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William Marc Zanghi

 Purple Map, (3 parti)

2017

smalti e collage su carta, 60 x 60 cm

Maps Serie,

2022

Vernici industriali su cemento

6x30x25 cm

Relax

2015

vernice su carta, 33×51 cm

“Ho sempre dipinto luoghi, non intesi come ritrattistica di un paesaggio, ma come punto di attraversamento nel tempo, punto di partenza per tutto ciò che poteva accadere.

Sono luoghi pervasi da tracce, figure, animali, colori accentuati, linee multicolor, stratificazioni di dimensioni spaziali, un cortocircuito di immagini su un territorio. Uno stile di rappresentazione che ho fatto mio proprio come concezione estetica. Più che l’esportazione di un valore concettuale attraverso l’opera, la mia intenzione è l’affermazione di un’estetica che lega chi si approccia al mio lavoro, ad un’esperienza multidimensionale.”

 

EN

I have always painted places, not intended as portraiture of a landscape, but as a crossing point in time, a starting point for everything that possible to happen.

Places are pervaded by traces, figures, animals, accentuated colors, multicolored lines, stratifications of spatial dimensions, a short circuit of images on a territory.

A intimate and personal style of representation that I take as an aesthetic conception. More than the export of a conceptual value through the artwork, my intention is the affirmation of an aesthetic that links those who approach my work to a multidimensional experience.”

William Marc Zanghi

ESSENTIAL

William March Zanghi, nato a Wichita (Kansas) nel 1972, ma palermitano da sempre, esprime se stesso con uno stile unico e riconoscibile.

Studia Pittura presso l’accademia di Belle Arti di Palermo dove ne consegue la Laurea.

Di lui parlano le sue opere: Figure esili che popolano paesaggi onirici stravolti da quel colore eversivo, che rende tutto più artificioso: chimico. Infatti nelle sue opere l’uso di colori industriali sostituisce la classica pittura a olio o ad acrilico. L’artista adopera unicamente vernici. Tecnica che conferisce alle sue opere quella caratteristica patina lucente di cui si avvantaggia anche la figurazione, resa decisamente adamantina, pura.
Sono le stesse colature di colori a dare origine a fiumi, paludi e acquitrini che costellano le “visioni” dell’artista.

Tracce del suo passaggio si trovano sia in Italia che all’estero, luoghi pubblici e musei, con mostre personali, collettive e fiere di settore. Segnaliamo la partecipazione alla 54° Esposizione Internazionale d’Arte, Padiglione Italia sezione Accademie, a cura di Vittorio Sgarbi – Biennale di Venezia

Oggi vive e lavora a Palermo

 

EN

 

William Marc Zanghi was born in Wichita (Kansas) in 1972, but he has always lived in Palermo, expresses himself with a unique and recognizable style.

He studied painting at the Academy of Fine Arts in Palermo where he graduated.

His works speak of him: Slender figures that populate dreamlike landscapes distorted by that subversive color, which makes everything more artificial: chemical. In fact, in his works the use of industrial colors replaces the classic oil or acrylic painting. The artist uses only paints. Technique that gives his works that characteristic shiny patina which also benefits the figuration, made decidedly adamantine, pure.

It is the same color drips that give rise to the rivers, swamps and marshes that dot the artist’s “visions”.

Traces of his passage can be found both in Italy and abroad, in public places and museums, with personal and collective exhibitions and trade fairs. We would like to highlight our participation in the 54th International Art Exhibition, Italian Pavilion in the Academies section, curated by Vittorio Sgarbi – Venice Biennale.

Today he lives and works in Palermo

 

 

TOGETHER

 

2023: “By Sufacing” Group Exhibition: Giovanni Iudice, Emanuele Giuffrida, Rossana Taormina, William Marc Zanghi; 46° edizione di Arte Fiera Bologna 3-5 febbraio – Pad. 25 Stand A105 – Lo Magno artecontemporanea

2022: 30×30 Group Exhibition, Lo Magno artecontemporanea festeggia i 30 anni di attività, a cura di Giuseppe Lo Magno e Valeria D’Amico.

2021: “Le Cento Sicilie – Il più ibrido dei continenti”, collettiva a cura di Diego Cavallaro e Tonino Cannata, testo critico di Paolo Nifosì, organizzata da Fondazione Teatro Garibaldi, diretto da Tonino Cannatasponsor tecnico Lo Magno artecontemporanea, Ex Convento del Carmine Modica (RG)

2021: “Le Cento Sicilie – Il più ibrido dei continenti”, collettiva a cura di Diego Cavallaro e Giuseppe Vella, testo critico di Ivan Quaroni, organizzata dal Parco Archeologico Naxos Taormina, diretto da Gabriella Tigano, sponsor tecnico Lo Magno artecontemporanea, Palazzo Ciampoli di Taormina.

