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Krizia Galfo

Smoothy
2024
olio su lino, D 50cm

Qualcuno è genitore, tutti sono figli.

La relazione genetica tra gli esseri umani è un mistero profondo.
Il DNA è un equilibrio perfetto tra scienza e istinto, è la somma di due vite, di due frasi già scritte che una volta mescolate formano un concetto nuovo: i figli sono l’anagramma dei genitori. Tutto questo si chiama eredità, è quella smorfia identica alla tua in una vecchissima foto di famiglia.
Da quando esiste la coscienza, ogni persona ha cercato di sciogliere la contraddizione di essere unico, ma frutto di qualcun altro.
Venire al mondo non è una libera scelta, ed è questo il vero peccato originale dal quale cerchiamo di affrancarci per tutta la vita. La nascita, è naturale conseguenza di un ciclo perpetuo, come un’onda creata e sospinta da altre onde: possono essere equatoriali e calde, oppure gelide e oceaniche, come nelle opere di Krizia Galfo.
Sono anime sospese quelle di Krizia, immerse in una struttura narrativa cinematografiche.
I suoi lavori sono frame, il cinema è un’artificio che può essere più vero del vero, Krizia lo sa e ne utilizza i Close-up e la fotografia, i soggetti sfuggono ai bordi della tela come una scena stoppata un secondo troppo tardi. L’atmosfera è nitida al limite della perfezione, le tonalità del rosa e del celeste si alternano con rigore marziale, creando una palette infantile con il retrogusto aspro del distacco. Nella pittura algida di Krizia con ci sono appigli per distrarsi e scrollare via dagli occhi un lieve malessere, ogni pennellata è pensata per non essere percepita e fondersi con la tela stessa.
Nelle opere il punto di vista principale è quello del figlio, il genitore è l’attore non protagonista. I volti e le mani sono paonazzi, come se per anni avessero atteso invano l’arrivo di una fiammella per scaldarsi, o della domanda giusta.
Le relazioni che descrive Krizia sono gocce d’acqua che cadono lente le une sulle altre, da nutrimento primario si trasformano in stalattiti appuntite, capaci di ferire.
Le pieghe morbide degli abiti sono l’unico elemento d’involontaria intimità e punto di contatto tra due corpi lontanissimi, sono le onde alte e fredde dell’oceano, piene di struggente compassione.
Una matassa di conflitti irrisolti è incagliata fra le corde vocali, l’assenza di suono è la condizione permanente di ogni opera.

 

Tratto da: “We Need to Talk” a cura di Eleonora Aloise_2023

Krizia Galfo
Nasce a Ragusa nel 1987.
Attualmente vive e lavora a Roma.

La formazione artistica di Krizia Galfo ha subito l’influenza di tre diverse città e percorsi: a Catania si laurea in lettere moderne; a Londra si avvicina alla pittura attraverso corsi brevi presso il Chelsea College of Arts; a Roma, invece, affina la tecnica frequentando workshop di pittori nazionali e internazionali, arricchendo così il suo percorso da autodidatta.
La pittura, il cinema, la piega. Nel lavoro di Krizia Galfo questi tre elementi accompagnano lo spettatore in una dimensione altra, sospesa in un’atmosfera congelata.
Attraverso l’utilizzo della fotografia e dei close-up cinematografici, indaga le dinamiche interiori e i conflitti irrisolti, amplificandone tensioni e sommovimenti. Il ritratto ad olio è solo un pretesto: la tecnica diventa tema, il controllo diventa necessità.
Emotività e rigidità si nascondono nelle pieghe e nelle pennellate di cui non rimane traccia.
I rosa trascinano il fruitore nella bolla dell’infanzia con il freddo distacco di un adulto disincanto.

Tra le mostre più recenti: Nella pittura. Roma capitolo I, a cura di Massimo Mininni e Davide Sarchioni, lI Frantoio, Capabio, 2023; L’impresa e l’Opera, una mostra di Ombrelloni Art Space a cura di Alice Falsaperla, Galleria La Nuvola, Roma, 2023; Le stelle di San Lorenzo, a cura di Valentina Ciarallo, Galleria Gilda Lavia, Roma, 2023; Amici o pittori – un progetto di Marco Emmanuele, Fondazione Pastificio Cerere, Roma, 2023; Vuoto, Struttura, Roma, 2023; We need to talk, mostra personale con testo di Eleonora Aloise, Curva Pura, Roma, 2023; Pittura Emergente Oggi – A New Generation, a cura di Cesare Biasini Selvaggi, 21 Gallery, Villorba (TV), 2022; Salon in Sabina. An invitation/an introduction, a cura di Shaun McDowell, Demoni Danzanti, Torri in Sabina (RI), 2022; Visage, Nero Gallery, Roma, 2022; The Milky way – VERA, a cura di Damiana Leoni, Galleria Alessandra Bonomo, Roma, 2022; Unconventional still life, NP ArtLab, Padova, 2022; Materia Nova. Roma ultime generazioni a confronto, a cura di Massimo Mininni, Galleria d’Arte Moderna, Roma, 2021.

Coinvolti in un’insolita mostra di fine anno

a cura di Lo Magno artecontemporanea

 

Lo Magno artecontemporanea inaugura un nuovo progetto collettivo “Coinvolti in un’insolita mostra di fine anno”, giorno 28 dicembre alle ore 19 presso la propria sede di Modica (via Risorgimento 91-93).
Chiara citazione di una capostipite del cinema italiano dello scorso secolo, Lina Wertmüller (abbreviandone il nome), “Coinvolti in un’insolita mostra di fine anno” oltrepassa i confini del contenuto disegnato da un titolo, proprio come le opere filmiche della regista simbolo della femminilità dietro la cinepresa, hanno sempre amplificato il loro essere fuori dall’etichetta-titolo.

Sulla via dell’incipit che Lo Magno porta avanti, la cooperazione e contaminazione come segno produttivo e indispensabile in una struttura artistica, i 13 artisti in mostra, per la maggior parte provenienti da altre realtà, esploreranno un dialogo che inizia proprio da questa esperienza,
celebrando così alcune tra le collaborazioni collaterali della galleria durante il 2024: l’incontro come studio e approfondimento di un lessico artistico comune o accomunato.

Pittura, fotografia, scultura, installazioni, in galleria: Andrea Cerruto, Krizia Galfo, Nanni Licitra, Marco Mangione, Andrea Mangione, Tamara Marino & Simon Troger, Giuseppe Minnella, Lorenzo Montinaro, Dumitrita Razlog, Lola Schanabel, Samantha Torrisi, Anna Tusa.

Artisti già affermati nel panorama nazionale ed internazionale insieme in questa “insolita” collettiva, dove avremo l’opportunità di vedere a parete opere di artisti fuori dal loro comune posto, dalla propria galleria di riferimento o dal proprio luogo di produzione.

Partendo dalla realtà, ogni artista sceglie in che modo riscriverne i tratti, in che modo rappresentare la dimensione che ha scelto di accogliere, cosa mescolare e cosa evitare, proprio per questo “Coinvolti in un’insolita mostra di fine anno” rende luogo ciò che si è mescolato e dimensione ciò
che si è progettato.

Coinvolti in un’ insolita mostra di fine anno

 

Opening: 28 dicembre ore 19
Periodo: 29 dicembre – 28 febbraio
Visite: martedì/venerdi ore 17/20 sabato ore 10/13
Contatti:
www.lomagnoartecontemporanea.it
info@lomagnoartecontemporanea.it
tel/wa +39 0932763165 / +39 3396176251