Categoria: Mostre

viola su tela su carta

viola su tela & su carta

giampaolo viola

dal 10/04/2010 al 30/04/2010

Sabato 10 aprile alle ore 19 nello spazio espositivo della Galleria Lo Magno sarà inaugurata la personale “Viola su tela e su carta” di Giovanni Viola, a cura di Giuseppe Pitrolo. Giovanni (detto Giampaolo) Viola, modicano, classe 1981, si è avvicinato al mondo dell’arte attraverso lo studio dei maestri paesaggisti italiani e stranieri del passato e degli artisti del gruppo di Scicli, dai quali ha tratto l’interesse per la resa pittorica dei colori, delle forme e delle luci della terra iblea. Le sue marine, i suoi paesaggi «mobili e geometrici, inquieti e rigorosi», secondo Giuseppe Pitrolo, sono degli autoritratti nei quali l’artista rispecchia il proprio animo. «Autoritratti interiori – ha scritto il curatore – attenti alle sfumature, al divenire, alle variazioni cromatiche delle nuvole, delle onde, del territorio ibleo. Sono paesaggi in cui è dipinto il colore del pensiero. In cui è latente la presenza di Dio». In mostra venti opere tra oli e pastelli, realizzati tra il 2007 e il 2009. Per il giovane artista si tratta della prima mostra personale, dopo l’esordio nel 2008 a Roma in occasione della collettiva internazionale d’arte contemporanea “Sensazioni monocrome” al Caffè letterario di Via Ostiense e la partecipazione alla collettiva allestita a Palazzo Trigona a Noto in occasione del premio Matteo Rosana nel gennaio 2009. La mostra resterà aperta fino al 30 aprile e potrà essere visitata tutti i giorni (escluso il lunedì) dalle ore 10 alle 13 e dalle ore 17 alle 20.

undici d’apres

undicid’apres

piero guccione

dal 19/12/2009 al 16/01/2010

Sabato 19 dicembre alla Galleria Lo Magno (via Risorgimento 93 – Modica) sarà inaugurata la mostra personale Undici d’après di Piero Guccione, curata dal critico d’arte Paolo Nifosì. Si tratta della prima personale di Guccione, dopo quella allestita alla Galleria nazionale d’arte moderna di Roma dal 4 dicembre 2008 al 25 gennaio 2009. Undici d’après raccoglie pastelli, disegni e dipinti che percorrono l’arte nel tempo e nello spazio secondo un gioco di “imprevedibili associazioni fra cose e provenienze disparate”. «Sovente, per semplice convenzione – spiega l’artista – alla base del foglio continuo a scrivere “Studio da”, ma in effetti lo studio c’entra ben poco, mentre giocano un ruolo fondamentale la spinta emotiva e il dato passionale che alcune immagini mi suscitano e che un’interpretazione immediata potrebbe assimilare a degli “omaggi” senza, però, voler indicare una scelta motivata nei confronti di un artista per un progetto particolare a lui rivolto». Michelangelo, Masaccio, Caravaggio, Giorgione ma anche Le Nain, Chardin, Friedrich: una passione creativa che evoca tratti e figure della storia dell’arte reinterpretandoli attraverso un impulso profondo, «senza tener conto di richiami, di rimandi storici o del contesto culturale nel quale l’opera originale è stata concepita». Il Guccione dei d’après mantiene la sua personalissima cifra stilistica e la propria identità espressiva infondendo uno spirito nuovo alle immagini della tradizione senza tuttavia snaturarle. «Data la predominanza di alcuni temi» avverte però l’artista «è bene aggiungere che non è l’elemento religioso a coinvolgermi ma sempre e unicamente la sfera sensoriale ed estetica. Delle tante opere fra quelle oggi maggiormente ammirate e amate, solitamente non percepiamo il senso originario, il contenuto morale, religioso e politico da cui sono scaturite. Godiamo però della pienezza del loro incanto per l’invenzione formale, per la comunicazione poetica che il linguaggio delle forme riesce a trasmetterci, oltre i confini mentali e razionali, per toccare zone imperscrutabili della nostra sensibilità». La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 16 gennaio, tutti i giorni (escluso il lunedì) dalle ore 10 alle 13 e dalle 17 alle 20.