2012: “Il Silenzio delle Nuvole”, la galleria Lo Magno festeggia 20 anni di attività con una mostra-evento
Quaranta circa gli artisti presenti, due vernissage – uno in primavera con gli artisti “storici” e l’altro in autunno con i “giovani” a cura di Antonio D’Amico, Lo Magno artecontemporanea – Modica (RG)

William Marc Zanghi, Thinking Outside the Box

2023, olio su tela, 25×30 cm

William Marc Zanghi, Reperto contemporaneo 3, 2020,

vetroresina e vernici indsustriali, 30 x 30 cm (irregolare)

Last Artworks

Ways of Figurative Mood

Maps Series

Sculptures

ROSSANA TAORMINA

“Lo spazio è un dubbio: devo continuamente individuarlo, designarlo. Non è mai mio, mai mi viene dato, devo conquistarlo.I miei spazi sono fragili: il tempo li consumerà, li distruggerà: niente somiglierà più a quel che era, i miei ricordi mi tradiranno, l’oblio s’infiltrerà nella mia memoria, guarderò senza riconoscerle alcune foto ingiallite dal bordo tutto strappato”

Georges Perec, Specie di spazi, Bollati Boringhieri, Torino 2016 (ed. or. Espèces d’espaces, Editions Galilée, Paris 1974)

ESSENTIAL

 

Rossana Taormina (Partanna, 1972)

Attualmente vive e lavora a Palermo.

nasce in un piccolo paese della Valle del Belìce, devastato dal terremoto del 1968. Diplomata in Belle Arti, dal 2011 si dedica alla sua carriera artistica. Ha partecipato a diverse mostre e fiere d’arte in Italia e all’estero: SWAB Barcelona Contemporary Art Fair (2019), Arte Fiera Bologna (2021, 2022, 2023). Nel 2023 è tra gli artisti invitati al Gibellina Photoroad Open Air & Site-Specific Festival (IV edizione), in occasione del quale propone l’installazione site-specific “Imprinting”

Il suo lavoro appare in pubblicazioni nazionali e internazionali, tra cui: la Repubblica 2023; Beaux Arts Magazine 2019; C. Vannier, De fil en Aguille. La Broderie dans l’art contemporain, Éditions Pyramid, Paris 2018; Stonecutter Journal, NY, giugno 2016; Alias, Il Manifesto 2015.

La ricerca artistica di Rossana Taormina è fortemente influenzata dall’esperienza dei suoi primi anni di vita. Dopo il terremoto del 1968, le comunità colpite dal sisma hanno vissuto a lungo in alloggi temporanei poiché le abitazioni erano state in gran parte distrutte. L’artista trascorre gli anni della sua formazione nel pieno di questo periodo di riconfigurazione urbana, diventando testimone di una profonda trasformazione del paesaggio, questa esperienza ha significativamente inciso sulla sua sensibilità e identità. Ha sperimentato un sentimento di perdita tale da far maturare in lei una sorta di ossessione per la memoria, è affascinata dagli archivi di immagini, dal confine tra memoria personale e memoria collettiva. Uno degli elementi fondanti della produzione dell’artista è riconducibile al tema dell’objet trouvé e alla sua carica mnestica. Rossana Taormina riflette sulle tracce dell’esistenza umana lasciate nello spazio: lavora con fili e tessuti, ma utilizza anche vari altri materiali e tecniche.

 

EN

 

Rossana Taormina (Partanna, 1972) was born in a small town of Belìce Valley, devastated by the earthquake of 1968. She pursued a diploma and graduated in Fine Arts. Since 2011 she has devoted herself to her artistic career. She has taken part in several exhibitions and art fairs throughout Italy and abroad: SWAB Barcelona Contemporary Art Fair (2019), Arte Fiera Bologna (2021, 2022, 2023). In 2023 she is among the artists invited to the Gibellina Photoroad Open Air & Site-Specific Festival (fourth edition), on the occasion of which she proposes the site-specific installation “Imprinting”. Her work appears in national and international publications, among others: la Repubblica 2023; Beaux Arts Magazine 2019; C. Vannier, De fil en Aguille. La Broderie dans l’art contemporain, Éditions Pyramid, Paris 2018; Stonecutter Journal, NY, giugno 2016; Alias, Il Manifesto 2015.

Rossana Taormina’s artistic research is strongly influenced by the experience of her early life.

After the earthquake in 1968, for a long time people lived in temporary accommodation because their homes had largely been destroyed. Growing up as she did during this time of urban redesign, she witnessed the scenery change dramatically, this experience impacted on her sensitivity and

identity. The artist experienced the sentiment of loss and developed a kind of obsession with memory, she is fascinated by archives of imagery, by the border between personal memory and collective memory. One of the founding elements of her artist’s production, is linked to the theme of the objet trouvé and its mnestic charge. Rossana Taormina reflects on traces of human existence left in space: she works with threads and fabric, but also uses various other materials and techniques.

 

TOGETHER

 

2020: “Showcase Exhibition”, virtual exhibition lomagnoartecontemporanea.it, curata da Giuseppe Lo Magno, Lo Magno artecontemporanea, Modica (RG)

2021: “Playlist – Visioni trasversali sull’arte”, virtual exhibition Artefiera.it , ArteFiera Bologna

2021: “Showcase Exhibition/2”, virtual exhibition curata da Aldo Premoli e Giuseppe Lo Magno, Lo Magno artecontemporanea, Modica (RG)

2021: “Encantadora”, Rossana Taormina installazione Site Specific, curata da Aldo Premoli, organizzata da Associazione MSE, collaborazione di Lo Magno artcontemporanea, Teatro Tina Di Lorenzo – Noto (SR)

Un’installazione luminosa site specific di Rossana Taormina dedicata all’attrice teatrale Tina Di Lorenzo.

