Categoria: QUI SUD EST

Abusi Studio

ABUSI STUDIO

Sala da posa. Progetto telematico non finito
Sala da posa. Unfinished Telematic Project
2024

IT

Sala da posa è un progetto telematico non finito che conferma l’amicizia con il fotografo Gianni Mania.
Il rapporto tra fotografia e architettura è indissolubile, in questo caso però il pensiero architettonico passa in secondo piano.
La forma finita è temporanea.
I dispositivi pensati agiscono sopratutto in funzione delle opere fotografiche, infatti la scelta della lamiera facilita la volontà e l’esigenza del fotografo di esporre sempre opere diverse, grazie alle calamite nella grande lavagna magnetica e nei pannelli laterali. La lamiera forata scopre, non ancora tutte, le nicchie nascoste dove riposano i tesori del fotografo. Lo specchio a soffitto aumenta la percezione dello spazio e l’ego del visitatore, che non resisterà alla tentazione di scattare un selfie, linguaggio della fotografia contemporanea.
La scoperta della graniglia 20*20 sotto il linoleum ha comportato l’unico vezzo formale: “il tappeto di buchi rossi”.
I buchi lasciati dalla rimozione del pavimento precedente sono stati riempiti da una resina bi componente rossa. L’applicazione della resina non è andata come previsto e solo con l’aiuto di Raffaele è stato ottenuto il risultato pensato.

EN

Sala da posa is an unfinished telematic project that confirms the friendship with photographer Gianni Mania.
The relationship between photography and architecture is indissoluble, but in this case, architectural thinking takes a back seat.
The finished form is temporary.
The devices designed act primarily in favor of the photographic works. In fact, the choice of metal sheet facilitates the photographer’s desire and need to constantly exhibit different works, thanks to the magnets in the large magnetic board and the side panels. The perforated metal sheet reveals, though not yet all, the hidden niches where the photographer’s treasures rest. The ceiling mirror enhances the perception of space and the ego of the visitor, who will not resist the temptation to take a selfie, the language of contemporary photography.
The discovery of 20*20 terrazzo under the linoleum led to the only formal whim: “the red hole carpet.”
The holes left by the removal of the previous flooring were filled with red two-component resin. The application of the resin did not go as planned, and only with the help of Raffaele was the intended result achieved.

IT

Abusi è uno studio multidisciplinare che indaga la relazione tra lo spazio e l’uomo nella quotidianità tramite pratiche legate al Reciclyng e all’economia circolare.

EN

Abusi, is a multidisciplinary place that investigates the relationship between space and man in everyday life through practices linked to recycling and the circular economy.

Barbara Cammarata

My mom told me to do not fly
2023
oil on paper, 37 x 27 cm

IT

 

La sua pittura è un’espressione magmatica che racconta, attraverso l’incisione ritmica di segni e immagini, una sinergia tra più mondi: quelli dell’esperienza della percezione dello straordinario e quelli dell’immersione in paesaggi in cui i personaggi di una narrazione corale convergono.

Figure umane, animali e vegetali, trasfondendosi linfaticamente senza raggiungere una metamorfosi completa, rappresentano un mondo visivo le cui regole si basano sul continuo scambio di sostanze e sulla mescolanza della materia.

Barbara riprende da Goethe il concetto in cui la foglia è la pianta stessa “Alles ist Blatt” (Tutto è foglia) ma anche una figura metaforica del divenire della natura e della Steigerung (graduale ascesa), cioè che la composizione armonica di più organismi in un unico organismo, tende ad essere più elevato.

EN

 

Her painting is a magmatic expression that tells, through the rhythmic incision of signs and images, a synergy between several worlds: those of the experience of perception of the extraordinary and those of immersion in landscapes in which the characters of a choral narrative converge. Human, animal and vegetable figures, lymphatically transfusing without reaching a complete metamorphosis, represent a visual world whose rules are based on the continuous exchange of substances and the mixing of matter. “Alles ist Blatt” (everything is a leaf) takes from Goethe the concept in which the leaf is the plant itself but also a metaphorical figure of

the becoming of nature and of the Steigerung (gradual ascent), that is, of the harmonic composition of several organisms in an organism again tends to be higher.

 Fake Birds
2023
olio su carta, 98.5 x 70 cm

IT

 

Riprende da Goethe il concetto in cui la foglia è la pianta stessa “Alles ist Blatt” (Tutto è foglia) ma anche una figura metaforica del divenire della natura e della Steigerung (graduale ascesa), cioè che la composizione armonica di più organismi in un unico organismo, tende ad essere più elevato.

EN

 

“Alles ist Blatt” (everything is a leaf) takes from Goethe the concept in which the leaf is the plant itself but also a metaphorical figure of the becoming of nature and of the Steigerung (gradual ascent), that is, of the harmonic composition of several organisms in an organism again tends to be higher.

I’m a liar
2023
olio su carta, 37×27 cm

IT

Barbara Cammarata è nata nel 1977, vive e lavora a Catania.

Nel 2018 è professore a contratto di Art Direction presso l’Accademia di Belle Arti di Catania.

Dal 2024 è professore di ruolo di Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Catania.

Dal 2019 è main artist della Galleria Collica & Partners.

La ricerca dell’artista si basa sull’indagine preliminare di un dato contesto, una esperienza che le consente di analizzare le componenti e le dinamiche presenti e quindi di interpretarle con una narrazione personale.

Un metodo transdisciplinare che ha nella pittura il medium principale. Ella traduce e restituisce un personale e immaginifico racconto del quotidiano visto con una prospettiva in cui uomo e natura costituiscono sistemi che non possono essere spiegati semplicemente come sommatoria dei singoli componenti, ma come organismi superiori frutto di una metamorfosi, immaginaria nei fatti, ma reale nelle potenziali conseguenze.

Come detto è prevalentemente una pittrice che tuttavia si esprime anche con opere tessili e installazioni tecnologicamente avanzate (collaborazione studio architettura Analogique).

La pittura pur apparendo ricca di variazioni cromatiche, è frutto di stesure più o meno materiche di grigio e quindi dei tre colori primari che per sovrapposizione e accostamento rendono la superficie dipinta vivace e spazialmente organizzata.

La complessa iconografia figurativa nello svolgersi del processo diviene sempre più ricca di tonalità e segni che paradossalmente rendono astratta la visione che si ricompone in figurazione grazie ad una lenta e attenta osservazione.

EN

Barbara Cammarata was born in 1977, lives and works in Catania.

In 2018 she was a lecturer on contractr of Art Direction at the Academy of Fine Arts in Catania.

Since 2024 he has been a full professor of Painting at the Academy of Fine Arts in Catania.

Since 2019 he has been the main artist of the Collica & Partners Gallery.

The artist’s research is based on a preliminary investigation of a given context, an experience that allows her to analyse the components and dynamics present and then interpret them with a personal narrative.

A transdisciplinary method that has painting as its main medium. She translates and renders a personal and imaginative tale of everyday life seen from a perspective in which man and nature constitute systems that cannot be explained simply as the sum of their individual components, but as superior organisms that are the result of a metamorphosis, imaginary in its facts but real in its potential consequences.

As mentioned, she is mainly a painter, but she also expresses herself in textile works and technologically advanced installations (collaboration with the architecture studio Analogique).

Although her painting is rich in chromatic variations, it is the result of more or less material layers of grey and thus of the three primary colours which, through superimposition and juxtaposition, make the painted surface lively and spatially organised.

As the process unfolds, the complex figurative iconography becomes richer and richer in tones and signs that paradoxically make the vision abstract, which is recomposed into figuration thanks to slow and careful observation.

Sasha Vinci

Instalaltion Detail, Lead Sculpture

Il gioco della deriva

2020

Stampa fine art su carta Hahnemuhle applicata su dibond

165x110cm, Tiratura in 4 esemplari

IT

Sasha Vinci 1980, è un artista eclettico, che sperimenta con differenti linguaggi contemporanei.

Ha una formazione da scultore, ma la sua ricerca – che egli stesso definisce “schizofrenica”, per la costante e irrefrenabile necessità a cercare e originare nuovi stimoli e nuove opere – si è sempre contraddistinta per l’utilizzo di diversi media: disegno, pittura, performance, installazione, scrittura e musica si combinano in vario modo nei suoi progetti.

