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Le ultime notizie riguado a mostre e artisti

Giuseppe Colombo a Helsinki

Finlandia, vetrina internazionale per l’artista siciliano Giuseppe Colombo

Il siciliano Giuseppe Colombo sarà protagonista di due mostre in Finlandia. La prima, una bipersonale alla Galleria Duetto di Helsinki con l’artista  finlandese  Kuutti Lavonen (Tous les matins du monde, dal 29 settembre al 24 ottobre. La seconda, insieme al gruppo di artisti che ruota intorno alla stamperia litografica Helsinki-Litho, allestita nella Artist Home Erkkola di Tuusula, nella Finlandia meridionale (Hauras aika, väkevä aika, trad. “Tempo fragile, tempo forte”) dal 29 settembre al 31 ottobre. Entrambe le mostre hanno ricevuto il patrocinio dell’Istituto italiano di Cultura di Helsinki.

Giuseppe Colombo (Modica, 1971), formatosi nell’Accademia di Belle Arti di Roma, entrato a far parte del Gruppo di Scicli con Piero Guccione sul finire degli anni Novanta, alterna nella sua produzione pittorica paesaggi, nature morte, nudi e ritratti.

Alla Galleria Duetto Colombo esporrà insieme all’artista Kuutti Lavonen, con cui vanta una lunga amicizia e collaborazione. In mostra studi e d’apres, sul Barocco europeo.

La mostra allestita Artist Home Erkkola proporrà, oltre all’opera di Giuseppe Colombo, grafiche, dipinti, disegni e installazioni degli artisti finlandesi Matti Hintikka, Kuutti Lavonen, Kaisu Sirviö, Elina Länsman, della lituana Roma Auskalnyte. Tema conduttore dei lavori sarà la riflessione sulla sensibilità umana e sul potere. L’artista siciliano, in particolare, esporrà un’opera a pastello dal titolo “Dalla decollazione di san Giovanni di Caravaggio”. L’opera raffigura una giovane che porta un bacile su cui raccoglierà la testa del Battista, ispirata al celebre dipinto caravaggesco conservato nella Cattedrale di San Giovanni a La Valletta (Malta).

Dall’Opera, presso la stamperia Helsinki-Litho, verrà realizzata un’esclusiva litografia per Lo Magno artecontemporanea di Modica, di cui Colombo è uno dei principali artisti.

«La Helsinki-Litho – spiega Giuseppe Lo Magno, direttore della galleria modicana – è una delle stamperie litografiche più prestigiose d’Europa, dove le stampe sono realizzate ancora su pietra. Da qui il pregio dell’opera, prodotta in esclusiva per la nostra galleria in edizione limitatissima di appena trenta esemplari, più le prove d’artista. Siamo orgogliosi di instaurare, tramite un nostro affermato artista, una collaborazione internazionale così importante». La cartella contenente la litografia (diametro di 40 cm, su foglio quadrato di 50 x 50 cm) sarà presentata prossimamente nella galleria nell’ambito di un evento ad hoc.

Giuseppe Colombo non è nuovo a importanti collaborazioni con gli ambienti artistici finlandesi. Fin dal 2011, infatti, è stato invitato come unico artista straniero a esporre al Verla Mill Museum di Jaala a Helsinki. A seguito della mostra, il suo sodalizio con la stamperia litografica Helsinki-Litho di Matti Hintikka, Kuutti Lavonen, si è rafforzato. Tanto che nel 2017 è stato invitato a esporre alla collettiva “Confinus, confini e aperture”, presso la Artist Home Erkkola.

Le Cento Sicilie mini spot

Tante Sicilie, perché? Perché la Sicilia ha avuto la sorte ritrovarsi a far da cerniera nei secoli fra la grande cultura occidentale e le tentazioni del deserto e del sole, tra la ragione e la magia, le temperie del sentimento e le canicole della passione. Soffre, la Sicilia, di un eccesso d’identità, né so se sia un bene o sia un male. Certo per chi ci è nato dura poco l’allegria di sentirsi seduto sull’ombelico del mondo, subentra presto la sofferenza di non sapere districare fra mille curve e intrecci di sangue il filo del proprio destino”.