 

2021: “Futuro remoto”, solo show, curated by Giuseppe Lo Magno and Rischa Paterlini, Lo Magno artecontemporanea Modica (RG)

2022: “Tempo Incolume”, Rossana Taormina solo show, 45° ArteFiera Bologna, Padiglione 15 stand F19, Lo Magno artecontemporanea

2023 By Surfacing, Group Exhibition, 46° edizione di Arte Fiera Bologna 3-5 febbraio – Pad. 25 Stand A105 – Lo Magno artecontemporanea

IT

La ricerca di Rossana Taormina si concentra sulla necessità di rendere leggibile lo spazio, di misurarlo, di rappresentarlo riscrivendone i segni convenzionali condivisi. Lo spazio per essere sottratto all’indeterminatezza che gli è propria, da una parte ha bisogno di una nomenclatura universale, ma dall’altra necessita di una connotazione emotiva. La relazione fra questi due sistemi determina la scoperta di nuove dimensioni estetiche e spaziali.

Una delle linee fondanti della produzione dell’artista, infatti, è legata al tema del riuso degli oggetti e degli spazi che questi sono in grado di evocare. Tema – questo – assai complesso, la cui urgenza è espressa dall’artista con linguaggi diversi, spesso contaminati, e che possiamo meglio mettere a fuoco attraverso le parole di Perec: «Vorrei che esistessero luoghi stabili, immobili, intangibili, mai toccati e quasi intoccabili, immutabili, radicati; luoghi che sarebbero punti di riferimento e di partenza, delle fonti: il mio paese natale, la culla della mia famiglia, la casa dove sarei nato, l’albero che avrei visto crescere (che mio padre avrebbe piantato il giorno della mia nascita), la soffitta della mia infanzia gremita di ricordi intatti… Tali luoghi non esistono, ed è perché non esistono che lo spazio diventa problematico, cessa di essere evidenza, cessa di essere incorporato, cessa di essere appropriato. Lo spazio è un dubbio».

 

EN

Rossana Taormina’s research focuses on the need to make space legible, to measure it, to represent it by rewriting its shared conventional signs. In order to be freed from its own indeterminacy, space needs, on the one hand, a universal nomenclature, but on the other, it needs an emotional connotation. The relationship between these two systems determines the discovery of new aesthetic and spatial dimensions.

One of the founding lines of the artist’s production, in fact, is linked to the theme of the reuse of objects and the spaces that they are able to evoke. This is a very complex theme, the urgency of which is expressed by the artist with different, often contaminated languages, and which we can better focus on through Perec’s words: «I would like stable places to exist, immobile, intangible, never touched and almost untouchable, immutable, rooted; places that would be points of reference and departure, sources: my hometown, the cradle of my family, the house where I would be born, the tree that I would have seen grow (which my father would have planted on the day of my birth), the attic of my childhood full of intact memories… Such places do not exist, and it is because they do not exist that space becomes problematic, ceases to be evidence, ceases to be incorporated, ceases to be appropriate. Space is a doubt.”

IT

Lo spazio “personale”, è fragile, fluida la sua descrizione in quanto affidata alla memoria dell’individuo, memoria che verrà plasmata dalle narrazioni del nucleo familiare, che sarà irrimediabilmente corrosa dall’oblio collettivo.

Da questo punto di vista la ricerca di Rossana Taormina è un luogo di confine in cui la memoria personale fluisce in quella collettiva, dove gli eventi storici accolgono quelli domestici e privati, e viceversa.

Per questa ragione l’immaginario stesso si muove sempre all’interno di una casa simbolica in cui possono essere ritrovati i suoi oggetti feticcio: il giardino, i ritratti di famiglia, la foto del nonno in guerra, il vaso coi fiori, i velluti, la consistenza dei muri e delle tappezzerie, la traiettoria affettuosa della luce.

Al contrario dell’idea dominante di tempo, classico divoratore degli attimi, si può esprimere dunque un’idea del tempo persistente, che agisce nei paesaggi interiori, custodisce planimetrie sbiadite, restituisce tessuti e oggetti che ne hanno ravvivato le stanze, i profumi e la luce che le hanno attraversate in giorni imprecisati. Tempo incolume, allora, è la capacità della memoria di riattivare uno spazio ormai dissolto, di veder fiorire un giardino lontano.

EN

 

The “personal” space is fragile, its description fluid as it is entrusted to the memory of the individual, a memory that will be shaped by the narratives of the family unit, which will be irremediably corroded by collective oblivion.

From this point of view, Rossana Taormina’s research is a border place where personal memory flows into collective memory, where historical events welcome domestic and private ones, and other way around.

For this reason the imagination itself always moves within a symbolic house in which its fetish objects can be found: the garden, the family portraits, the photo of the grandfather at war, the vase with flowers, the velvets, the consistency of the walls and wallpapers, the affectionate trajectory of the light.

Contrary to the dominant idea of ​​time, the classic devourer of moments, we can therefore express an idea of ​​persistent time, which acts in interior landscapes, preserves faded plans, returns fabrics and objects that have revived the rooms, the scents and the light that passed through them on unspecified days. Unharmed time, then, is the ability of memory to reactivate a now dissolved space, to see a distant garden flourish.

Ruins 1
2018
ruggine su pezzuola tessuta a telaio
60×57 cm

Rossana Taormina,

Ruins 2, 2018
ruggine su pezzuola tessuta
a telaio e negativi
60×57 cm

Rossana Taormina, Landscape, 2020

ricamo a mano e acrilico su tarlatana trattata

51×79 cm irregolare

Rossana Taormina Landscape 2022, vecchi trasferelli su osso, 9 x 14 x 2 (irregolare)

Objet Trovué _ #FoundedPhotos

Objet Trovué _ #FlightSeries

Objet Trovué _ #DerivaSeries

Painting

Frottage 

ArteFiera Booth 2022

IGNAZIO CUSIMANO SCHIFANO

ESSENTIAL

 

Ignazio Cusimano Schifano (Palermo, 1976)

Attualmente vive e lavora a Palermo.