Ogni suo lavoro, quasi sempre site specific, è da considerarsi un’azione pubblica che ha origine dall’individuo per estendersi a una collettività di persone: è un domandarsi insieme come reagire ad alcune importanti questioni sociali, politiche e ambientali e come acquisire nuovi codici di comportamento civile.

Le sue opere sintetizzano di frequente le polarità dell’essere umano, le sue tensioni opposte, le luci e le ombre che lo contraddistinguono. Allo stesso tempo però sono opere fortemente simboliche, che parlano di comunità e ridisegnano una nuova forma della realtà, delle “utopie possibili” che decodificano il presente, cercando una via di convivenza più rispettosa tra gli esseri umani e le altre specie di viventi.

EN

Sasha Vinci 1980, is an eclectic artist, who experiments with different contemporary languages.

He is trained as a sculptor, but his research – which he himself defines as “schizophrenic”, due to the constant and irrepressible need to seek and originate new stimuli and new works – has always been characterized by the use of different media: drawing, painting , performance, installation, writing and music combine in various ways in his projects.

Each of his works, almost always site-specific, is to be considered a public action that originates from the individual and extends to a community of people: it is a question of asking ourselves together how to react to some important social, political and environmental issues and how to acquire new codes of civil behavior.

His works frequently synthesize the polarities of the human being, his opposing tensions, the lights and shadows that distinguish him. At the same time, however, they are highly symbolic works, which speak of community and redesign a new form of reality, of “possible utopias” that decode the present, seeking a more respectful way of coexistence between human beings and other living species.

ITA

In alcune opere, come Non si disegna il cielo e Canta Napoli, viene raggiunto un livello di sintesi e un grado di poeticità elevati, quando l’artista dà voce al paesaggio attraverso la creazione di un canto che è la trasposizione sul rigo musicale dello skyline della città scelta: opere sinestetiche che coinvolgono totalmente il pubblico ed evocano sensazioni percettive di natura diversa.

Oggi la sua ricerca è orientata a sviluppare e approfondire il tema del Multinaturalismo: un processo di ibridazione dove umano, non umano e natura si fondono insieme in nuove e sorprendenti configurazioni.

Sotto il punto di vista formale egli recupera dalla sua Terra, la Sicilia, alcuni elementi che appartengono alla tradizione, rinnovandone il significato. Il fiore, che decora le bardature dei cavalli nella Festa di San Giuseppe a Scicli, nelle performance di Vinci si trasforma in simbolo di azione politica e presa di coscienza collettiva per cambiare il presente. Il pennacchio colorato, invece, utilizzato nelle feste tradizionali siciliane, viene modificato e si trasforma in un vessillo di leggerezza, è metafora del volo, superamento dei limiti umani.

E poi vi è la musica che da sempre accompagna il percorso dell’artista e confluisce nelle sue opere in maniera naturale e spontanea, sia come accompagnamento e colonna sonora per le performance, sia come suono che si riproduce in loop nelle installazioni.

EN

In some works, such as Don’t draw the sky and Canta Napoli, a high level of synthesis and a degree of poeticity is reached, when the artist gives voice to the landscape through the creation of a song which is the transposition of the skyline onto the musical staff of the chosen city: synesthetic works that totally involve the public and evoke perceptive sensations of a different nature.

Today his research is aimed at developing and deepening the theme of Multinaturalism: a process of hybridization where human, non-human and nature blend together in new and surprising configurations.

From a formal point of view he recovers from his homeland, Sicily, some elements that belong to tradition, renewing their meaning. The flower, which decorates the harnesses of the horses in the Festa di San Giuseppe in Scicli, in Vinci’s performances transforms into a symbol of political action and collective awareness to change the present. The colored plume, however, used in traditional Sicilian festivals, is modified and transformed into a banner of lightness, it is a metaphor for flight, overcoming human limits.

And then there is the music that has always accompanied the artist’s path and flows into his works in a natural and spontaneous way, both as accompaniment and soundtrack for performances and as sound that is reproduced in loops in installations.

Il canto degli uccelli lo raccoglie il vento

2023

Installazione, Ferro, gomma siliconica

ITA

Questo forte legame con la musica lo porta a collaborare assiduamente con il musicista Vincent Migliorisi, con il quale ha anche creato, tra gli innumerevoli progetti ideati insieme, Mercurio, un album cantautorale composto da nove brani, registrato nel silenzio del primo lockdown e diffuso sulle piattaforme musicali digitali e in radio.

Attraverso queste molteplici forme espressive l’artista esprime un pensiero libero, che si interroga sulle problematiche dell’esistente, per giungere a una visione sempre più ampia e plurale.

Dal 2012 al 2018, ha collaborato attivamente con l’artista Maria Grazia Galesi, con la quale ha creato il duo Vinci/Galesi.

Nel 2008 è stato l’ideatore e il fondatore di SITE SPECIFIC (www.sitespecific.it) una realtà indipendente gestita dall’Associazione Culturale non-profit PASS/O. Un progetto ambizioso e di ampio respiro che trasforma la città di Scicli in un Teatro Vivo, un luogo in cui la creatività contemporanea può abitare ed esistere.

ENG

This strong bond with music leads him to collaborate assiduously with the musician Vincent Migliorisi, with whom he also created, among the countless projects conceived together, Mercurio, a singer-songwriter album composed of nine songs, recorded in the silence of the first lockdown and broadcast on digital music platforms and on the radio.

Through these multiple forms of expression the artist expresses a free thought, which questions the problems of existence, to arrive at an increasingly broad and plural vision.

From 2012 to 2018, he actively collaborated with the artist Maria Grazia Galesi, with whom he created the duo Vinci/Galesi.

In 2008 he was the creator and founder of SITE SPECIFIC (www.sitespecific.it) an independent reality managed by the non-profit cultural association PASS/O. An ambitious and wide-ranging project that transforms the city of Scicli into a Living Theatre, a place where contemporary creativity can live and exist.

Là dove tutto manca, si ridà intera
2023
Installazione, Ferro, vetro, inchiostri naturali e sintetici
su carta cotone, piombo, ceramica, cemento

ITA

Nel gennaio del 2013 in collaborazione con altri professionisti crea S.E.M., acronimo di Spazi Espressivi Monumentali, un modello di sviluppo sostenibile che a Scicli ridisegna la gestione integrata dei monumenti, unendo contenuti culturali dell’arte e delle tradizioni a strategie economiche. In S.E.M. Sasha Vinci ricopre il ruolo di Direttore Artistico.

Da dicembre 2012 a settembre 2013 è stato Direttore Artistico del progetto CLANG.

Le opere si Sasha Vinci sono state presentate in diverse mostre nazionali ed internazionali e pubblicate su: Hi-Fructose Magazine, Flash Art, Artribune, Arte e Critica, Wall Street International, Exibart ed Exibart on paper, Abitare Magazine, Espoarte, Rivista Segno, Gestalt Gtk, El Pais, Diari De Girona (Dominical), Il Sole 24 ore, Panorama, L’Espresso, La Repubblica, Il Fatto Quotidiano, Kairós Magazine, Famiglia Cristiana, La Sicilia, Il Giornale di Sicilia, Il Giornale di Scicli. Nel 1999 si diploma presso l’Istituto Statale d’Arte “S. Fiume” di Comiso, sezione Scultura. Nel 2005 consegue la laurea in scultura all’Accademia di Belle Arti di Firenze.

ENG

In January 2013, in collaboration with other professionals, he created S.E.M., acronym for Spazi Espressivi Monumentali, a model of sustainable development which redesigns the integrated management of monuments in Scicli, combining cultural contents of art and traditions with economic strategies. In S.E.M. Sasha Vinci holds the role of Artistic Director.

From December 2012 to September 2013 he was Artistic Director of the CLANG project.

Sasha Vinci’s works have been presented in various national and international exhibitions and published in: Hi-Fructose Magazine, Flash Art, Artribune, Arte e Critica, Wall Street International, Exibart and Exibart on paper, Abitare Magazine, Espoarte, Rivista Segno, Gestalt Gtk, El Pais, Diari De Girona (Dominical), Il Sole 24 ore, Panorama, L’Espresso, La Repubblica, Il Fatto Quotidiano, Kairós Magazine, Famiglia Cristiana, La Sicilia, Il Giornale di Sicilia, Il Giornale di Scicli. In 1999 he graduated from th High School “S. Fiume” in Comiso, Sculpture section. In 2005 he graduated in sculpture at the Academy of Fine Arts in Florence.