– Gesualdo Bufalino

TAORMINA, 14 LUG – Dal 17 luglio al 14 novembre 2021 Palazzo Ciampoli di Taormina ospiterà la mostra ad ingresso libero “Le Cento Sicilie. Il più ibrido dei continenti”

Saranno esposte opere di dodici artisti contemporanei: Alessandro Bazan, Giovanni Blanco, Barbara Cammarata, Giuseppe Colombo, Emanuele Giuffrida, Giovanni Iudice, Giovanni La Cognata, Filippo La Vaccara, Franco Polizzi, Ignazio Schifano, Samantha Torrisi e William Marc Zanghi.

L’esposizione a cura di Diego Cavallaro e Giuseppe Vella inaugura il 17 luglio 2021, alle 19, alla presenza dell’assessore Regionale dei Beni Culturali Alberto Samonà Organizzata dal Parco Archeologico Naxos Taormina, diretto da Gabriella Tigano, la mostra si innesta nel filone “Arte Sicilia Contemporanea” per la valorizzazione di Palazzo Ciampoli: prestigiosa residenza del XV secolo che negli anni passati è stata oggetto di un restauro da parte della Regione Siciliana.

Si ringrazia LO MAGNO artecontemporanea per la collaborazione.

Taormina – Palazzo Ciampoli

VISITE: tutti i giorni

ORARIO: dalle 9 alle 19

INGRESSO LIBERO

Le Cento Sicilie mini spot

ENCANTADORA Un’installazione di ROSSANA TAORMINA

presenta

ENCANTADORA

Un’installazione
di
ROSSANA TAORMINA
dedicata a Tina di Lorenzo
A cura di
ALDO PREMOLI
da sabato 26 giugno al 30 agosto 2021
Teatro Tina di Lorenzo Noto