La sua formazione è legata al mondo del restauro e dell’antiquariato, di fatti, la sua, è un’esperienza ventennale in questo campo. Cresce artisticamente prima nella sua città natale, Palermo, e successivamente a Londra, città di adozione che conferisce all’artista uno spirito dalle linee noir. La sua sensibilità artistica è il risultato di uno scontro tra il calore siciliano e il freddo fumo di Londra. I paesaggi siciliani sposano le figure filiformi che ci riconducono al circo e ai saltimbanchi. Fiumi di personaggi si affollano nelle sue opere, ognuno manifestando il suo doppio, le sue gioie e le sue angosce: una trasposizione della condizione umana nella sua onnipotenza e caducità. Schifano non rinuncia alla tecnica figurativa, ma ne fa bensì la sua chiave di lettura pittorica, attraverso un’interpretazione libera e poco accademica che dona alle sue opere colori dalle cromature infinite, figure esili e sottili, cappelli, giostre. Partecipa a diverse mostre tra cui Artisti di Sicilia a Noto, a cura di Vittorio Sgarbi. Alcuni dei suoi lavori fanno parte della collezione del Castello di Fumone (FR), della collezione MacS (Museo d’Arte Contemporanea Siciliana) di Catania, del Museo Rende di Cosenza e del Palazzo della Provincia di Cosenza. Dei suoi lavori si sono interessati critici e storici dell’arte, tra cui Claudio Strinati, Andrea Romoli Barberini e Anthony Molino. Tra le sue mostre personali Watercolors a cura di Titian Studio nel 2010, Titan Studios Londra; Dentro il Cerchio presso la Camera dei Deputati di Roma nel 2016. Nel 2021 partecipa alla collettiva WAAG in occasione del bicentenario dalla rivoluzione greca, a cura di Francesco Piazza, allestita prima al museo bizantino di Salonicco e nello stesso anno a Palermo presso il Museo Belmonte Riso. Una prestigiosa esperienza di residenza artistica quella del 2022 presso il Museo Trame Mediterranee-Fondazione Orestiadi di Gibellina, inizio di un genuino moto interiore che si tradurrà in intensi risultati artistici e che, nel 2023, lo farà approdare presso gli spazi di Palazzo Beneventano per Lo Magno artecontemporanea, con un solo show “About Flowers”: Ricominciare dai fiori, dalla Bellezza, dalla disillusione materialistica della nostra esistenza.

Nel 2024 consolida il rapporto con Lo Magno partecipando a due collettive presso la sede della galleria a Scicli, e  rappresentando questa a Roma Arte in Nuvola presso il Centro Congressi inaugurato nel 2016 con l’opera architettonica di Massimiliano Fuksas “La Nuvola”.

EN

Ignazio Cusimano Schifano

B. 1976, Palermo, Italy. Currently lives and works in Palermo.

Ignazio Cusimano Schifano training is linked to the world of restoration and antiques, in fact, his has a twenty-year experience in this field. He formed his style first in his hometown, Palermo, and then in London, the city which gave him a spirit of noir lines. His artistic sensibility is the result of a clash between the Sicilian heat and the cold smoke of London. Sicilian landscapes marry the threadlike figures that lead us back to the circus and acrobats. Rivers of characters crowd into his works, each manifesting his double, his joys and his anguish, a transposition of the human condition in its omnipotence and transience. Schifano does not renounce to the figurative technique, rather makes it his pictorial interpretation key, through a free and not very academic interpretation that gives his works colours with infinite chrome plating, slender and thin figures, hats, merry-go-rounds. He participates in various exhibitions including Artisti di Sicilia in Noto, curated by Vittorio Sgarbi. Some of his works are exhibited in the collection of: the Castle of Fumone, the MacS (Museum of Sicilian Contemporary Art of Catania), the Rende Museum of Cosenza andthe Palace of the Province of Cosenza. Many art critics have been interested in his works, including Claudio Strinati, Andrea Romoli Barberini and Anthony Molino. Among his personal exhibitions Watercolors curated by Titian Studio in 2010, London Titan Studios ;Dentro il Cerchio at the Chamber of Deputies in Rome in 2016. Recently in 2021 he participates in the WAAG group show on the occasion of the bicentenary of the Greek revolution, curated by Francesco Piazza, first set up at the Byzantine museum in Thessaloniki and in the same year in Palermo at the Belmonte Riso Museum. A prestigious experience is that of the artistic residency of 2022 at the Museo Trame Mediterranee-Fondazione Orestiadi in Gibellina. This marks the beginning of a genuine inner movement which will translate into intense artistic results and which, in 2023, will bring him to the spaces of Palazzo Beneventano for Lo Magno artecontemporanea, with a solo show “About Flowers”: Starting again from flowers, from beauty, from the materialistic disillusionment of our existence. In 2024 he consolidated the collaboration with Lo Magno by participating in two group show at the gallery headquartes in Scicli (Italy) and taking part in the Art Fair “Roma Arte in Nuvola” representing the Gallery at the Congress Centwer inaugurated in 2016 by Massimiliano Fuksas’ architectural work: “La Nuvola”.