Zoe Zizola

Scogli piatti, Livorno, 2024
stampa fine art su carta fotografica Hahnemuhle,
60 x 90 cm

Bruno Martino – Estate, 1960

Scogli piatti, Livorno, 2024

IT

Estate
Sei calda come i baci che ho perduto
Sei piena di un amore che è passato
Che il cuore mio vorrebbe cancellar

Odio l’estate
Il sole che ogni giorno ci donava
Gli splendidi tramonti che creava
Adesso brucia solo con furor

EN

Summer
You are warm like the kisses I have lost
You are full of a love that has passed
That my heart would like to erase

I hate summer
The sun that gave us every day
The beautiful sunsets it created
Now it only burns with fury

IT

Tornerà un altro inverno
Cadranno mille petali di rose
La neve coprirà tutte le cose
E il cuore un po’ di pace troverà

Odio l’estate
Che ha dato il suo profumo ad ogni fiore
L’estate che ha creato il nostro amore
Per farmi poi morire di dolor

EN

Another winter will come
A thousand rose petals will fall
The snow will cover everything
And the heart will find a little peace

I hate the summer
That gave its perfume to every flower
The summer that created our love
To make me die of pain

Alicudi 2022
Alicudi 2022
Donnalucata, 2022

IT

Odio l’estate
Odio l’estate

 

Tornerà un altro inverno
Cadranno mille petali di rose
La neve coprirà tutte le cose
E il cuore un po’ di pace troverà

EN

I hate summer
I hate summer

Another winter will come
A thousand rose petals will fall
The snow will cover everything
And the heart will find a little peace

IT

Odio l’estate
Che ha dato il suo profumo ad ogni fiore
L’estate che ha creato il nostro amore
Per farmi poi morire di dolor

Odio l’estate
Odio l’estate

EN

I hate the summer
That gave its perfume to every flower
The summer that created our love
To make me die of pain

I hate summer
I hate summer

Gioia Tauro 2023

Estate è un brano musicale composto dal cantante e pianista italiano Bruno Martino con testo di Bruno Brighetti, pubblicato nel 1960 come Lato A del 45 giri Estate/Ed è subito sera.

Estate is a musical piece composed by the Italian singer and pianist Bruno Martino with lyrics by Bruno Brighetti, published in 1960 as Side A of the 45 rpm single Estate/Ed è Subito sera.

IT

Zoe Zizola è una fotografa Italo-brasiliana nata a Roma nel 1995. Nel 2014 consegue il diploma italiano e l’esabac francese. Vive sei anni in Germania dove si laurea in fotografia alla Ostkreuzschule für Fotografie di Berlino. Nel 2020 torna a Roma dove frequenta la Shot Academy di cinematografia e lavora come fotografa. Dal 2021 lavora sui set cinematografici nel reparto fotografia. Ha esposto a Berlino a Treptow atelier e a Schloss Biesdorf e Roma alla Acta International alcuni suoi progetti fotografici come “Die marzahner Stadtmusikanten” e “Der Steppenwolf” di cui ha fatto anche un libro. Attualmente vive e lavora a Roma continuando la sua ricerca fotografica e arricchendola con le esperienze sui set cinematografici.

EN

Zoe Zizola is an Italian-Brazilian photographer born in Rome in 1995. In 2014 she obtained the Italian diploma and the French esabac. He lived in Germany for six years where he graduated in photography at the Ostkreuzschule für Fotografie in Berlin. In 2020 she returned to Rome where she attended the Shot Academy of cinematography and worked as a photographer. Since 2021 he has been working on film sets in the photography department. He exhibited some of his photographic projects in Berlin at Treptow atelier and in Schloss Biesdorf and in Rome at Acta International such as “Die marzahner Stadtmusikanten” and “Der Steppenwolf” of which he also wrote a book. He currently lives and works in Rome, continuing his photographic research and enriching it with experiences on film sets.

Gianni Mania

Favara, 2018

Viaggi Minimi in Luoghi Qualsiasi Serie

stampe fine art su carta fotografica Hahnemühle, 24×36 cm

Uzbekistan_Bukhara, 2024
Uzbekistan_Bukhara, 2024

IT

Ci sono luoghi che non costituiscono mai meta, che passano spesso inosservati, che nessuno ha deciso mai di mappare.
L’urgenza della narrazione per immagini è sottrarli alla sfera della marginazione, del banale, del non degno di attenzione.
Sono i luoghi del contemporaneo – anti monumentali- ma che rappresentano i luoghi del vissuto, espressione della quotidianeitá, nonchè custodi di
stratificazioni storiche, sociali, culturali e memorie umane.

 

EN

There are places that never constitute a destination, that often go unnoticed, that no one has ever decided to map.

The urgency of narration through images is to remove them from the sphere of marginality, of the banal, of what is not worthy of attention.

They are contemporary places – anti-monumental – but which represent places of experience, expression of everyday life, as well as custodians ofhistorical, social, cultural stratifications and human memories.

Licata, 2018
Favara, 2018

IT

Ogni volta che l’otturatore della macchina fotografica scatta, registra un incontro tra l’occhio (e la mente) dell’individuo e il mondo esterno. Forse più di altre forme d’arte la fotografia drammatizza la tensione che esiste tra il mondo interiore dell’artista, il microcosmo, e il macrocosmo del “grande mondo esterno”.

Vivendo nell’estremo sud di un’isola del Mediterraneo, sono sempre stato acutamente consapevole di questa tensione, che ho risolto impegnandomi, quando possibile, con persone e realtà diverse da quelle che mi sono familiari. Fuori dall’Italia ho esposto in Francia e negli Stati Uniti e sono sempre felice di sviluppare dialoghi con fotografi di altre culture e paesi. Perché, come diceva il poeta John Donne, “Nessun uomo è un’isola”, anche quando è proprio l’isola in cui vive a definire il suo lavoro e la sua identità!

Licata, 2018

EN

Each time the camera shutter clicks it registers an encounter between the individual’s eye (and mind) and the outside world. Perhaps more than other art forms photography dramatises the tension that exists between the inner world of the artist, the microcosm, and the macrocosm of “the big world outside”.

Living in the far south of a Mediterranean island I have always been acutely aware of that tension, which I have resolved by engaging, whenever possible, with people and realities other than those which are familiar to me. Outside of Italy I have exhibited in France and the United States, and I am always happy to develop dialogues with photographers from other cultures and countries. For as the poet John Donne said, “No man is an island” – even when it precisely the island he lives in which defines the man’s work and his identity!

Gela, 2018
Trapani, 2016

IT

 

Gianni Mania (1969)

La Sicilia, dove nasce e luogo in cui oggi vive e lavora, fornisce all’artista la maggior parte di soggetti e temi sviluppati nei suoi trent’anni di attività.

Al suo sguardo paesaggi, ritratti, persone, il mare, atmosfere apparentemente senza tempo si trasformano in oggetti di continuo interesse e dal costante riflesso contemporaneo, attualizzare stereotipi arcaici attraverso un’accurata ricerca estetica, è uno dei suoi obiettivi,

Ma l’interesse primario è rivolto all’attuale situazione socio-culturale siciliana, fondamento del lavoro di tutti i giorni, prevalgono sentimenti intimi legati al territorio e all’ambiente-madre di ogni cosa da queste parti, e guardando all’attuale situazione socio-politica e culturale, l’artista rivolge grande attenzione ad un quesito: saremo in grado di mettere da parte miti e luoghi comuni cresciuti attorno all’idea di “Sicilia eterna”. La Sicilia è ferita.

EN

 

Gianni Mania (1969)

Sicily, where he was born and where he now lives and works, provides the artist with most of the subjects and themes developed in his thirty years of activity.

To his gaze, landscapes, portraits, people, the sea, apparently timeless atmospheres are transformed into objects of continuous interest and with a constant contemporary reflection, updating archaic stereotypes through careful aesthetic research is one of his objectives,

But the primary interest is aimed at the current Sicilian socio-cultural situation, the foundation of everyday work, intimate feelings linked to the territory and the mother environment of everything in these parts prevail, and looking at the current socio-cultural situation -political and cultural, the artist pays great attention to a question: will we be able to put aside myths and clichés that have grown up around the idea of ​​”eternal Sicily”. Sicily is wounded.

Francesco Lauretta

Disegni del Mattino I
2021
Inchiostro, olio e fusaggine su carta, 41.5 x 30 cm

Inventa, sperimenta e osa in maniera libera.

