TALK partiamo da QUI.

 Tre incontri tematici divulgativi per dare forma verbale a ciò che è l’intento della collaborazione tra le gallerie Lo Magno e Collica e lo spazio fotografico Gianni Mania: analizzare le potenzialità artistico-culturali di questa fetta di isola assumendosi il compito di raccontarle e movimentarne l’espansione.

🟡 ᴠᴇɴᴇʀᴅÌ 04 ᴏᴛᴛᴏʙʀᴇ

Il buono, il brutto, il cattivo: l’opera, la passione e il mercato.

Primo incontro immersivo nel mondo del mercato dell’arte contemporanea, analizzate tutte le figure che ne generano l’esistenza e il movimento e i vari periodi storici ma soprattutto quello attuale. Problematiche e potenziali soluzioni hanno regalato al pubblico una visione più chiara e non scontata di quello che quotidianamente gli operatori del settore dell’arte vivono.
Relatori
 -Isidoro Mazza
Professore ordinario di Scienze delle finanze, Catania
– Gianfranco Caruso
Imprenditore e collezionista, Catania.
Hanno moderato: Gianluca Collica, Giuseppe Lo Magno.
Gianni Mania, Grazie. sempre.

🟡 DOMENICA 20 OTTOBRE

Oblò/Porthole 1990-2022. Sicilia, isola tra le isole. Egadi, Eolie, Pelagie. Presentazione del libro di Carmelo Nicosia.

Secondo incontro di Qui Sud Talk, presentazione del volume che raccoglie 100 fra le più significative immagini di Carmelo Nicosia e di un viaggio, il suo, che dura da più di trenta anni e che narra, attraverso i suoi fotogrammi in bianco e nero, momenti magici di viaggio, relazioni antiche tra natura e visione, strette di mano, contatti privilegiati con esseri umani rari e coraggiosi.
“Nel 1989 approdai a Stromboli, isola del Fuoco delle Eolie, sprovvisto di particolari informazioni storiche o geografiche, ma trascinato dall’entusiasmo di alcuni amici visionari che avevano già sperimentato la Malìa isolana. Avevo abbandonato una carriera preordinata di brillante laureato nel campo farmaceutico per intraprendere il cammino complesso, ma ancora oggi travolgente, della scrittura e della fotografia. Iniziò a prendere corpo nella mia anima inquieta di uomo del sud che fermare il tempo, delineare lo spazio con uno scatto e osservare i processi umani, fosse l’unico modo possibile per stare al mondo, perché il mondo per esistere doveva essere raccontato con la fotografi”
Relatori
 -Carmelo Nicosia
Fotografo, Direttore della scuola di fotografia dell’Accademia di belle arti, Catania.
– Paolo Brodbeck
Presidente Fondazione Brodbeck, Catania.
Moderano: Gianluca Collica, Giuseppe Lo Magno.
Si ringrazia Gianni Mania, Zazie Books

🟡 VENERDÌ 08 NOVEMBRE

Societas Siciliae: un modello di cooperazione, promozione e valorizzazione degli artisti siciliani

Nell’ambito del progetto Societas Siciliae, venerdì 8 novembre alle ore 19.00 si terrà presso la Chiesa Santa Maria della Consolazione in Via Dolomiti a Scicli, il terzo incontro di Qui Sud Talk incentrato sulla valorizzazione e promozione dell’arte contemporanea in Sicilia.

Societas Siciliae è un progetto che coinvolge un gruppo costituito di diverse figure di artisti, galleristi, collezionisti, curatori, associazioni, fondazioni e musei siciliani. Una costellazione che a vario titolo contribuisce alla produzione artistica contemporanea in Sicilia e partecipa nel definire le strategie utili a inserire la Sicilia, in tutte le sue componenti e ruoli, nel panorama artistico contemporaneo internazionale.

Organizzato dalle gallerie Lo Magno artecontemporanea di Modica e Collica & Partners di Catania, in occasione della mostra in corso QUI SUD EST 1st edition in collaborazione con lo spazio fotografico Gianni Mania, l’incontro vede come relatori

– il Dott. Ornella Laneri, presidente della Fondazione OELLE di Catania
– il Prof. Patrizia Monterosso, manager culturale di Palermo
– l’imprenditore e collezionista Cecilia Zanasi titolare della agenzia di comunicazione Zed_Comm di Verona

Introduce l’incontro Giuseppe Lo Magno titolare dell’omonima galleria, modera Gianluca Collica Direttore della Fondazione Brodbeck di Catania, partecipano gli artisti Emanuele Giuffrida e Sasha Vinci.

Si ringraziano per la collaborazione:

La Diocesi di Noto e il Sacerdote Antonio Garofalo; le Associazioni Culturali Site Specific e Triskele di Scicli; lo studio fotografico Gianni Mania.

Sponsor: Ghibli solutions

ArtVerona 19^edizione

Lo Magno artecontemporanea presenta

BLOW-UP

Incontro con Michelangelo Antonioni

GIOVANNI VIOLA

Solo Show

 

Blow-up è la parola chiave che segna l’incontro tra una delle più belle opere in pellicola di Michelangelo Antonioni (Blow-up 1966) e la più recente ricerca artistica di Giovanni Viola. Il punto di convergenza è la riflessione che ambedue dedicano alla percezione stratificata della realtà, da parte di uno sguardo che, nel cinema come nella vita reale, vuole spesso provare a superare la barriera dell’immediata evidenza.

ORARI DELLA MANIFESTAZIONE

Venerdì 11 ottobre, dalle ore 11.00 alle ore 14.00
Preview riservata (vip card, stampa)
Venerdì dalle ore 14.00 alle ore 19.00 apertura al pubblico
Sabato 12 e domenica 13 ottobre
ore 11.00 – 19.00

 

PER RICEVERE UN INGRESSO GRATUITO IN FIERA

Inviaci una mail a info@lomagnoartecontemporanea.it con i seguenti dati: NOME, COGNOME, INDIRIZZO, NUMERO DI TELEFONO, EMAIL.

Ti aspettiamo!

A presto

LO MAGNO artecontemporanea