ABOUT

  • WAAG, we are all greeks, 1821-2021, Serradifalco editore
  • Le cento sicilie il più ibrido dei continenti,
  • Journal of Italian translation, Editor luigi Bonafini
  • Oltre la tela, Conversazioni sulla pittura, Mondo nuovo edizioni
  • Dentro il cerchio, Glifo edizioni

 

 

TOGETHER

 

2023: About Flowers, 18° edizione ArtVerona, 13-15 ottobre 2023, two-person show curated by Lo Magno artecontemporanea, critical essay by Serena Ribaudo

2023: About Flowers, Ignazio Cusimano Schifano solo show, Lo Magno artecontempoanea_Bassi Beneventano, Palazzo Beneventano-Scicli (RG)

2023: Flora Fauna e Cemento, Museo civico di Noto,a cura di Aldo Premoli;

2023: Fiat Lux, Museo Diocesano di Noto,a cura di Aldo Premoli;

2022: 30×30 Group Exhibition, a cura di Giuseppe Lo Magno e Valeria D’Amico, Lo Magno artecontemporanea, Modica (RG);

2022: Acque chiare/Acque scure a cura di Aldo Premoli, Museo Civico di Milano, a cura di aldo Premoli

2021: Showcase Exhibition/2, group exhibition, curated by Aldo Premoli and Giuseppe Lo Magno, Lo Magno artecontemporanea (Modica)

2021: Le cento Sicilie – il più ibrido dei contintenti, group show, Palazzo Ciampoli di Taormina curated by Diego Cavallaro and Giuseppe Vella

2021: Le cento Sicilie il più ibrido dei contintenti, group show, Palazzo Ciampoli di Taormina curated by Diego Cavallaro and Tonino Cannata

2020: Showcase Exhibition 1, group exhibition, curated by Giuseppe Lo Magno, Lo Magno artecontemporanea (Modica)

I Miei Giardini
2024
olio e inerti su carta, cm 145×99
Bagnanti ?
2024
fusaggine e acrilico su carta, 25×33 cm
Bagnanti ?
2024
fusaggine e acrilico su carta, 25×33 cm

IT

Il colore può essere succoso, umido, si aggroviglia, può avere delle sprezzature, si dibatte. Altre volte è argilloso, calcinato, polveroso, docile, ha la qualità dello scialbo o di un alito, si sfà tenero. Una dialettica di modi che non sfocia nella contraddizione ma che diviene un’intima e necessaria sintesi di verità esperienziali. Ignazio ricompone coi multiformi strumenti offertigli dalla pittura la sua visione interiore e poetica in tutta la ricchezza delle sue parvenze sensibili. Una gestualità automatica, espressiva si compenetra con una dolcezza d’opera antica, con una finezza da Callot, con una grazia viva.

Serena Ribaudo

EN

The color can be juicy, moist, tangled, can have sprezzaturas, flounders. Other times it is clayey, calcined, dusty, obedient, has the quality of being bland or breathless, and becomes soft. A dialectic of ways that does not lead to contradiction but becomes an intimate and necessary synthesis of experiential truths. Ignazio recomposes his interior and poetic vision with the multifaceted tools offered to him by painting. He gets to show all the richness of its sensitive appearances. An automatic, expressive gesture is permeated with the sweetness of an ancient opera.

Serena Ribaudo

Ignazio Cusimano Schifano, 2023, olio e vetro su carta, 80 x 68 cm

Ignazio Cusimano Schifano, Cartapesta, 2024, olio su tela, 40x30cm

About Flowers

ArtVerona 2023

Francesco Balsamo

Bagnante
2021
olio e matita su carta, 13.2 x 18.5 cm
Terrestre o marino
2021
olio e matita su carta, 21 x 15.3 cm
Passeggiata
2022
olio e matita su carta, 15.5 x 26 cm
Un sentiero di notte
2022
olio e matita su carta, 24 x 20 cm

Balsamo ci istruiva prima sulla raffigurazione minuziosa del sogno come realtà e viceversa, definendo pazientemente l’incantesimo dei particolari dentro un tutto, sia che si trattasse di poesia, di un disegno, di azioni o di altro ancora da rappresentare. Nel Corso del tempo, le fitte trame di colori sovrapposte tra disegno e racconto intessute con sapienza figurativa cedono il posto alle nuove carte di polvere e matite dove le cose si diradano fino a quasi sparire. La nuova stesura si prende il tempo stesso, cancellandone l’esuberanza , l’eccessivo tratto non risuscita ciò che ci è stato sottratto dal passato. il presente è un futuro che non ci appartiene «servirebbe trattenere il respiro ci dobbiamo riuscire». Balsamo stesso traduce la grafia del verso sottostante, dove appoggia ciò che illustra e dipinge, come una possibile “metafora”«[…] espressione di una necessaria sospensione, che noi tutti dovremmo praticare, come fosse una tregua o un sollievo». Egli intreccia così la tecnica della grafite e l’olio, su un quadro che non c’è più, ma che mantiene ancora la suggestione: il corpo asciutto di una bella scrittura (di un fare poetico) arricchito da una sabbia finissima che duella con l’eterno.”

Salvatore Schembari

ESSENTIAL

 

IT

Francesco Balsamo nasce nel 1969 a Catania, dove vive.

Da tempo tenta di coniugare disegno e scrittura in versi, lasciando prevalere alternativamente il disegnare o lo scrivere versi; adesso invece crede che fra le due pratiche non ci sia differenza.

Disegnare, scrivere, animano la stessa avventura corporea e celeste, inquieta e in costante domanda, non di un senso, piuttosto di una chiave di lettura ancora più segreta, riconducibile alla natura stessa del cercare o del vivere.

E intanto lo sguardo fa altro, fa sempre altro, allora il lavoro artistico è rincorrere quello sguardo che non smette di vedere senza bisogno di capire, prende solo con sé.