He Invents, experiments and dares freely

 Le Farfalle di Breton

2021

olio su tela, 100 x 150 cm

André Robert Breton (Tinchebray, 19 febbraio 1896 – Parigi, 28 settembre 1966) è stato un poeta, saggista e critico d’arte francese. Noto come poeta e teorico del surrealismo, che favorì con la stesura dei manifesti e curando riviste, mostre e incontri, fu allievo del filosofo André Cresson.

André Robert Breton (Tinchebray, 19 February 1896 – Paris, 28 September 1966) was a French poet, essayist and art critic. Known as a poet and theorist of Surrealism, which he encouraged by writing manifestos and curating magazines, exhibitions and meetings, he was a student of the philosopher André Cresson.

IT

Dal “Manifesto del surrealismo” (1924):

“Surrealismo, s.m. Automatismo psichico puro per mezzo del quale ci si propone di esprimere, o verbalmente, o per iscritto, o in qualsiasi altro modo, il funzionamento reale del pensiero. Dettato del pensiero, in assenza d’ogni controllo esercitato dalla ragione, al di fuori d’ogni preoccupazione estetica o morale.”

“Il surrealismo si fonda sull’idea di un grado di realtà superiore connesso a certe forme di associazione finora trascurate, sull’onnipotenza del sogno, sul gioco disinteressato del pensiero. Tende a liquidare definitivamente tutti gli altri meccanismi psichici e a sostituirsi ad essi nella risoluzione dei principali problemi della vita.”

 

EN

“Surrealism, s.m. Pure psychic automatism through which one aims to express, either verbally, or in writing, or in any other way, the real functioning of thought. Dictation of thought, in the absence of any control exercised by reason, outside of any aesthetic or moral concern.”

“Surrealism is based on the idea of ​​a higher degree of reality connected to certain forms of association neglected until now, on the omnipotence of the dream, on the disinterested play of thought. It tends to definitively liquidate all other psychic mechanisms and to replace them in the resolution of the main problems of life.”

IT

“Fatevi portare di che scrivere, dopo esservi sistemato nel luogo che vi sembra più favorevole alla concentrazione del vostro spirito in sé stesso. Ponetevi nello stato più passivo, o ricettivo, che potete […] Scrivete rapidamente senza un soggetto prestabilito, tanto in fretta da non trattenervi, da non avere la tentazione di rileggere. La prima frase verrà da sola.”

“Ecco dei personaggi dai modi un po’ disparati […] Così provvisti di un piccolo numero di caratteristiche fisiche e morali, quegli esseri che in verità vi devono tanto poco non si scosteranno più da una certa linea di condotta, della quale non dovete occuparvi. Ne risulterà un intreccio più o meno sapiente in apparenza, a giustificare punto per punto un finale commovente o rassicurante di cui vi disinteressate”.

 

EN

“Have something brought to you to write after having settled in the place that seems most favorable to the concentration of your spirit in itself. Place yourself in the most passive, or receptive, state that you can […] Write quickly without a pre-established subject, so quickly so as not to hold you back, so as not to be tempted to reread. The first sentence will come by itself.”

“Here are characters with somewhat disparate ways […] Thus provided with a small number of physical and moral characteristics, those beings who in truth owe you so little will no longer deviate from a certain line of conduct, of which no you have to deal with it. The result will be a plot that is more or less clever in appearance, justifying point by point a moving or reassuring ending that you are not interested in.”

I DISEGNI DEL MATTINO

2021 Inchiostro, olio e fusaggine su carta, 41.5 x 30 cm

Serie I to IX

IT

Francesco Lauretta è nato a Ispica nel 1964. Vive e lavora Firenze.

La sua ricerca spazia dalla pittura, alle installazioni, alla performance. La pittura probabilmente è il medium più utilizzato, ma sarebbe un errore definirlo un pittore nel senso classico del termine. Egli infatti è più vicino a quel genere di artista degli anni novanta che mi piace definire come poeta, filosofo, sociologo, storico, o scienziato, capace di utilizzare il linguaggio dell’arte per investigare i principi che sono alla base della nostra esistenza, del nostro vivere quotidiano.
In quegli anni per altro Lauretta realizzava soprattutto opere installative, e si dedicava contemporaneamente allo studio della pittura. Una relazione difficile che risolve brillantemente solamente negli ultimi anni, riuscendo a bilanciare la sua straordinaria abilità nel disegno, la dipendenza per la storia della pittura, il rapporto tra lo spazio della pittura e il contesto di riferimento, la relazione tra la riconoscibilità e lo stile, con la necessità di interpretare il mondo visibile e invisibile piuttosto che tradurlo in un segno o in una materia.
Questo mini ciclo propone quattro versioni dedicate a San Gerolamo, dipinte con diversi stili, come se fossero riconducibili a differenti autori. In esse sembrano rivivere Odilon Redon, Fausto Pirandello, Cima da Conegliano, William de Kooning, osservandole è lecito immaginare l’intenzione di Lauretta che, parafrasando le parole del Santo ritratto allorché scrisse del suo modo di interpretare le Sacre Scritture, dice: … non rendo il segno con il segno, la materia con la materia, il colore con il colore, ma il senso con il senso …

«Io, infatti, non solo ammetto, ma proclamo liberamente che nel tradurre i testi greci, a parte le Sacre Scritture, dove anche l’ordine delle parole è un mistero, non rendo la parola con la parola, ma il senso con il senso”».
(Epistulae 57, 5, trad. R. Palla)

EN

Francesco Lauretta was born in Ispica in 1964. He lives and works in Florence.

His research ranges from painting to installations and performance. Painting is probably the medium he uses most, but it would be a mistake to define him as a painter in the classical sense of the term. In fact, he is closer to the kind of artist of the 1990s that I like to define as a poet, philosopher, sociologist, historian or scientist, capable of using the language of art to investigate the principles that underlie our existence and our daily lives.
In those years, Lauretta mainly produced installation works, while at the same time studying painting. It was a difficult relationship that he only brilliantly resolved in his later years, managing to balance his extraordinary skill in drawing, his dependence on the history of painting, the relationship between the space of the painting and its context, the relationship between recognisability and style, with the need to interpret the visible and invisible world rather than translate it into a sign or a material.
This mini-cycle proposes four versions dedicated to Saint Jerome, painted in different styles, as if they were attributable to different authors. Odilon Redon, Fausto Pirandello, Cima da Conegliano and William de Kooning seem to come to life in them, and observing them one can imagine Lauretta’s intention: paraphrasing the words of the portrayed saint when he wrote about his way of interpreting the Holy Scriptures, he says: … I do not render the sign with the sign, the material with the material, the colour with the colour, but the sense with the sense …

“I, in fact, not only admit, but freely proclaim that in translating Greek texts, apart from the Holy Scriptures, where even the order of words is a mystery, I do not render the word with the word, but the sense with the sense”.
(Epistulae 57, 5, transl. R. Palla)

Federico Baronello

Mineo Homes for America 6932
2014
inkjet print on baryta paper, cm 75×112

Mineo (Homes for America)

IT

Uno dei più grandi centri per richiedenti asilo in Europa si trova nelle ex case dei soldati americani a Sigonella, la più grande base militare del Mediterraneo. Il titolo (Homes for America) si riferisce al lavoro pubblicato da Dan Graham su Arts Magazine nel dicembre del 1966.

Inoltre, il paesaggio documentato fa riferimento alle Township fotografate da David Goldblatt. Entrambi i riferimenti contengono significati connotativi e suggestioni che riflettono sul significato della cittadinanza nell’era della globalizzazione.

“The Hub of the Med” è una base aerea navale della Marina americana a Sigonella in Sicilia, Italia. Si trova a circa 40 km a sud dell’Etna. Grazie alla sua posizione vicino al centro del Mar Mediterraneo, il NASSIG è il secondo comando di sicurezza più grande della Marina, secondo solo a quello situato presso la Naval Support Activity Bahrain. Nel 2011, la Marina decide di porre fine al contratto di locazione per gli alloggi familiari in Sicilia, e chiude l’area residenziale di Mineo. L’area residenziale di Mineo è stata affittata da Pizzarotti & Co. al governo italiano come centro abitativo per richiedenti asilo, molti dei quali rifugiati dalle rivolte della “primavera araba” in Tunisia e in altri paesi del Nord Africa. Da allora è diventata famosa tra i media locali e tra gli attivisti, i quali sostengono che nella struttura vengano ospitate troppe persone in una stessa unità, e di conseguenza ci sia scarso accesso all’assistenza sanitaria.