Tina di Lorenzo. Figlia del marchese Corrado Di Lorenzo discendente dei marchesi di Castelluccio di Noto e dell’attrice napoletana Amelia Colonnello sale sul palco già da piccola, grazie alla formazione, da parte del padre, amante di teatro, di una piccola compagnia filodrammatica: Recita così da protagonista nel Teatro comunale di Noto, oggi a lei dedicato, in un dramma in un atto, “Le Orfanelle di Casamicciola” dove interpretava la parte di una bambina rimasta orfana in seguito al terremoto di Casamicciola.
Il successo le arrise nel 1888, al Teatro Rossini di Napoli quando la stampa inizia a decantare le sue grandi doti di attrice. Possedeva rara bellezza, voce melodiosa e modi da signora nonostante la giovane età.
Fu consacrata come astro nascente dell’arte drammatica ed in breve divenne una delle attrici più ricercate e contese dai capocomici. Svolse numerose tournée all’estero, soprattutto nell’America Latina.
Grazie al suo talento e alla sua bellezza, in Argenetina fu soprannominata Encantadora.
Nel 1901 sposa il cugino Armando Falconi, attore anche lui: la loro storia d’amore nacque durante una tournée in Ungheria nel corso della quale lui la difese dagli attacchi di un giornalista che dipingeva la De Lorenzo con toni poco lusinghieri. Nel un duello, fortunatamente incruento, Falconi ebbe la meglio tanto da meritarsi l’amore della cugina.
Tina Di Lorenzo fece parte di numerose compagnie, tra le altre quelle dello Stabile del Teatro Manzoni di Milano (dal 1912 al 1914) dove fu primadonna, mietendo una straordinaria e ininterrotta serie di successi. Partecipò ad una sola pellicola cinematografica, sempre assieme al marito, nel 1915: si trattava de La scintilla di Eleuterio Rodolfi.
Si ritirò a vita privata negli anni tra il 1918 ed il 1920 e morì prematuramente a Milano nel 1930.
L’Amministrazione municipale di Noto ha reso onore intitolando a lei, dal 2011, il Teatro comunale della città. www.fondazioneteatrodinoto.it
Rossana Taormina. E’l’artista che ha progettato la mostra site specific poi rimandata alla prossima estate 2022 a causa ella pandemia e di lavori di ristrutturazione previsti all’ interno del Teatro. Vive a Palermo ma è nata a Partanna, nella Valle del Belice, pochi anni dopo il violento sisma del 1968.
L’impulso culturale e artistico di respiro internazionale della vicina Gibellina, che sarebbe culminato nel Grande Cretto di Burri, sarà elemento determinante nella sua formazione. Dopo la maturità classica e un biennio di studi universitari in archeologia, trascorre a Roma alcuni anni per lavoro e in quel periodo entra in contatto con l’ambiente artistico della Capitale. Rientrata in Sicilia sperimenta la propria inclinazione nel campo delle arti visive con alcune esperienze nell’ambito della comunicazione visiva e dell’illustrazione didattica. Quindi si diploma presso l’Accademia di Belle Arti.
Dal 2011 si dedica esclusivamente alla propria ricerca artistica. Il folgorante incontro con l’archivio fotografico di famiglia, recuperato solo in parte dalle macerie, la progressiva perdita della configurazione dei luoghi dell’infanzia a seguito della ricostruzione post terremoto con la conseguente ridefinizione identitaria delle comunità coinvolte, inducono in lei un naturale sentimento della memoria e della nostalgia che trova modo di esprimersi nella rielaborazione delle poetiche dell’object trouvè. L’intervento artistico, che coinvolge foto autentiche, mappe, carte nautiche, oltre a prediligere l’uso del filo, legato al ricordo della nonna ricamatrice, ha una forte inclinazione per la contaminazione dei linguaggi. Il lavoro di Rossana Taormina è stato esposto in Europa e negli Stati Uniti. La sua ricerca artistica compare su diverse riviste e pubblicazioni internazionali, tra le quali ricordiamo la monografia di Charlotte Vannier De fil en aiguille / la broderie dans l’art contemporain, Pyramyd Éditions e l’articolo Talents aiguilles sul ricamo nell’arte contemporanea, pubblicato nel marzo 2019 su Beaux Arts Magazine (BAM 417).
Aldo Premoli. E’ il curatore tanto della installazione luminosa dedicata a Tina di Lorenzo che della mostra prevista per la prossima estate 2022. Giornalista e scrittore Ha diretto L’Uomo Vogue (1992-1999). Tra il 2013 e 2014 Tar magazine, rivista di arte, scienza ed etica. Attualmente è blogger di Huffington Post, columnist di Artribune e Linkiesta, direttore della piattaforma super local SudStyle.it. Senior curator di San Sebastiano Contemporary a Palazzolo Acreide, a Cernobbio nel 2021 ha fondato La Cernobbina Artstudio. Svolge la sua attività di visiting professor per Accademie del nord come del sud della penisola.
A Noto ha già curato lo scorso anno – sempre nel Teatro Tina di Lorenzo- la mostra Foyer Davide Bramante& Friends: I nuovi siciliani https://www.sansebastianocontemporary.it/Artisti/foyerdavide-
bramante-friends-i-nuovi-siciliani/ collettiva che ha rappresentato i migliori tra gli artisti visivi contemporanei siciliani. Sua anche l’esposizione attualmente in corso al Museo Del Mare di Calabernardo dal titolo Il Mare sopra / Il Mare sotto che vanta la presenza di 20 protagonisti facenti parte delle più diverse espressioni artistiche contemporanee. In particolare pittura, scultura fotografia e video.
MEDITERRANEO SICILIA EUROPA ONLUS
L’associazione Mediterraneo Sicilia Europa Onlus ha prodotto questa esposizione. MSE Onlus sceglie la Sicilia come punto di partenza per lo svolgimento di tutte le sue attività ispirate ai principi di mutualità, spirito comunitario, interazione e integrazione sociale. L’Associazione si prefigge di contribuire al superamento delle discriminazioni di razza, censo, cultura, religione e orientamento sessuale attraverso progetti per contrastare le povertà estreme, progetti di formazione e studio per minori e neo diciottenni residenti e migranti, mostre di arte contemporanea, convegni e pubblicazioni.
M.S.E Onlus finanzia sia progetti per il sociale che vanno a sostegno delle povertà estreme e delle povertà educative di residenti e migranti, che progetti PER LA CULTURA, puntando proprio su quest’ultima come strumento di valorizzazione e rivitalizzazione del territorio diffondendo la pratica artistica per aumentare la partecipazione della società civile.

 

SI RINGRAZIA

La ferita della carne e la Resurrezione – Giovanni Viola

“La ferita della carne e la Resurrezione”, personale di Giovanni Viola alla galleria Lo Magno arte contemporanea

Modica (RG) – Dal 2 aprile al 15 maggio la galleria Lo Magno arte contemporanea ospiterà nei propri locali di via Risorgimento 91-93 la personale di Giovanni Viola dal titolo “La ferita della carne e la Resurrezione” (inaugurazione venerdì 2, ore 16; visite su prenotazione). La mostra è a cura di Giuseppe Lo Magno.