Interrogarsi sul tempo, sulla fragilità dell’essere vivi, di essere in sogno e insieme svegli negli accadimenti del presente.
Credere che il lavoro creativo possa ispirarsi alla forza dirompente di una semplice candela, che ricorda e omaggia la sacralità di una visione.

hai sempre ben presente / una candela accesa / sopporteresti il fuoco di toccarla / lo vedi come afferra il soffitto /col suo moto femminile / lo vedi cosa deve al buio intorno

E quello che lo sguardo coglie con analitica lucidità è immerso nel mare fluttuante della memoria di cose viste o immaginate, di nessi possibili anche se incongrui, dove precisamente sta il calibratissimo respiro della poesia.

La necessità di una libertà immaginativa, dove davvero niente è del tutto manifesto pur essendo segno riconoscibile del reale, caratterizza la sua intera ricerca artistica.

Utilizza diversi mezzi, dalla carta alla stoffa, dal collage al video, e tecniche che comprendono matite, tempere, olio e pastelli.

per prima l’ombra, / ha la gobba grande del respiro – / per ultima l’ombra, / sa l’inciampo del dire, / cerca qualcosa e perde la testa, / passa di corsa e sprofonda a picco.

ESSENTIAL

 

EN

Francesco Balsamo was born in 1969 in Catania, where he lives.

For some time he has been trying to combine drawing and writing in verse, alternately drawing or writing verse; now he believes that there is no difference between the two practices.

Drawing and writing animate the same bodily and celestial adventure, restless and constantly asking, not for a meaning, but rather for an even more secret key to interpretation, traceable to the very nature of searching or living.

And in the meantime the gaze does something else, it always does something else, so the artistic work is to chase that gaze that never stops seeing without needing to understand, it only takes away with itself.

Asking oneself about time, the fragility of being alive, of being in a dream state and at the same time awake in the events of the present.

Believing that creative work can be inspired by the disruptive force of a simple candle, which recalls and pays homage to the sacredness of a vision.

you are always aware / of a burning candle / you can bear the fire of touching it / you see how it grasps the ceiling / with its feminine motion / you see what it owes to the darkness around it

And what the gaze catches with analytical lucidity is immersed in the fluctuating sea of memory of things seen or imagined, of possible connections even if incongruous, where precisely lies the most calibrated breath of poetry.

The need for an imaginative freedom, where nothing is really completely manifest even being a recognisable sign of reality, characterises his entire artistic research.

He uses different media, from paper to fabric, from collage to video, and techniques including pencils, tempera, oil and pastels.

first the shadow, / it has the big hump of breathing – / last the shadow, / it knows the stumbling of saying, / it looks for something and loses its head, / it rushes past and sinks to the bottom.

TOGETHER

 

2003: (durante i primissimi passi della galleria) “Per Disegno”, collettiva a cura di Giuseppe Lo Magno, Lo Magno artecontemporanea, Modica (RG)

2008: “Fiori per viaggiatori e altri disegni” personale di Francesco Balsamo a cura di Flavia Matitti, Lo Magno artecontemporanea, Modica (RG)

In mostra quindici opere dell’artista catanese, realizzate tra il 2006 e il 2008. Le opere esposte consentono di misurare, nel periodo in esame, l’evoluzione dell’artista verso una gamma cromatica più chiara e formati più grandi. Balsamo, infatti, esce dagli “interni” che raccontava con estremo fascino per realizzare “invenzioni” dal sapore fiabesco e remoto. Nei quadri del ciclo “Fiori per viaggiatori” Balsamo accosta fiori secchi e vecchi trenini, ghirlande floreali e case di bambole dell’Ottocento, con uno stile che si richiama alle illustrazioni dei libri per l’infanzia dell’Ottocento e ai cataloghi di giocattoli dell’epoca vittoriana.

2009: “Da Nessun Luogo con Affetto Personale”, personale di Francesco Balsamo, testi critici di Guido Giuffrè, Lo Magno artecontemporanea – Modica (RG)

Evento anteprima della sua mostra che avverrà ufficialmente l’anno successivo alla Galleria Don Chisciotte (Via Brunetti 21a/b, Roma). Le opere, realizzate con tecniche miste e pastelli, segnano il passaggio di Balsamo a una nuova fase, come ha osservato il critico Guido Giuffrè. Se nel ciclo Quattro giorni in un interno (2006) protagonista era la quotidianità “straniata” di interni borghesi dove anomalie e piccoli accadimenti (l’insetto abnorme, gli scheletri, il roditore) introducevano un’inquietudine e un fascino simbolista, nel ciclo Fiori per viaggiatori le “invenzioni” fiabesche (i fiori secchi e i vecchi trenini, le ghirlande floreali e i giocattoli d’epoca vittoriana) ispiravano echi letterari e ricordi d’infanzia. In entrambi i casi, la figura umana era assente, sostituita semmai da manichini o fantocci. Il ciclo più recente, invece, sembra affrontare direttamente il tema delle persone, quasi a colmare una lacuna.

