presenta
ENCANTADORA
Un’installazione
di
ROSSANA TAORMINA
dedicata a Tina di Lorenzo
A cura di
ALDO PREMOLI
da sabato 26 giugno al 30 agosto 2021
Teatro Tina di Lorenzo Noto
Tina di Lorenzo. Figlia del marchese Corrado Di Lorenzo discendente dei marchesi di Castelluccio di Noto e dell’attrice napoletana Amelia Colonnello sale sul palco già da piccola, grazie alla formazione, da parte del padre, amante di teatro, di una piccola compagnia filodrammatica: Recita così da protagonista nel Teatro comunale di Noto, oggi a lei dedicato, in un dramma in un atto, “Le Orfanelle di Casamicciola” dove interpretava la parte di una bambina rimasta orfana in seguito al terremoto di Casamicciola.
Il successo le arrise nel 1888, al Teatro Rossini di Napoli quando la stampa inizia a decantare le sue grandi doti di attrice. Possedeva rara bellezza, voce melodiosa e modi da signora nonostante la giovane età.
Fu consacrata come astro nascente dell’arte drammatica ed in breve divenne una delle attrici più ricercate e contese dai capocomici. Svolse numerose tournée all’estero, soprattutto nell’America Latina.
Grazie al suo talento e alla sua bellezza, in Argenetina fu soprannominata Encantadora.
Nel 1901 sposa il cugino Armando Falconi, attore anche lui: la loro storia d’amore nacque durante una tournée in Ungheria nel corso della quale lui la difese dagli attacchi di un giornalista che dipingeva la De Lorenzo con toni poco lusinghieri. Nel un duello, fortunatamente incruento, Falconi ebbe la meglio tanto da meritarsi l’amore della cugina.
Tina Di Lorenzo fece parte di numerose compagnie, tra le altre quelle dello Stabile del Teatro Manzoni di Milano (dal 1912 al 1914) dove fu primadonna, mietendo una straordinaria e ininterrotta serie di successi. Partecipò ad una sola pellicola cinematografica, sempre assieme al marito, nel 1915: si trattava de La scintilla di Eleuterio Rodolfi.
Si ritirò a vita privata negli anni tra il 1918 ed il 1920 e morì prematuramente a Milano nel 1930.
L’Amministrazione municipale di Noto ha reso onore intitolando a lei, dal 2011, il Teatro comunale della città. www.fondazioneteatrodinoto.it
Rossana Taormina. E’l’artista che ha progettato la mostra site specific poi rimandata alla prossima estate 2022 a causa ella pandemia e di lavori di ristrutturazione previsti all’ interno del Teatro. Vive a Palermo ma è nata a Partanna, nella Valle del Belice, pochi anni dopo il violento sisma del 1968.
L’impulso culturale e artistico di respiro internazionale della vicina Gibellina, che sarebbe culminato nel Grande Cretto di Burri, sarà elemento determinante nella sua formazione. Dopo la maturità classica e un biennio di studi universitari in archeologia, trascorre a Roma alcuni anni per lavoro e in quel periodo entra in contatto con l’ambiente artistico della Capitale. Rientrata in Sicilia sperimenta la propria inclinazione nel campo delle arti visive con alcune esperienze nell’ambito della comunicazione visiva e dell’illustrazione didattica. Quindi si diploma presso l’Accademia di Belle Arti.
Dal 2011 si dedica esclusivamente alla propria ricerca artistica. Il folgorante incontro con l’archivio fotografico di famiglia, recuperato solo in parte dalle macerie, la progressiva perdita della configurazione dei luoghi dell’infanzia a seguito della ricostruzione post terremoto con la conseguente ridefinizione identitaria delle comunità coinvolte, inducono in lei un naturale sentimento della memoria e della nostalgia che trova modo di esprimersi nella rielaborazione delle poetiche dell’object trouvè. L’intervento artistico, che coinvolge foto autentiche, mappe, carte nautiche, oltre a prediligere l’uso del filo, legato al ricordo della nonna ricamatrice, ha una forte inclinazione per la contaminazione dei linguaggi. Il lavoro di Rossana Taormina è stato esposto in Europa e negli Stati Uniti. La sua ricerca artistica compare su diverse riviste e pubblicazioni internazionali, tra le quali ricordiamo la monografia di Charlotte Vannier De fil en aiguille / la broderie dans l’art contemporain, Pyramyd Éditions e l’articolo Talents aiguilles sul ricamo nell’arte contemporanea, pubblicato nel marzo 2019 su Beaux Arts Magazine (BAM 417).
Aldo Premoli. E’ il curatore tanto della installazione luminosa dedicata a Tina di Lorenzo che della mostra prevista per la prossima estate 2022. Giornalista e scrittore Ha diretto L’Uomo Vogue (1992-1999). Tra il 2013 e 2014 Tar magazine, rivista di arte, scienza ed etica. Attualmente è blogger di Huffington Post, columnist di Artribune e Linkiesta, direttore della piattaforma super local SudStyle.it. Senior curator di San Sebastiano Contemporary a Palazzolo Acreide, a Cernobbio nel 2021 ha fondato La Cernobbina Artstudio. Svolge la sua attività di visiting professor per Accademie del nord come del sud della penisola.
A Noto ha già curato lo scorso anno – sempre nel Teatro Tina di Lorenzo- la mostra Foyer Davide Bramante& Friends: I nuovi siciliani https://www.sansebastianocontemporary.it/Artisti/foyerdavide-
bramante-friends-i-nuovi-siciliani/ collettiva che ha rappresentato i migliori tra gli artisti visivi contemporanei siciliani. Sua anche l’esposizione attualmente in corso al Museo Del Mare di Calabernardo dal titolo Il Mare sopra / Il Mare sotto che vanta la presenza di 20 protagonisti facenti parte delle più diverse espressioni artistiche contemporanee. In particolare pittura, scultura fotografia e video.
MEDITERRANEO SICILIA EUROPA ONLUS
L’associazione Mediterraneo Sicilia Europa Onlus ha prodotto questa esposizione. MSE Onlus sceglie la Sicilia come punto di partenza per lo svolgimento di tutte le sue attività ispirate ai principi di mutualità, spirito comunitario, interazione e integrazione sociale. L’Associazione si prefigge di contribuire al superamento delle discriminazioni di razza, censo, cultura, religione e orientamento sessuale attraverso progetti per contrastare le povertà estreme, progetti di formazione e studio per minori e neo diciottenni residenti e migranti, mostre di arte contemporanea, convegni e pubblicazioni.
M.S.E Onlus finanzia sia progetti per il sociale che vanno a sostegno delle povertà estreme e delle povertà educative di residenti e migranti, che progetti PER LA CULTURA, puntando proprio su quest’ultima come strumento di valorizzazione e rivitalizzazione del territorio diffondendo la pratica artistica per aumentare la partecipazione della società civile.
SI RINGRAZIA