incisioni

incisioni

sandro bracchitta

Sandro Bracchitta

dal 08/08/2009 al 30/08/2009

Sabato 8 agosto alle ore 21 a Palazzo Mormino (Donnalucata, frazione di Scicli) sarà inaugurata la mostra “Incisioni” di Sandro Bracchitta. La mostra, organizzata dalla Galleria Lo Magno di Modica in collaborazione con il Movimento Culturale Vitaliano Brancati di Scicli,si inserisce nell’ambito delle iniziative culturali estive organizzate dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Scicli. «Bracchitta – scrive il critico Gianfranco Schialvino nel catalogo della mostra – è una presenza controversa e trasgressiva (eppure quanto mai fondamentale!) nel rinnovamento dei linguaggi dell’arte incisoria: l’abilità con cui approda alla definizione della lastra è esaltante, la cadenza dei toni è vellutata, la politezza dei colori incanta, la forza dei neri sbalordisce. Il suo gesto strega, la poetica seduce. Sa di idolo arcaico, di nobiltà normanna, di nomadismo beduino, di sabba infuocato, di sfida rusticana, di provocazione picciotta. Di zolfo greco e di gomma araba. Di oscuro tossico fenicio. Di Olimpo trinacrio. Sandro Bracchitta è incisore vero. Parla di gente che viene da dentro la terra e che siede sulla strada. Che non vedi mentre ti guarda. Che profuma di vino cotto. E pizzica di pesce salato. Che scrive enigmi sibillini nella polvere nera, arsa nell’anima disperata del vulcano». La mostra resterà aperta fino al 30 agosto e potrà essere visitata tutti i giorni dalle ore19 alle 23.

Un luogo dell’arte

un luogo dell’arte

piero guccione

salvatore paolino

Sonia Alvarez

Carmelo Candiano

Franco Polizzi

Franco Sarnari

dal 20/06/2009 al 20/07/2009

Sabato 20 giugno alle ore 19 sarà inaugurata nella Sala del Granaio (traversa di Via Grimaldi), la mostra «Un luogo dell’arte» a cura di Paolo Nifosì. Esporranno gli artisti Sonia Alvarez, Carmelo Candiano, Giuseppe Colombo, Piero Guccione, Salvatore Paolino, Franco Polizzi e Franco Sarnari. La mostra, organizzata dalla Galleria Lo Magno in collaborazione con la Fondazione Grimaldi di Modica, vuol essere un omaggio a un gruppo di artisti che ha deciso di fermarsi in terra iblea a raccontare il territorio, divenuto oggi “Un luogo dell’arte”.

Da nessun luogo con affetto

Anteprima “Da nessun luogo con affetto”

francesco balsamo

dal 22/02/2009 al 28/02/2009

Domenica 22 febbraio alle ore 19 nei locali della Galleria Lo Magno (Via Risorgimento 93) si inaugurerà l’anteprima della mostra Da nessun luogo con affetto di Francesco Balsamo. L’artista catanese, dopo il successo della personale Fiori per viaggiatori e altri disegni allestita lo scorso aprile, intende regalare al pubblico modicano un’anteprima della sua mostra che si inaugurerà ufficialmente alla Galleria Don Chisciotte (Via Brunetti 21a/b, Roma) il 13 marzo prossimo. Le opere, realizzate con tecniche miste e pastelli, segnano il passaggio di Balsamo a una nuova fase come ha osservato il critico Guido Giuffrè. Se nel ciclo Quattro giorni in un interno (2006) protagonista era la quotidianità “straniata” di interni borghesi dove anomalie e piccoli accadimenti (l’insetto abnorme, gli scheletri, il roditore) introducevano un’inquietudine e un fascino simbolista, nel ciclo Fiori per viaggiatori le “invenzioni” fiabesche (i fiori secchi e i vecchi trenini, le ghirlande floreali e i giocattoli d’epoca vittoriana) ispiravano echi letterari e ricordi d’infanzia. In entrambi i casi, la figura umana era assente, sostituita semmai da manichini o fantocci. Il ciclo più recente, invece, sembra affrontare direttamente il tema delle persone, quasi a colmare una lacuna. Ma la realtà è diversa e più complessa. «Prima – ha scritto Giuffrè – c’erano in sua vece personaggi inquietanti; ora non c’è altri che lei. (…) È questa una ripresa della figura umana, o non piuttosto il ribadirne l’invincibile precarietà, l’esserci senza esserci, memoria all’orlo della dissoluzione? (…) c’è una sorta di crescendo, o meglio di progressivo distacco dal primitivo mondo di complesse malinconie verso un’attualità drammatica direttamente affrontata. Il risvolto allarmato, si direbbe l’attesa di un evento sorprendente o tragico, è annidato da sempre nel suo lavoro. (…)». L’anteprima della mostra potrà essere visitata fino al 28 febbraio tutti i giorni (escluso il lunedì) dalle ore 10 alle 13 e dalle ore 16 alle 20.