 

2012: “Il Silenzio delle Nuvole”, la galleria festeggia 20 anni di attività con una mostra-evento
Quaranta circa gli artisti presenti, due vernissage – uno in primavera con gli artisti “storici” e l’altro in autunno con i “giovani” a cura di Antonio D’Amico, Lo Magno artecontemporanea – Modica (RG)

Artisti in mostra: Sonia Alvarez, Rosario Antoci, Giuseppe Atanasio Elia, Francesco Balsamo, Salvo Barone, Sandro Bracchitta, Carmelo Candiano, Giuseppe Colombo, Piero Guccione, Alessandro Finocchiaro, Giovanni Iudice, Giovanni La Cognata, Luca Macauda, Salvatore Paolino, Franco Polizzi, Giuseppe Puglisi, Franco Sarnari, Piero Zuccaro

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Umberto Agnello,Maria Buemi, Giovanni Blanco, Daniele Cascone, Andrea Cerruto, Giuseppe Diara, Fulvio Di Piazza, Emanuele Giuffrida, Carlo e Fabio Ingrassia, Filippo La Vaccara, Andrea e Marco Mangione, Gianni Mania, Davide Nido, Cetty Previtera, Floriana Rampanti, Giovanni Viola e William Marc Zanghi.

 

2017: “Dei Passaggi e dei Culmini”, personale curata da Giuseppe Lo Magno, testo critico di Tobia S. Conti, Lo Magno artecontemporanea – Modica (RG)

 

2020: “Showcase Exhibition” virtual group exhibition, curata da Giuseppe Lo Magno, Lo Magno artecontemporanea, Modica (RG)

Artisti in mostra: Melissa Carnemolla, Giovanni Blanco, Emanuele Giuffrida, Giuseppe Colombo, Francesco Balsamo, Vanni Cuoghi, Andrea Cerruto, Francesco Lauretta, Giovanni Iudice, Rossana Taormina, Domenico Grenci, Sandro Bracchitta, Massimiliano Fabbri, Ignazio Schifano

 

2021: “Playlist – Visioni trasversali sull’arte”, virtual exhibition Artefiera.it , ArteFiera Bologna

In vetrina: Balsamo Francesco, Giuffrida Emanuele e Taormina Rossana a cura di Giuseppe Lo Magno

 

2021: “Showcase Exhibition/2” virtual group exhibition con un tributo a Piero Guccione, curata da Aldo Premoli e Giuseppe Lo Magno, Lo Magno artecontemporanea, Modica (RG)

Balsamo Francesco, Bracchitta Sandro, Bramante Davide, Capolupo Anna, Cerruto Andrea, Colombo Giuseppe, Giuffrida Emanuele, La Vaccara Filippo, Lauretta Francesco, Robustelli Giovanni, Schifano Cusimano Ignazio, Taormina Rossana

“I colori sono del mondo, e chi disegna può disporne a proprio incontro e scontro, sceglierne in parte l’andatura, il sollievo, la meno metodica strada, forse la più similare ai fatti del silenzio e del rumore (dei passaggi e dei culmini).
I fatti di disegnare e gli atti di scrivere, nel lavoro di Francesco Balsamo sono il tratteggio del tempo, in una sottrazione, probabilmente, senza scampo; una perdita delle cose del mondo, in frammenti sparsi. Una sottrazione che con naturalezza fa la poesia, in un continuo scomporsi e ricomporsi della perdita, quel rinnovarsi del lasciare, che è inizio di tutto.
Ma i discorsi sono tanti, troppi, e allora chi disegna può scegliersi un colore e far sì che questo, una volta avveratosi in una forma (la forma di un oggetto, di un corpo, di una relazione) raggiunga il foglio, forse grazie a un varco momentaneo della realtà; realtà che mostra il proprio versante di senso e di nonsense, lirico e profondo come per nessun altro discorso.”

Tobia S. Conti per dei passaggi e dei culmini – 2017

Dei Passaggi e dei Culmini

Luce Intermittente

Misantropo

Smascherarsi

Fuori è una caverna

Viaggiatori

Emanuele Giuffrida

IT

Hai presente il fenomeno della pareidolia? È un fenomeno subcosciente che crea l’illusione di similitudine tra un oggetto dalla forma a noi nota e uno dalla forma casuale. Ecco. Per me è un ossessione da sempre”

 

Gela anni ‘90: “Ricordo da bambino, nei telegiornali locali, immagini di sagome distese per terra coperte da un lenzuolo bianco, era quasi all’ordine del giorno. Persino attraverso il finestrino della fiat 500 di mio papà, la sera, di ritorno a casa, assistetti a una scena simile; Tant’è che a scuola elementare, illustrando un dettato della maestra sull’argomento mafia, disegnai due figure in moto col casco che sparavano ad un uomo già avvolto in un lenzuolo fluttuante”.

EN

Do you know the phenomenon of pareidolia? It is a subconscious phenomenon that creates the illusion of similarity between an object with a shape known to us and one with a random shape. There! It’s always been an obsession for me.”

 

Gela 90s: “When I was child, I remember images of silhouettes lying on the ground covered by a white sheet broadcaasted by the TV news of my city. I witnessed a similar scene even through the window of my dad’s Fiat 500, on the way home in the evening. When I was in elementary school, illustrating a teacher’s dictation on the subject of the mafia, I drew two figures on motorbikes with helmets shooting to a man already wrapped in a floating sheet.

IT

Esperienze infantili rielaborate, trovano una bizzarra analogia con immagini legate ai linguaggi classici della pittura e della scultura – Le pieghe del lenzuolo bianco alludono al paragone con il panneggio delle vestigia delle statue greco-romane; restituendone prepotentemente un valore estetico, come fosse un’opera di rivalsa.
Tutto – per Emanuele – può essere veicolo di estetica ridondante, strutturalismo che trova sede nelle tragedie più contemporanee

EN

Reworked childhood experiences find a bizarre analogy with images linked to the classical languages of painting and sculpture – The folds of the white sheet allude to the similarity with the drapery of the remains of the Greek-Roman Statues -; forcefully restoring an aesthetic value as if it were a work of revenge.
Everything – for Emanuele – can be a vehicle of redundant aesthetics, structuralism that finds its home in the most contemporary tragedies

ESSENTIAL

Emanuele Giuffrida (Gela, 1982)

Attualmente vive e lavora a Palermo.