EN

 

One of the largest centers for asylum seekers in Europe is located in the former homes for the American soldiers stationed at Sigonella, which is itself the largest military base in the Mediterranean. The title (Homes for America) refers to the work published by Dan Graham on Arts Magazine, December 1966. Also, the documented landscape references the Townships photographed by David Goldblatt. Both references contain connotative meanings and suggestions that reflect on the meaning of citizenship in the era of globalization.

Naval Air Station Sigonella “The Hub of the Med” is a U.S. Navy installation in Sicily, Italy. It is located at some 40 km south of Mount Etna. Because of its location near the center of the Mediterranean Sea, NASSIG is the Navy’s second largest security command, second only to that located at Naval Support Activity Bahrain. In 2011, after the Navy considered ending its lease for family housing in Sicily, it had closed the Mineo housing area. Mineo housing area was leased by Pizzarotti & Co. to the Italian government as a housing center for asylum seekers, many of them refugees from the “Arab spring” revolts in Tunisia and other North African countries. It has since grown notorious in local media and among immigration advocates, who say the facility puts too many people in units, with little access to health care and little progress on their cases.

Mineo Homes for America 7394
2014
inkjet print on baryta paper, cm 75×112

IT

 

BENVENUTI “Benvenuti!” A nome di tutto lo staff di Housing, benvenuto nella tua nuova casa! Il nostro scopo è fornirti alloggi adeguati, sicuri e protetti e supportare te e la tua famiglia mentre risiedete nel complesso residenziale di Mineo.

Il Mineo Trouble Call Desk fornisce assistenza per far fronte a guasti o riparazioni di routine, urgenti e di emergenza non ritenuti di competenza del residente in conformità con il contratto di locazione. È tua responsabilità segnalare tempestivamente eventuali problemi di manutenzione che potrebbero causare danni strutturali alla tua unità o comprometterne l’abitabilità […]

RESPONSABILITÀ DEI RESIDENTI

I residenti sono tenuti a tenere informato il personale dell’Housing di eventuali cambiamenti nella data di rotazione prevista, nei numeri di casa e di cellulare o di persone diverse dai parenti stretti che vivono nei vostri alloggi.

Secondo il contratto di locazione e le ispezioni di manutenzione preventiva (PMI) sono un requisito e non sono facoltative […] Tieni presente che sarai ritenuto finanziariamente responsabile per non aver riportato gli alloggi alle condizioni originali al momento del check-out […]

Gli ospiti possono visitare te e la tua famiglia mentre risiedi nel complesso, ma assicurati che rispettino tutte le norme di sicurezza, tu sarai ritenuto responsabile di tali azioni […] Mantieni il rumore domestico al minimo, mantieni il cortile e le aree del posto auto coperto in ordine e pulite e sii rispettoso nei confronti dei tuoi vicini […]

Gli ispettori degli alloggi effettuano controlli giornalieri all’interno del complesso. Se, durante queste ispezioni, notano che i residenti non rispettano le norme e i regolamenti, possono emettere un “sollecito amichevole” o un “avviso di violazione”.

VADEMECUM Secondo il Regolamento Dublino (n. III 1. 604/13) non si può decidere liberamente in quale Stato chiedere protezione […] Per il Regolamento è “cittadino di un Paese terzo” chiunque non sia cittadino di Unione Europea o chi non è cittadino di uno Stato che non sottoscrive il Regolamento per stipulare un accordo con l’Unione […]

Nel corso della procedura per stabilire se l’Italia è il Paese competente per esaminare la richiesta di asilo, il tuo status sul territorio italiano è quindi quello di richiedente asilo […] La legge stabilisce che puoi farti assistere da un avvocato. Se non puoi pagare un avvocato, puoi presentare una petizione per ricevere assistenza legale gratuita (patrocinata dalla Nazione) […]

Se ti mandano al CARA ti rilasciano un certificato nominale (un foglio dove sono riportati i tuoi dati anagrafici e la tua condizione legale). Quindi ti daranno un appuntamento all’ufficio di polizia. La polizia ti farà delle foto e prenderà le impronte digitali (“foto segnalamento”). Successivamente ti daranno appuntamento per formalizzare la tua candidatura […]

Se decidi di usufruire delle procedure di accoglienza del CARA, la tua permanenza qui durerà il tempo necessario per ottenere i documenti e, una volta ottenuto il permesso di soggiorno, dovrai lasciare il Centro.

EN

 

WELCOME “Benvenuti!” On behalf of the entire Housing staff, welcome to your new home! Our purpose is to provide you with adequate, safe, and secure living quarters, and to support you and your family while you reside in the Mineo Housing Complex. The Mineo Trouble Call Desk provides assistance to meet routine, urgent, and emergency breakdowns or repairs not deemed the responsibility of the resident in accordance with the lease. It is your responsibility to promptly report any maintenance issues which may cause structural damage to your unit or effect habitability […]

RESIDENT RESPONSIBILITIES Residents are required to keep the Housing staff informed of any changes in projected rotation date, home and mobile telephone numbers, or people other than immediate family living in your quarters. Preventive Maintenance Inspections (PMI) are a requirement according to the Lease and are not optional […] Be advised that you will be held financially liable for returning quarters to the original condition upon check-out […]

Guests are welcome to visit you and your family while you reside in the complex, but please ensure your guests comply with all Security regulations. You, as the sponsor, will be held accountable for the actions of your guests […] Maintain your household noise to a minimum, keep your yard and carport areas tidy and clean, and be respectful towards your neighbors […]

Housing inspectors make rounds within the complex on a daily basis. If, during these inspections, they notice that residents are not in compliance with any rules and regulations, they may issue either a “friendly reminder” or a “violation notice”.

VADEMECUM According to the Dublin Regulation (no. III 1. 604/13) you cannot decide freely in which Nation to request protection […] For the Regulation, a “citizen of a third country” is any person who is not a citizen of European Union or who is not a citizen of a State which doesn’t subscribe to the Regulation for doing an agreement with the Union […]

During the procedure to establish whether Italy is the competent country to examine the request for asylum, your status on the Italian territory is therefore that one of an asylum seeker […] The law establishes that you may seek the assistance of a lawyer. If you are unable to pay a lawyer, you may do a petition for receiving free legal assistance (sponsored by the Nation) […]

If they send you to CARA they will give you a nominal certificate (a paper where your personal data and your legal condition are reported). So, they will give you an appointment at the police office. The police will make you some photos and will take fingerprints (“foto segnalamento”). Later, they will give you an appointment to formalize your application […]

If you decide to benefit of the welcome procedures of the CARA, your stay here last the necessary time  to obtain the documents and, once you obtain your permit of stay, you must leave the Centre.

Mineo Homes for America 6941
2014
inkjet print on baryta paper, cm 75×112

Leggi di più su >> Federico Baronello

IT

Federico Baronello è nato nel 1968, vive e lavora a Catania.

La sua ricerca si concentra essenzialmente sulla documentazione degli effetti della globalizzazione nell’area del Mediterraneo e sulla tecnologia come agente per la costruzione di nuove forme culturali; strumenti e materiali di lavoro preferiti sono la fotografia analitica e la progettazione di strutture espositive, con sporadici sconfinamenti nell’esercizio critico della scrittura.

Tra i lavori più recenti, la serie fotografica risultata dalla residenza al parco botanico della Fondazione Radicepura nel 2017 ha preavvisato alcune delle tematiche precipue dell’attuale emergenza della pandemia: La riproduzione dei paesaggi delle coltivazioni industriali di tipiche specie botaniche mediterranee, minacciate da batteri e parassiti (punteruolo rosso e Xylella), indicava per l’appunto l’insita fragilità di un sistema produttivo apparentemente inconfutabile.

Per diversi anni, dal 1999, Baronello è stato membro di *Candy Factory, collettivo internazionale con base in Giappone, collaborando con gli artisti Takuji Kogo e Mike Bode con i quali ha sviluppato opere multimediali che esplorano gli effetti della globalizzazione nello spazio quotidiano.

Baronello ha inoltre collaborato con importanti enti di ricerca come i Laboratori Nazionali del Sud dell’Istituto Italiano di Fisica Nucleare (INFN-LNS) e l’Istituto di Microelettronica e Microsistemi del Consiglio Italiano delle Ricerche (IMM- CNR).