L’artista, in occasione della Pasqua, propone una riflessione sul tema della Resurrezione attraverso la rilettura di due tra le più celebri opere di Caravaggio: l’incredulità di San Tommaso e la Cena di Emmaus. Sarà pure presente un lavoro dedicato alla luce del cielo, tematica cara all’artista e che riconnette l’intero progetto alla sua ricerca pittorica più nota.

La mostra offre numerosi motivi d’interesse allo spettatore. Tra i principali, si segnala il fatto che a distanza di undici anni dalla sua prima personale (“Viola su tela e su carta”, aprile 2010), l’autore torna a esporre nella galleria che per prima lo ha lanciato e fatto conoscere, proponendo i risultati della sua più recente evoluzione pittorica. Accostatosi al mondo dell’arte attraverso lo studio dei maestri italiani e stranieri del passato e approdato allo studio del paesaggio per il contatto con l’opera e l’amicizia del maestro Salvatore Paolino, Viola in questo lungo arco di tempo, quasi in sordina, ha percorso anche un originale cammino di studio e di ricerca su tematiche di natura
filosofica attraverso la rilettura delle opere di quei grandi Maestri dall’arte che mai hanno smesso di accompagnarlo.
Nel testo critico della mostra dal titolo Nota a margine di cinque meditazioni di Giovanni Viola, lo storico dell’arte Vito Chiaramonte segnala ulteriori motivi di interesse nella riflessione sul procedimento e sul significato che l’immagine assume per l’artista. «La linea che taglia le scene caravaggesche – scrive Chiaramonte – l’ironia che sostiene lo sguardo geometrico di un Antonello, le cancellazioni-rimozioni dalla cena in Emmaus, le luci di perla che attraversano i cieli delle sue
marine, a ben vedere, sono l’esito di uno stesso procedimento in cui la citazione, imprecisa, variata, mancante, sferra sempre un colpo di coda subliminale (ancora una volta sotto la soglia), e introduce all’incontro con un elemento inatteso, con un’alterità che non può essere descritta e che non prende forma. Da una parte, allora, il debito, a Guccione, ai suoi d’après, alle maniere iblee che con inflessioni differenti hanno popolato l’immaginario della pittura contemporanea di muretti a secco, limpidi visioni celestiali, carrubbi densi come fumo, notturni bluastri, muri d’acqua e marine equinoziali; dall’altra la rimozione dell’immagine, le cancellazioni e i neri di Sarnari, gli sfondi che si trasformano in campi di colore, le scelte minimali di Barnett Newman, in una forma di astuzia della pittura in cui il desiderio di trascendenza si serve della passione per l’immagine per raggiungere i suoi scopi».
La mostra potrà essere visitata negli orari di apertura della galleria, da lunedì a sabato dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 20, prenotando la visita all’indirizzo info@lomagnoartecontemporanea.it oppure telefonando allo 0932 763165 / 3396176251.

Playlist – Visioni trasversali sull’arte

L’arte in quanto entità dinamica fatta di collocazioni astratte, immaginazione e utopia può, contrapporsi al periodo che stiamo vivendo e aiutare tutti noi a sentire meno il peso degli accadimenti quest’ultimo anno.

Dall’inizio della pandemia Lo Magno artecontemporanea non si è fermata: rispettando gli appuntamenti prefissati, modulandoli e ricercando nuove opportunità. E’ proprio in questo clima di forza e resilienza che, grazie all’organizzazione di ArteFiera Bologna abbiamo avuto l’opportunità di trasformare la mancata partecipazione ad una delle più grandi fiere nazionali con una bellissima esperienza tutta digitale. “Playlist” visioni trasversali sull’arte, vetrina digitale a tutto tondo sull’arte che ci accolto tra le sue pagine dandoci la possibilità di esprimere tutta la voglia di rinascita e di partecipazione che abbiamo. Dal 21 gennaio al 24 gennaio 2021 siamo stati accolti nella sezione in Galleria presentando un anteprima del progetto Showcase Exhibition 2 a cura di Aldo Premoli, che si era pensato di inaugurare il 17 Gennaio 2021, poi spostata al 24 gennaio 2021 causa restrizioni, Questo progetto nasce proprio dall’esigenza di ritrovare mediante il lavoro creativo un po’ di armonia nel grande caos che ci ha accompagnato in questo periodo.