Studia Arti Visive all’Accademia di Belle Arti di Palermo conseguendo la laurea specialistica in pittura nel 2007. La sua arte si sviluppa attraverso la pittura che, al servizio dell’immagine e del suo impatto estetico e comunicativo, riesce ad abbracciare sia i valori della figurazione tradizionale che i linguaggi di oggi, ottenendo così un proprio codice espressivo. La sua ricerca fiorisce con cicli di lavori riconducibili a un presente carico di memorie proprie e di esperienze intime, un racconto di sé, della propria visione dei luoghi e delle cose. Sviluppo della sua pratica pittorica è l’insistente indagine del proprio background che si traduce in costante sperimentazione. Il suo lavoro è stato esposto in diverse mostre collettive in Italia e all’estero. Nel 2019 è stato tra i finalisti dell’ottava edizione della Fondazione VAF premio, ottenendo la menzione speciale dai membri della giuria. Ha partecipato a numerose mostre e fiere d’arte in Italia e all’estero. Ultime mostre: Triste, Solitario y Final, a cura di Vittorio Sgarbi, Museo di Palazzo Doebbing, Sutri (VT); Pittura Segreta, a cura di Cesare Biasini Selvaggi, Fondazione The Bank, Bassano del Grappa (VI).

 

 

EN

 

Emanuele Giuffrida (Gela, 1982) lives and works in Palermo. He studied Visual Arts at the Academy of Fine Arts in Palermo, obtaining a specialist degree in painting section in 2007. His art develops through painting which, at the service of the image and its aesthetic and communicative impact, embraces the values of traditional figuration up to nowtoday’s languages, thus getting its own expressive code. His research surfacing in a series of works that can be traced back to a present filled of memories of own experience, as a story of oneself, of one’s vision of places and things. An investigation of his own background thanks to which he develops his research and pictorial experimentation. His work has been exhibited in several group exhibitions in Italy and abroad. In 2019 he was among the finalists of the eighth edition of the VAF Foundation award, obtaining the -special mention award- by jury members. He has participated in several exhibitions and art fairs in Italy and abroad. Latest exhibition: Triste, solitario y final, curated by Vittorio Sgarbi, Museum of Palazzo Doebbing, Sutri (VT).

 

 

TOGETHER

 

2023: ArtVerona, two-person show, stand Lo Magno artecontemporanea 13-15 ottobre.

2023: By Surfacing, group show, curated by Lo Magno artecontemporanea, ArteFiera Bologna, Main Section, 3-5 febbario.

2022: Le Cento Sicilie, group show, curated by Diego Cavallaro and Tonino Cannata, Ex Convento del Carmine, Modica (RG)

2022: 30×30 group show, curated by Giuseppe Lo Magno and Valeria D’Amico, Lo Magno artecontemporanea, Modica (RG)

2021: Showcase Exhibition/2, group exhibition, curated by Aldo Premoli and Giuseppe Lo Magno, Lo Magno artecontemporanea (Modica)

2021: Le Cento Sicilie, group show, curated by Diego Cavallaro and Tonino Cannata, Ex Convento del Carmine, Modica (RG)

2021: Le Cento Sicilie, group show, curated by Diego Cavallaro and Giuseppe Vella, Palazzo Ciampoli di Taormina

2020: Showcase Exhibition 1, group exhibition, curated by Giuseppe Lo Magno, Lo Magno artecontemporanea (Modica)

2020: The White Sheet, ArteFiera Bologna, curated by Rischa Paterlini and Giuseppe Lo Magno

2018: Out-Side, solo show, curated by Rischa Paterlini and Giuseppe Lo Magno, Lo Magno artecontemporanea (Modica)

2016: TIME OUT, group show, Lo Magno artecontemporanea, Modica (RG)

 

 

ABOUT

 

The possibilities of an island, by Ivan Quaroni. Catalog of the exhibition “The hundred

Sicilies”.

The reality of invisible things, by Rischa Paterlini. Catalog of the personal exhibition

“Outside”.

“Emanuele Giuffrida”, by Klaus Wolbert. Catalog of the eighth VAF Foundation award.

The practice of painting (expertise and research in contemporary Sicily), by Ivan Quaroni.

Catalog of the exhibition.

“Interview with Emanuele Giuffrida”. Untitledv.com.

“Emanuele Giuffrida, so it is (if you like)”, by Cesare Biasini. Article on Exibart.com.

“InArt – interview with Emanuele Giuffrida”, by Caterina Portovenero. infoOggi.it

Untitled (Surface Study)
2024
tecnica mista su carta, cm 25×22,5
A Study for The White Sheet and Surface
2024
tecnica mista su carta, cm 148×87,5

Emanuele Giuffrida, The Atomic (s)cum

2024

olio su tela, 150x105cm

Water Bullets Studies

Study for Etna ’80

View of Arte Fiera 2023 booth

Study for the Yellow Album

Outside Circus

White Sheet

View of Arte Fiera 2020 booth

The Pack

The Players

Triste, Solitario y Final Museum of Palazzo Doebbing, Sutri (VT) 2023.