Per l’INFN-LNS ha documentato le missioni sperimentali di NEMO, prima implementazione italiana di KM3Net, il progetto di infrastruttura di ricerca europea per un gigantesco telescopio Cherenkov da costruire sui fondali del Mediterraneo.

Questa attività è al contempo parte della ricerca artistica di Baronello, ed è stata spesso abbinata alla documentazione di alcuni aspetti del fenomeno delle migrazioni dai paesi MENA, condotte con imbarcazioni di fortuna verso la Sicilia.

EN

Federico Baronello, was born in 1968, lives and works in Catania (IT).

He choses media as analytical photography and the design of exhibition structures, with sporadic overruns in the critical exercise of writing, to essentially focus on the documentation of the effects of globalization in the Mediterranean area and on technology as an agent for the construction of new cultural forms.

Among the most recent works, the photographic series resulting from the residence at the botanical park of the Radicepura Foundation in 2017 has disclosed some of the main topics related to the current emergency of the pandemic: The reproduction of the landscapes of industrial cultivations of typical Mediterranean botanical species, threatened by bacteria and parasites (red weevil and Xylella), precisely pointed to the fragility intrinsic also to an apparently irrefutable production system.

Since 1999, Baronello has been a member of *Candy Factory, an international collective based in Japan, collaborating with artists Takuji Kogo and Mike Bode with whom he has developed multimedia works that explore the effects of globalization in everyday space.

Baronello has also collaborated with science research centres such as the Southern National Laboratories of the Italian Institute of Nuclear Physics (INFN-LNS) and the Institute of Microelectronics and Microsystems of the Italian Research Council (IMM-CNR). For the INFN-LNS he documented the experimental missions of NEMO, the first Italian implementation of KM3Net, the European research infrastructure project for a gigantic Cherenkov telescope to be built on the Mediterranean seabed.

This activity was also an inherent part of Baronello’s artistic research as it has often been combined with the documentation of some aspects of the phenomenon of migrations from MENA countries, carried out with makeshift boats to Sicily.

Carmelo Nicosia

Detail

UNA GROSSA NUVOLA OSCURO’ IL CIELO.

A BIG CLOUD DARKENED IN THE SKY…

IT

L’elemento aria, la dimensione del volo, prendono consistenza, materia fotografica, dopo una serie di esperienze vissute in prima persona, sperimentate dopo anni di narrazioni familiari (figlio di un pilota), di analisi di archivi storici, di riflessioni sulla diversa prospettiva aerea, l’angolazione che lo sguardo assume dall’alto, visione “altra e alta”.

Osservando il paesaggio contemporaneo dall’alto, alterando la visione prospettica, a misura d’uomo, la natura e l’architettura, assumono le sembianze di un circuito elettrico, un ordinato transistor, schema di moduli metallici che scintillano al sole, piccolo agglomerato, costituito da moduli, come elementi di un’architettura ordinata e consequenziale.

Dall’alto tutto appare possibile, un flusso spazio-temporale parallelo, in linea con una diversa visione fatta di spostamenti repentini e di transiti in “non luoghi” che a furia di essere frequentati divengono gli unici possibili per la visione, per osservare il tempo al presente.

 

EN

The element of air, the dimension of flight, takes on consistency, photographic material, after a series of first-hand experiences, tested after years of family narratives (son of a pilot), of analysis of historical archives, of reflections on the different perspective aerial, the angle that the gaze takes from above, an “other and high” vision.

Observing the contemporary landscape from above, altering the perspective vision, on a human scale, nature and architecture take on the appearance of an electrical circuit, an orderly transistor, a scheme of metal modules that sparkle in the sun, a small agglomeration, made up of modules, as elements of an orderly and consequential architecture.

From above everything appears possible, a parallel space-time flow, in line with a different vision made of sudden movements and transits in “non-places” which by dint of being frequented become the only ones possible for vision, for observing time to the present.

IT

Come spesso accade nella meditazione, un accadimento, un’esperienza imprevista, squarcia il velo del pensiero, ribalta il percorso iniziato e riconduce il cammino su altre direzioni. Improvvisamente, apparve in video il volto di un giovane americano, figlio di un pilota del Vietnam.

Il volto del giovane, ritratto nei primi anni settanta, sfumò, lasciando lo schermo ad un signore maturo che leggeva con commozione alcune bianche lettere; erano lettere di guerra, corrispondenze che il padre spediva giornalmente alla famiglia dopo le missioni, dopo aver bombardato.

La descrizione dei luoghi e delle azioni aveva un carattere quasi turistico, confidenziale; al mattino si bombardava e al pomeriggio si scriveva, ogni giorno, per mesi, sino all’abbattimento del pilota-padre.

Il verde della terra, i campi, la speranza del ritorno a casa, riportava ad una dimensione, privata, umana, ma la forza di fuoco che arrivava dal cielo era catastrofica e il destino silenzioso dipendeva dalla quantità di morte che si rovesciava dal cielo. Improvvisamente, il progetto prende un’altra direzione, assume il senso del monito, della storia, di una visione altra, una prospettiva diversa dei cieli e dei destini dell’uomo……

 

EN

As often happens in meditation, an event, an unexpected experience, tears the veil of thought, overturns the path begun and leads the journey back in other directions. Suddenly, the face of a young American, the son of a Vietnam pilot, appeared on video.

The face of the young man, portrayed in the early seventies, faded, leaving the screen to a mature gentleman who was reading some white letters with emotion; they were war letters, correspondence that the father sent daily to the family after the missions, after the bombing.

The description of the places and actions had an almost touristy, confidential character; in the morning we bombed and in the afternoon we wrote, every day, for months, until the pilot-father was shot down.

The green of the earth, the fields, the hope of returning home, brought us back to a private, human dimension, but the force of fire that came from the sky was catastrophic and the silent destiny depended on the amount of death that poured from the sky. Suddenly, the project takes another direction, it takes on the sense of warning, of history, of another vision, a different perspective of the heavens and the destinies of man…

Una grossa nuvola oscurò il cielo

2009_23

stampa fine art su carta fotografica montata su dibond,

tiratura in 4 esemplari, 104×73 cm

IT

 

Carmelo Nicosia nasce a Catania nel 1960.

Laurea in Chimica Farmaceutica con una tesi sulla “Fotochimica degli elementi”. Fondatore della Scuola di Fotografia ABA CT nel 2008. Direttore Accademia delle Belli Arti Catania dal 2006 al 2012. Più volte consigliere di amministrazione nella medesima Accademia. Consulente fotografico di vari enti nazionali e internazionali.

Tiene regolarmente corsi e seminari su “Analisi e Progettazione nella fotografia contemporanea”, con una specializzazione in Antropologia visuale, presso università e fondazioni, italiane e straniere. Dal 2000 è impegnato in numerosi progetti internazionali, editoriali ed espositivi a carattere socio antropologico, con particolare attenzione ai temi dell’identità, della memoria, dei fenomeni collettivi, al rapporto con la storia. Dal 2010 ha attivato il progetto Parola-Visione con una serie di ricerche che analizzano il rapporto tra fotografia e scrittura.

Carmelo Nicosia è considerato uno dei maggiori autori della nuova fotografia italiana, anello di congiunzione tra la tradizione socio antropologica e la ricerca nei nuovi media. Le sue opere sono conservate nelle più importanti collezioni italiane e straniere ed esposte in Europa e America. Direttore artistico della fondazione Oelle dal 2017 al 2023.Attualmente ricopre il ruolo di direttore della scuola di fotografia della accademia di belle arti di Catania. Insignito nel 2023 della Laurea Honoris Causa dalla ABA CATANZARO.

EN

 

Carmelo Nicosia was born in Catania in 1960.

He gradueted in Pharmaceutical Chemistry with a thesis on the “Photochemistry of the elements”. Founder of the ABA CT School of Photography in 2008. Director of the Catania Academy of Fine Arts from 2006 to 2012. Board member several times in the same Academy. Photographic consultant for various national and international bodies.

He regularly holds courses and seminars on “Analysis and Planning in Contemporary Photography”, with a specialization in Visual Anthropology, at Italian and Foreign Universities and Foundations. Since 2000 he has been involved in numerous international, editorial and exhibition projects of a socio-anthropological nature, with particular attention to the themes of identity, memory, collective phenomena and the relationship with history. Since 2010 he has activated the Parola-Visione project with a series of researches that analyze the relationship between photography and writing.