In vetrina troverete: Balsamo Francesco, Giuffrida Emanuele e Taormina Rossana

Sono molto diversi fra loro ma accomunati tutti dallo stesso entusiasmo verso l’Arte e in quanto tale, amore per la bellezza.

Quello che emerge dalle opere dei nostri artisti è chiaramente riconoscibile come un messaggio di forza indirizzato a tutti noi. L’indagine estetica e concettuale presente nelle loro opere riflette i movimenti scrutatori dell’interiorità di ognuno dei presenti sul palcoscenico o al riparo dell’ epidemia globale. E un bisogno assoluto di andare oltre, di uscirne presto e ad ogni costo.

 

Showcase Exhibition/2

Showcase Exhibition/2, tredici opere in mostra per un tour virtuale da Lo Magno Arte contemporanea

Modica (RG) – Dal 24 gennaio al 27 febbraio ritorna “Showcase Exhibition”, il tour virtuale di opere d’arte organizzata dalla Galleria Lo Magno Arte conteporanea. La mostra, visitabile sul sito www.lomagnoartecontemporanea.it, è a cura di Aldo Premoli. Il percorso espositivo propone opere di Francesco Balsamo, Sandro Bracchitta, Davide Bramante, Anna Capolupo, Andrea Cerruto, Giuseppe Colombo, Emanuele Giuffrida, Piero Guccione, Filippo La Vaccara, Francesco Lauretta, Giovanni Robustelli, Ignazio Schifano e Rossana Taormina.

L’evento intende bissare il successo della prima edizione, inaugurata lo scorso giugno dopo lo stop imposto dal Covid. “Showcase Exhibition 2” nasce dalla medesima esigenza: ritrovare, mediante la contemplazione della bellezza armonia e serenità e prepararsi al ritorno alla vita.

Se l’esigenza e la formula del tour virtuale restano immutate, la compagine artistica si è rinnovata per una buona metà, con l’inserimento di alcuni artisti non presenti nella passata edizione. Dodici le opere in mostra, più un omaggio al maestro Piero Guccione.

Le opere hanno come filo conduttore la caparbia volontà di non desistere superando la solitudine e il vuoto che questo periodo ci ha lasciato. Simbologie e soggetti emblematici, come un abat jour o un bagno, oggetti che appartengono alla nostra “vita d’interno”, paesaggi urbani deserti, contrapposti alle affollate feste di paese, diventano un messaggio di forza per tutti noi, un invito a esorcizzare l’angoscia e a generare stati d’animo positivi nella speranza di una imminente ripartenza.

Accedendo al tour virtuale della mostra dal sito www.lomagnoartecontemporanea.it si potrà sfogliare il catalogo, soffermarsi su un’opera e consultare la scheda biografica dell’artista.

«Si può ancora parlare d’arte dopo i disastri provocati dal maledetto virus?» si chiede Aldo Premoli nel messaggio sonoro che accompagna la mostra. «La risposta è sì: dobbiamo, vogliamo essere ottimisti, prudenti, ma ottimisti». «Se è vero – continua – il lockdown ha messo tutti noi a dura prova con i nervi, oltre che con la difficoltà oggettiva di proseguire le nostre attività, ma é

anche vero che nessuno degli artisti che presentiamo qui ha mai smesso di lavorare, né intende farlo in futuro. Sorprendente? A dire il vero un atteggiamento del genere me lo aspettavo: si sa, gli artisti lavorano innanzitutto per se stessi, hanno bisogno di farlo…Quello che mi ha invece sorpreso è che nessuno di loro ha sentito un calo di tensione da parte dei collezionisti o degli appassionati d’arte che li circondano: anzi!». Dunque, è proprio in momenti come questi che cresce il desiderio di fruizione dell’arte e della bellezza, come antidodo e contravveleno al caos del mondo. Premoli ci ricorda anche che “il tour virtuale è – viste le circostanze – _un escamotage utile. Ma l’emozione dell’osservazione di un’opera d’arte dal vivo non potrà mai essere sostituta”.

Lo Magno Arte contemporanea prenderà parte anche ad altre iniziative digitali. Tra queste, segnaliamo la rubrica “Playlist” visioni trasversali sull’arte, organizzate da Arte Fiera Bologna: dal 21 al 24 gennaio sarà presente con una vetrina virtuale sul sito Artefiera.it, con opere di Francesco Balsamo, Emanuele Giuffrida, Rossana Taormina e Andrea Cerruto.