alessandro finocchiaro

alessandro finocchiaro

alessandro finocchiaro

dal 03/01/2009 al 14/02/2009

Sabato 3 gennaio 2009 alle ore 19 nella Galleria Lo Magno (Via Risorgimento, n. 91/93) si inaugura una mostra personale di Alessandro Finocchiaro. La mostra è a cura di Stefania Portinari. Il catalogo della mostra è pubblicato da Manod’opera cantiere d’arte contemporanea. La mostra resterà aperta fino al 14 febbraio e potrà essere visitata tutti i giorni (escluso il lunedì) dalle ore 10 alle 13 e dalle ore 16 alle 20.

Francesco Balsamo

Fiori per viaggiatori e altri disegni

Francesco Balsamo

dal 27/04/2008 al 27/05/2008

Personale di Francesco Balsamo a cura di Flavia Matitti. In mostra quindici opere dell’artista catanese, realizzate tra il 2006 e il 2008. Le opere esposte consentono di misurare, nel periodo in esame, l’evoluzione dell’artista verso una gamma cromatica più chiara e formati più grandi. Balsamo, infatti, esce dagli “interni” che raccontava con estremo fascino (come nel ciclo “Quattro giorni in un interno”, 2006) per realizzare “invenzioni” dal sapore fiabesco e remoto. Nei quadri del ciclo “Fiori per viaggiatori” Balsamo accosta fiori secchi e vecchi trenini, ghirlande floreali e case di bambole dell’Ottocento, con uno stile che si richiama alle illustrazioni dei libri per l’infanzia dell’Ottocento e ai cataloghi di giocattoli dell’epoca vittoriana. Si tratta di solidi frammenti di un mondo fiabesco avvolti in fragili opere floreali. Un mondo, questo, ricco di suggestioni, inquietudini, echi letterari e ricordi personali, pervaso da un’atmosfera visionaria carica di mistero e di attesa, ma anche di fascino.