Carmelo Nicosia is considered one of the major authors of new Italian photography, a link between the socio-anthropological tradition and research in new media. His works are preserved in the most important Italian and foreign collections and exhibited in Europe and America. Artistic Director of the Oelle Foundation from 2017 to 2023. He currently holds the role of director of the photography school of the Fine Arts Academy of Catania. Awarded an Honorary Degree from the ABA CATANZARO in 2023.

William Marc Zanghi

 Purple Map, (3 parti)

2017

smalti e collage su carta, 60 x 60 cm

Maps Serie,

2022

Vernici industriali su cemento

6x30x25 cm

Relax

2015

vernice su carta, 33×51 cm

“Ho sempre dipinto luoghi, non intesi come ritrattistica di un paesaggio, ma come punto di attraversamento nel tempo, punto di partenza per tutto ciò che poteva accadere.

Sono luoghi pervasi da tracce, figure, animali, colori accentuati, linee multicolor, stratificazioni di dimensioni spaziali, un cortocircuito di immagini su un territorio. Uno stile di rappresentazione che ho fatto mio proprio come concezione estetica. Più che l’esportazione di un valore concettuale attraverso l’opera, la mia intenzione è l’affermazione di un’estetica che lega chi si approccia al mio lavoro, ad un’esperienza multidimensionale.”

 

EN

I have always painted places, not intended as portraiture of a landscape, but as a crossing point in time, a starting point for everything that possible to happen.

Places are pervaded by traces, figures, animals, accentuated colors, multicolored lines, stratifications of spatial dimensions, a short circuit of images on a territory.

A intimate and personal style of representation that I take as an aesthetic conception. More than the export of a conceptual value through the artwork, my intention is the affirmation of an aesthetic that links those who approach my work to a multidimensional experience.”

William Marc Zanghi

ESSENTIAL

William March Zanghi, nato a Wichita (Kansas) nel 1972, ma palermitano da sempre, esprime se stesso con uno stile unico e riconoscibile.

Studia Pittura presso l’accademia di Belle Arti di Palermo dove ne consegue la Laurea.

Di lui parlano le sue opere: Figure esili che popolano paesaggi onirici stravolti da quel colore eversivo, che rende tutto più artificioso: chimico. Infatti nelle sue opere l’uso di colori industriali sostituisce la classica pittura a olio o ad acrilico. L’artista adopera unicamente vernici. Tecnica che conferisce alle sue opere quella caratteristica patina lucente di cui si avvantaggia anche la figurazione, resa decisamente adamantina, pura.
Sono le stesse colature di colori a dare origine a fiumi, paludi e acquitrini che costellano le “visioni” dell’artista.

Tracce del suo passaggio si trovano sia in Italia che all’estero, luoghi pubblici e musei, con mostre personali, collettive e fiere di settore. Segnaliamo la partecipazione alla 54° Esposizione Internazionale d’Arte, Padiglione Italia sezione Accademie, a cura di Vittorio Sgarbi – Biennale di Venezia

Oggi vive e lavora a Palermo

 

EN

 

William Marc Zanghi was born in Wichita (Kansas) in 1972, but he has always lived in Palermo, expresses himself with a unique and recognizable style.

He studied painting at the Academy of Fine Arts in Palermo where he graduated.

His works speak of him: Slender figures that populate dreamlike landscapes distorted by that subversive color, which makes everything more artificial: chemical. In fact, in his works the use of industrial colors replaces the classic oil or acrylic painting. The artist uses only paints. Technique that gives his works that characteristic shiny patina which also benefits the figuration, made decidedly adamantine, pure.

It is the same color drips that give rise to the rivers, swamps and marshes that dot the artist’s “visions”.

Traces of his passage can be found both in Italy and abroad, in public places and museums, with personal and collective exhibitions and trade fairs. We would like to highlight our participation in the 54th International Art Exhibition, Italian Pavilion in the Academies section, curated by Vittorio Sgarbi – Venice Biennale.

Today he lives and works in Palermo

 

 

TOGETHER

 

2023: “By Sufacing” Group Exhibition: Giovanni Iudice, Emanuele Giuffrida, Rossana Taormina, William Marc Zanghi; 46° edizione di Arte Fiera Bologna 3-5 febbraio – Pad. 25 Stand A105 – Lo Magno artecontemporanea

2022: 30×30 Group Exhibition, Lo Magno artecontemporanea festeggia i 30 anni di attività, a cura di Giuseppe Lo Magno e Valeria D’Amico.

2021: “Le Cento Sicilie – Il più ibrido dei continenti”, collettiva a cura di Diego Cavallaro e Tonino Cannata, testo critico di Paolo Nifosì, organizzata da Fondazione Teatro Garibaldi, diretto da Tonino Cannatasponsor tecnico Lo Magno artecontemporanea, Ex Convento del Carmine Modica (RG)

2021: “Le Cento Sicilie – Il più ibrido dei continenti”, collettiva a cura di Diego Cavallaro e Giuseppe Vella, testo critico di Ivan Quaroni, organizzata dal Parco Archeologico Naxos Taormina, diretto da Gabriella Tigano, sponsor tecnico Lo Magno artecontemporanea, Palazzo Ciampoli di Taormina.

2012: “Il Silenzio delle Nuvole”, la galleria Lo Magno festeggia 20 anni di attività con una mostra-evento
Quaranta circa gli artisti presenti, due vernissage – uno in primavera con gli artisti “storici” e l’altro in autunno con i “giovani” a cura di Antonio D’Amico, Lo Magno artecontemporanea – Modica (RG)

William Marc Zanghi, Thinking Outside the Box

2023, olio su tela, 25×30 cm

William Marc Zanghi, Reperto contemporaneo 3, 2020,

vetroresina e vernici indsustriali, 30 x 30 cm (irregolare)

Last Artworks

Ways of Figurative Mood

Maps Series

Sculptures

ROSSANA TAORMINA

“Lo spazio è un dubbio: devo continuamente individuarlo, designarlo. Non è mai mio, mai mi viene dato, devo conquistarlo.I miei spazi sono fragili: il tempo li consumerà, li distruggerà: niente somiglierà più a quel che era, i miei ricordi mi tradiranno, l’oblio s’infiltrerà nella mia memoria, guarderò senza riconoscerle alcune foto ingiallite dal bordo tutto strappato”

Georges Perec, Specie di spazi, Bollati Boringhieri, Torino 2016 (ed. or. Espèces d’espaces, Editions Galilée, Paris 1974)

ESSENTIAL

 

Rossana Taormina (Partanna, 1972)

Attualmente vive e lavora a Palermo.

nasce in un piccolo paese della Valle del Belìce, devastato dal terremoto del 1968. Diplomata in Belle Arti, dal 2011 si dedica alla sua carriera artistica. Ha partecipato a diverse mostre e fiere d’arte in Italia e all’estero: SWAB Barcelona Contemporary Art Fair (2019), Arte Fiera Bologna (2021, 2022, 2023). Nel 2023 è tra gli artisti invitati al Gibellina Photoroad Open Air & Site-Specific Festival (IV edizione), in occasione del quale propone l’installazione site-specific “Imprinting”

Il suo lavoro appare in pubblicazioni nazionali e internazionali, tra cui: la Repubblica 2023; Beaux Arts Magazine 2019; C. Vannier, De fil en Aguille. La Broderie dans l’art contemporain, Éditions Pyramid, Paris 2018; Stonecutter Journal, NY, giugno 2016; Alias, Il Manifesto 2015.

La ricerca artistica di Rossana Taormina è fortemente influenzata dall’esperienza dei suoi primi anni di vita. Dopo il terremoto del 1968, le comunità colpite dal sisma hanno vissuto a lungo in alloggi temporanei poiché le abitazioni erano state in gran parte distrutte. L’artista trascorre gli anni della sua formazione nel pieno di questo periodo di riconfigurazione urbana, diventando testimone di una profonda trasformazione del paesaggio, questa esperienza ha significativamente inciso sulla sua sensibilità e identità. Ha sperimentato un sentimento di perdita tale da far maturare in lei una sorta di ossessione per la memoria, è affascinata dagli archivi di immagini, dal confine tra memoria personale e memoria collettiva. Uno degli elementi fondanti della produzione dell’artista è riconducibile al tema dell’objet trouvé e alla sua carica mnestica. Rossana Taormina riflette sulle tracce dell’esistenza umana lasciate nello spazio: lavora con fili e tessuti, ma utilizza anche vari altri materiali e tecniche.