“Showcase Exhibition 2” è realizzato in collaborazione con l’azienda Ghibli general contractor di Ragusa.

Info e contatti

LO MAGNO ARTE CONTEMPORANEA

via Risorgimento 91/93 – Modica (RG)

Tel. 0932 763165

info@lomagnoartecontemporanea.it

SHOWCASE EXHIBITION

Il covid-19 ha colpito tutti noi, ridisegnando la nostra quotidianità in pochissimo tempo.
E’ proprio a causa (o grazie) di questa situazione che l’assunto del principe Miškin ne “L’idiota” di Dostoevskij ha riecheggiato nei cuori e nella mente di molti.
“La bellezza salverà il mondo”.
Una frase ripetuta così tante volte da privarla del suo significato.
Ma qual è l’indicazione che vuole darci il “genio crudele” di Dostoevskij?
Vorremmo interpretare l’affermazione di Miškin nel modo che più ci appare immediato e che ci colpisce.
La bellezza intesa come legame indissolubile, inafferrabile tra l’uomo e il Bene. La bellezza interpretata come quella straordinaria forza in grado di dare un senso armonico al caos della realtà.
Seguendo le orme dei grandi Musei nazionali ed internazionali, ci siamo proposti di creare una mostra che sia visitabile online, nella comodità di casa propria.
“Showcase Exhibition” è una collettiva di artisti che vuole proporre la diversità come mezzo di unione e che ha la bellezza come forza ordinatrice e punto comune a tutti.
“Presta le tue orecchie alla musica, apri i tuoi occhi alla pittura, e…smetti di pensare”.
Ispirati dalla frase del precursore e fondatore della pittura astratta Vasilij Vasil’eviĉ Kandinskij, i quindici artisti coinvolti esporranno fino a un massimo di due opere ciascuno che potranno essere viste tramite il nostro sito internet www.lomagnoartecontemporanea.it grazie alla realizzazione di una mostra virtuale accompagnata dall’ “Overture 1812” di Pëtr Il’ič Čajkovskij suonata da alcuni membri dell’orchestra WS2020 ( Direzione Mo. Luigi Mariani; Violini Mo. Teresa Lombardo, Aurora Rizza; Viola Mo. Nadia Tidona; Violoncello Mo. Jasha Parisi; Oboe Mo. Luciana Danieli; Flauto traverso Mo. Chiara Scucces; Flicorno Soprano Mo. Pietro Giunta – editing e mastering musica Salvo Scucces) che hanno registrato ed editato ognuno nelle loro case e con i loro cellulari durante il periodo del lock down.

Sarà possibile prenotare una visita tramite il nostro sito internet www.lomagnoartecontemporanea.it e/o tramite un messaggio whatsapp a questo numero: 339 6176251

WHITE SHEETS – Emanuele Giuffrida per ArteFiera Bologna 2020

“White Sheets” – Emanuele Giuffrida

“Ricordo da bambino, che nei giornali e telegiornali locali della mia città, vedere immagini di sagome distese per terra coperte da un lenzuolo bianco era abbastanza frequente; quasi all’ordine del giorno. Persino attraverso il finestrino della fiat 500 di mio papà, la sera, di ritorno a casa, assistetti a una scena simile; e non solo una volta! Tant’è che a scuola elementare, illustrando un dettato della maestra sull’argomento mafia, disegnai due figure in moto col casco che sparavano ad un uomo già avvolto in un lenzuolo fluttuante”.

L’aneddoto raccontato dall’artista è fondamentale per capire la recente ricerca artistica di Emanuele Giuffrida (Gela 1982), e come, il più immediato gesto di rispetto a tutela del cadavere, preservandolo da ogni rischio di spettacolarizzazione, venga rielaborato e ingenuamente “frainteso” nell’immaginario di un bambino. Il lenzuolo nasconde, crea mistero e incuriosisce! Diviene dunque (e con quella frequenza) un’ossessione.