milano modica a/r

milano modica a/r

emanuele giuffrida

rosario antoci

Roberta Savelli

dal 19/12/2007 al 18/01/2008

Collettiva a cura di Chiara Argenteri, con opere di Rosario Antoci (Ragusa, 1966), Marina Giannobi (Monza, 1965), Emanuele Giuffrida (Gela, 1982) e Roberta Savelli (Giussano, 1969). La mostra sarà visitabile fino al 19 Gennaio 2008. “Da Milano a Modica, con volo diretto e posto in prima classe: due giovani artiste meneghine a confronto con due colleghi siciliani, due fotografi e due pittori, per una doppia coppia ben assortita e amalgamata. Quattro maniere parallele di disegnare, dipingere e fotografare, dalla grafite all’olio, dalla pellicola fotografica al mouse, dalla pennellata piena e calda al distacco contenuto, dal tocco freddo e sopraffino all’immediatezza dello scatto fotografico. Poco più che una carrellata veloce, senza pretese d’essere esaustiva, su quanto avviene nell’Italia contemporanea dell’arte (metropolitana o provinciale), da nord a sud dello stivale. Una rapida occhiata su quell’idea e quel gusto comune che hanno preso decisamente piede negli ultimi anni e si stanno ora imponendo agli occhi di tutti, senza che le strategie di mercato e le lobby della cultura possano fermarli. Una toccata e fuga, una panoramica a volo d’uccello sul lavoro di quattro degni rappresentanti del nostro Bel paese. Un assaggio per veri gourmet dell’arte, e come ingredienti principali le due arti visive per eccellenza: la pittura e sua cugina di primo grado, la fotografia”. (Chiara Argenteri, dal testo in catalogo) “Panorami lividi, orizzonti desolati e inquietanti, Rosario Antoci cattura e avvince in uno scatto i ponteggi delle gru, i tetti dei capannoni, le figure cadenti delle automobili abbandonate, i cancelli chiusi e arrugginiti, i vecchi pneumatici, quel cemento sgretolato, tutte quelle putrelle d’acciaio che reggevano chissà cosa. Con le sue fotografie, rigorosamente in bianco e nero, suggerisce l’idea del vuoto e del provvisorio, del precario che caratterizza il destino e il futuro di questi spazi, di queste architetture che non riescono più a raccontare le loro storie”. (C. A.) Marina Giannobi “fotografa stati d’animo. Ma non li sottrae ai volti e agli atteggiamenti delle persone, non li cerca nei ritratti e nelle espressioni della gente. Ruba umori, fremiti, pulsioni, gioie e dolori al paesaggio, cattura quelle emozioni che possono essere intraviste, per un attimo almeno, in certi angoli delle città, in qualche luogo, in determinati incroci, in bar, discoteche, nei parchi pubblici, negli slarghi dei supermercati, alle fermate degli autobus e negli aeroporti. Le persone non sono assenti, ma rimangono sagome, parte indistinta del tutto, fantasmi che tentano di sfuggire allo spettatore”. (C. A.) “Quella di Emanuele Giuffrida è una pittura tirata, che accarezza la tela e l’accompagna nel suo ruolo narrativo, fingendo di non aggiungervi nulla. L’artista tende il colore e lo trasforma spesso in velatura, in un semplice suggerimento, in ombra o luce. La descrizione dei volumi, dei valori storici, delle memorie dei luoghi è così affidata alla rarefazione del segno piuttosto che alla sovrapposizione di materia, al bagliore dei vuoti e delle fughe prospettiche invece che all’ingombrante presenza di elementi dipinti (comunque presenti sulla scena)”. (C. A.) Roberta Savelli dipinge “centinaia di bambini diversi, ragazze poco più che adolescenti, e punta a catturarne più l’afflato interiore che l’aspetto, più la dolcezza che la fisionomia, più i segreti che l’eleganza. I suoi visi e i suoi corpi sono, paradossalmente, incorporei: non c’è carne ma sentimento, non c’è pelle ma sensazioni, e l’olio diluito e allungatissimo delle tele, delle garze e dei lini leggeri rende perfettamente questa situazione”. (C. A.)

umberto agnello fotografie

umberto agnello, fotografie

Umberto Agnello

dal 15/06/2007 al 14/07/2007

La mostra, elegante e minimalista, raccoglie alcuni scatti di Umberto Agnello. Nato a Ragusa nel 1962, Agnello è un nome assai noto nel panorama internazionale della fotografia di moda, avendo realizzato campagne pubblicitarie per Avon Cosmetics, Cristian Dior Lingerie, De Beers e molti altri prestigiosi marchi. Le sue foto sono apparse su riviste come Max, Sette, Amica, Anna, Abitare, Femme, France. Dal 1997 Agnello si è dedicato alle tecniche della fotografia digitale, allora agli esordi, e all’integrazione tra fotografia grafica. La mostra, inaugurata domenica, espone immagini in bianco e nero di spine, foglie, boccioli, cortecce, colte da Agnello con la volontà di eclissare quanto di soggettivo c’è nella visione, lasciando emergere invece le forme, ora armoniche e simmetriche, ora sofferte tormentate e contorte. “Fotografare – ha scritto Agnello a proposito di questa mostra – è mettere ordine nel caos, creare punti di riferimento, catalogare, discernere, inventariare. Ho elaborato una fenomenologia degli stili, un campionario di forme, un casellario di segni. Spine, foglie, boccioli, semi di piante selvatiche come cardi, menta, ciclamino esprimono architetture perfette, segni infallibili”. La mostra nasce dalle suggestioni di un capolavoro senza tempo, il “De rerum natura” (La natura delle cose) del poeta latino Lucrezio, che descrive la vita e la morte nell’universo, il continuo rigenerarsi dalla materia. Un concetto, questo, ribadito dall’autore anche dal video utilizzato per la mostra in cui immagini di foglie, steli, spine, fiori si alternano secondo un dato schema, scandito in sottofondo da un battito cardiaco.

atanasio giuseppe elia

Atanasio Giuseppe Elia

Atanasio Giuseppe Elia

dal 05/04/2007 al 05/05/2007

Elia estrae dal suo suo profondo i contenuti di quell’umanità a cui appartiene e a questi dà forma oggettiva attraverso cromie senza contorni, permettendoci, nel contempo, di potere specchiare la nostra anima nelle sue opere.