 

EN

 

Rossana Taormina (Partanna, 1972) was born in a small town of Belìce Valley, devastated by the earthquake of 1968. She pursued a diploma and graduated in Fine Arts. Since 2011 she has devoted herself to her artistic career. She has taken part in several exhibitions and art fairs throughout Italy and abroad: SWAB Barcelona Contemporary Art Fair (2019), Arte Fiera Bologna (2021, 2022, 2023). In 2023 she is among the artists invited to the Gibellina Photoroad Open Air & Site-Specific Festival (fourth edition), on the occasion of which she proposes the site-specific installation “Imprinting”. Her work appears in national and international publications, among others: la Repubblica 2023; Beaux Arts Magazine 2019; C. Vannier, De fil en Aguille. La Broderie dans l’art contemporain, Éditions Pyramid, Paris 2018; Stonecutter Journal, NY, giugno 2016; Alias, Il Manifesto 2015.

Rossana Taormina’s artistic research is strongly influenced by the experience of her early life.

After the earthquake in 1968, for a long time people lived in temporary accommodation because their homes had largely been destroyed. Growing up as she did during this time of urban redesign, she witnessed the scenery change dramatically, this experience impacted on her sensitivity and

identity. The artist experienced the sentiment of loss and developed a kind of obsession with memory, she is fascinated by archives of imagery, by the border between personal memory and collective memory. One of the founding elements of her artist’s production, is linked to the theme of the objet trouvé and its mnestic charge. Rossana Taormina reflects on traces of human existence left in space: she works with threads and fabric, but also uses various other materials and techniques.

 

TOGETHER

 

2020: “Showcase Exhibition”, virtual exhibition lomagnoartecontemporanea.it, curata da Giuseppe Lo Magno, Lo Magno artecontemporanea, Modica (RG)

2021: “Playlist – Visioni trasversali sull’arte”, virtual exhibition Artefiera.it , ArteFiera Bologna

2021: “Showcase Exhibition/2”, virtual exhibition curata da Aldo Premoli e Giuseppe Lo Magno, Lo Magno artecontemporanea, Modica (RG)

2021: “Encantadora”, Rossana Taormina installazione Site Specific, curata da Aldo Premoli, organizzata da Associazione MSE, collaborazione di Lo Magno artcontemporanea, Teatro Tina Di Lorenzo – Noto (SR)

Un’installazione luminosa site specific di Rossana Taormina dedicata all’attrice teatrale Tina Di Lorenzo.

 

2021: “Futuro remoto”, solo show, curated by Giuseppe Lo Magno and Rischa Paterlini, Lo Magno artecontemporanea Modica (RG)

2022: “Tempo Incolume”, Rossana Taormina solo show, 45° ArteFiera Bologna, Padiglione 15 stand F19, Lo Magno artecontemporanea

2023 By Surfacing, Group Exhibition, 46° edizione di Arte Fiera Bologna 3-5 febbraio – Pad. 25 Stand A105 – Lo Magno artecontemporanea

IT

La ricerca di Rossana Taormina si concentra sulla necessità di rendere leggibile lo spazio, di misurarlo, di rappresentarlo riscrivendone i segni convenzionali condivisi. Lo spazio per essere sottratto all’indeterminatezza che gli è propria, da una parte ha bisogno di una nomenclatura universale, ma dall’altra necessita di una connotazione emotiva. La relazione fra questi due sistemi determina la scoperta di nuove dimensioni estetiche e spaziali.

Una delle linee fondanti della produzione dell’artista, infatti, è legata al tema del riuso degli oggetti e degli spazi che questi sono in grado di evocare. Tema – questo – assai complesso, la cui urgenza è espressa dall’artista con linguaggi diversi, spesso contaminati, e che possiamo meglio mettere a fuoco attraverso le parole di Perec: «Vorrei che esistessero luoghi stabili, immobili, intangibili, mai toccati e quasi intoccabili, immutabili, radicati; luoghi che sarebbero punti di riferimento e di partenza, delle fonti: il mio paese natale, la culla della mia famiglia, la casa dove sarei nato, l’albero che avrei visto crescere (che mio padre avrebbe piantato il giorno della mia nascita), la soffitta della mia infanzia gremita di ricordi intatti… Tali luoghi non esistono, ed è perché non esistono che lo spazio diventa problematico, cessa di essere evidenza, cessa di essere incorporato, cessa di essere appropriato. Lo spazio è un dubbio».

 

EN

Rossana Taormina’s research focuses on the need to make space legible, to measure it, to represent it by rewriting its shared conventional signs. In order to be freed from its own indeterminacy, space needs, on the one hand, a universal nomenclature, but on the other, it needs an emotional connotation. The relationship between these two systems determines the discovery of new aesthetic and spatial dimensions.

One of the founding lines of the artist’s production, in fact, is linked to the theme of the reuse of objects and the spaces that they are able to evoke. This is a very complex theme, the urgency of which is expressed by the artist with different, often contaminated languages, and which we can better focus on through Perec’s words: «I would like stable places to exist, immobile, intangible, never touched and almost untouchable, immutable, rooted; places that would be points of reference and departure, sources: my hometown, the cradle of my family, the house where I would be born, the tree that I would have seen grow (which my father would have planted on the day of my birth), the attic of my childhood full of intact memories… Such places do not exist, and it is because they do not exist that space becomes problematic, ceases to be evidence, ceases to be incorporated, ceases to be appropriate. Space is a doubt.”

IT

Lo spazio “personale”, è fragile, fluida la sua descrizione in quanto affidata alla memoria dell’individuo, memoria che verrà plasmata dalle narrazioni del nucleo familiare, che sarà irrimediabilmente corrosa dall’oblio collettivo.

Da questo punto di vista la ricerca di Rossana Taormina è un luogo di confine in cui la memoria personale fluisce in quella collettiva, dove gli eventi storici accolgono quelli domestici e privati, e viceversa.

Per questa ragione l’immaginario stesso si muove sempre all’interno di una casa simbolica in cui possono essere ritrovati i suoi oggetti feticcio: il giardino, i ritratti di famiglia, la foto del nonno in guerra, il vaso coi fiori, i velluti, la consistenza dei muri e delle tappezzerie, la traiettoria affettuosa della luce.

Al contrario dell’idea dominante di tempo, classico divoratore degli attimi, si può esprimere dunque un’idea del tempo persistente, che agisce nei paesaggi interiori, custodisce planimetrie sbiadite, restituisce tessuti e oggetti che ne hanno ravvivato le stanze, i profumi e la luce che le hanno attraversate in giorni imprecisati. Tempo incolume, allora, è la capacità della memoria di riattivare uno spazio ormai dissolto, di veder fiorire un giardino lontano.

EN

 

The “personal” space is fragile, its description fluid as it is entrusted to the memory of the individual, a memory that will be shaped by the narratives of the family unit, which will be irremediably corroded by collective oblivion.

From this point of view, Rossana Taormina’s research is a border place where personal memory flows into collective memory, where historical events welcome domestic and private ones, and other way around.

For this reason the imagination itself always moves within a symbolic house in which its fetish objects can be found: the garden, the family portraits, the photo of the grandfather at war, the vase with flowers, the velvets, the consistency of the walls and wallpapers, the affectionate trajectory of the light.

Contrary to the dominant idea of ​​time, the classic devourer of moments, we can therefore express an idea of ​​persistent time, which acts in interior landscapes, preserves faded plans, returns fabrics and objects that have revived the rooms, the scents and the light that passed through them on unspecified days. Unharmed time, then, is the ability of memory to reactivate a now dissolved space, to see a distant garden flourish.

Ruins 1
2018
ruggine su pezzuola tessuta a telaio
60×57 cm

Rossana Taormina,

Ruins 2, 2018
ruggine su pezzuola tessuta
a telaio e negativi
60×57 cm

Rossana Taormina, Landscape, 2020

ricamo a mano e acrilico su tarlatana trattata

51×79 cm irregolare

Rossana Taormina Landscape 2022, vecchi trasferelli su osso, 9 x 14 x 2 (irregolare)

Objet Trovué _ #FoundedPhotos

Objet Trovué _ #FlightSeries

Objet Trovué _ #DerivaSeries

Painting

Frottage 

ArteFiera Booth 2022