“White Sheets”(lenzuoli bianchi) è il titolo di un progetto artistico di natura introspettiva. Presenta (almeno in parte) la rielaborazione di quelle esperienze infantili vissute dall’artista, e come queste, impressesi nella sua memoria, abbiano trovato una bizzarra analogia con le esperienze museali fatte successivamente in età adulta, legate soprattutto ai linguaggi classici della pittura e della scultura. Come se l’esperienza del “bello” avesse in qualche modo sollecitato i ricordi di quel “brutto” sommerso, nel tentativo di riconsiderarlo. La serie “Neoclassical dead” ad esempio, gioca di analogie e contrasti tra il contenuto e la forma dell’opera stessa. La crudeltà del soggetto viene narrata attraverso un linguaggio pittorico che ricorda quelle tavolette dell’800, e racchiusa in una cornice di matrice classica. Il panneggio bianco allude al paragone con le pieghe dei panneggi delle vestigia delle statue greco-romane; restituendone prepotentemente un valore estetico, come fosse un’opera di rivalsa. Questa attenzione alle pieghe si palesa anche nel seriale “Neoclassical dead sequence”, dove l’artista disegna la stessa immagine più e più volte con ossessiva perizia del chiaroscuro diversificandone le geometrie, ottenendone diversi frame che scandiscono il fluttuare del lenzuolo che ricopre la vittima.

Le sagome dei lenzuoli bianchi appaiono anche all’interno della sala biliardo(il tema più ricorrente e conosciuto nella serie degli interni affrontata dall’artista nel corso della sua pur giovane carriera). Essi appaiono come fantasmi ricorrenti di un luogo simbolico, che l’artista stesso ha frequentato nell’adolescenza e che fu tragico scenario della faida locale dell’epoca.

HIVE – Andrea Cerruto per ArteFiera Bologna 2020

Lo Magno Arte Contemporanea per la 44ma edizione di ArteFiera Bologna 2020 stand C/25 padiglione 15 ha presentato:

“HIVE”Andrea Cerruto

“La mia ricerca ruota intorno alla praticità del disegno e della pittura (pur utilizzando vari mezzi, dalle piccole sculture alla fotografia) e come riflessione al lento processo di costruzione/stratificazione dell’opera. Il concepimento della stessa credo che obbedisca a delle regole legate alla mia memoria, alla mia storia personale, al mio immaginario e dunque tutto potrebbe sottrarsi alla funzionalità dove non è necessaria una narrativa e dove è difficile prevederne gli sviluppi”

Il progetto Hive vede la pittura al centro, un mezzo attraverso cui osservare il paesaggio anche il più infinitamente piccolo e nei dettagli più sfuggevoli.

Il progetto ruota intorno al concetto di alveare, inteso come spazio/osservatorio, stazione ferma da cui scrutare la mutevolezza del paesaggio in una visione filtrata così come avviene nell’occhio del pittore.

L’alveare come casa/tempio in cui si concentra il lavoro della creazione, che non può prescindere dall’ambiente e dalle essenze del luogo. Le mani dell’apicoltore ferme in alcuni gesti che si fanno rituali come in “Con cura” o “Con la cura di sempre”, proteggono l’arnia e non svelano il frutto del telaio.

Alla scansione del tempo e del lavoro e alla lentezza dello stesso, fanno riferimento le opere “Festina Lente”, “Qui e ora” e “This fire of Autumn”. Infine, nelle opere “Hive” e “Prima apparizione” ritorna il concetto di visione filtrata, in uno spazio dove si registrano colori apparsi in altri dipinti. Chiude il progetto l’opera “Fuori Campo (Canto d’amore)” che appare avulsa dal contesto, come sottratta al resto delle opere e allude a certe tecniche cinematografiche e a tutto ciò che non viene mostrato nell’inquadratura che può creare spunti e altri immaginari allo spettatore.

ARTEFIERA BOLOGNA 2020

Lo Magno Arte Contemporanea è lieta di annunciare la sua partecipazione ad ArteFiera Bologna
con gli artisti Andrea Cerruto ed Emanuele Giuffrida

Dal 24 al 26 gennaio 2020 si svolgerà la quarantaquattresima edizione di Arte Fiera, diretta per il secondo anno consecutivo da Simone Menegoi.
La Fiera prosegue il suo percorso all’insegna dell’innovazione negli schemi espositivi e della qualità delle proposte.
Alla main section si affiancheranno tre sezioni su invito e la maggiore novità della manifestazione sarà Pittura XXI, una sezione inedita nelle fiere d’arte, non solo in Italia.
La Main Section riconferma il suo modello innovativo avviato già l’anno scorso, dettato dalla cura e dalla qualità degli stand e promosso tanto dai galleristi quanto dai collezionisti.

QUANDO
DAL 24 AL 26 GENNAIO DALLE ORE 11:00 ALLE ORE 20:00

CI TROVATE AL PADIGLIONE 15 STAND C25