Categoria: Mostre

Giuseppe Leone

È la donna, il corpo femminile, il nucleo centrale del lavoro di Leone; nel quale tramite un racconto visivo narra dell’erotismo estetizzante che

la caratterizza nel suo vissuto quotidiano. Un eros in cui le figure rappresentate consumano poco sesso e nelle quali, invece, si rappresenta piuttosto, tramite lo sguardo dell’artista, la componente erotica in maniera allusiva senza forzature o eccessi. Una

sensualità velata legata più alla concezione astratta del desiderio e della sessualità. Il percorso procede dall’approccio dei primi baci, fino alla maternità. In un crescendo di sensazioni visive dove la donna si approccia alla propria sessualità nell’intimità

della casa o in un paesaggio desolato, sulle pendici dell’Etna. Un rapporto dunque anche con la terra, dove la sensualità e la formosità del corpo femminile contrastano con la durezza e la spigolosità delle rocce. Una donna sensuale, quotidiana, semplice,

siciliana lontana dagli archetipi della bellezza fittizia proposta dai media. Colta nei silenzi delle stanze mentre dorme o in una voluttuosa danza su note che solo lei riesce a sentire, durante un momento intimo ma rituale della vestizione o tra le evanescenze

e le movenze sensuali di una donna che costruisce relazioni interpersonali solo con il proprio corpo. È questa la donna che Leone propone per il suo libro sull’Eros in Sicilia.

Emanuela Alfano

Giuseppe Leone

Nelle fotografie di Leone non cercate la collera né la pietà civile né l’avvampo della metafora; bensì, istigato dall’eccellente mestiere, un colpo d’occhio avvezzo a cogliere le mimiche significanti del grande teatro umano.

Gesualdo Bufalino

Giuseppe Leone, siciliano (vive e lavora a Ragusa), da oltre cinquant’anni racconta la Sicilia attraverso immagini di persone, luoghi, feste, paesaggi e architetture, quasi sempre in bianco e nero perché ‹‹il bianco e nero è l’interpretazione della natura e delle sue trasformazioni, il colpo d’occhio che scarica da ogni orpello un’immagine per dare senso a quello che è l’essenza di ciò che vedi››.

In veste di narratore ha condiviso l’esperienza profonda di questa terra con autori che come lui ne hanno saputo cogliere bellezza e contraddizioni – da Sciascia, a Bufalino, a Consolo – senza mai cadere nello stereotipo: ‹‹La macchina è uno strumento per poter dialogare con quello che ti circonda. Allora il fotografo diviene, oltre che un interprete, un ricercatore. A me non interessa l’immagine eclatante da scoop, ma una fotografia concettuale, di ricerca, di immediatezza, visto che mi dedico ad afferrare l’immagine al volo […]. Quando torno da una battuta fotografica sono felice se nel mio paniere ci sono almeno tre immagini indimenticabili. Le immagini per essere tali devono avere una grande forza evocativa e interpretativa››.

Dal catalogo “MAXXI Architettura. Fotografia”

per la collezione del Museo MAXXI di Roma

“THE LIGHT OF SICILY” Modica

The Light of Sicily, arriva anche a Modica la collettiva d’arte che ha trionfato in Belgio

Modica (RG) – Reduce dal successo di Gand (Belgio), la collettiva d’arte “The light of Sicily – Sicilian contemporary art” approda finalmente anche in Sicilia. Dal 5 giugno al 6 agosto opere scelte di Giuseppe Colombo, Giovanni Iudice, Piero Guccione, Giovanni La Cognata, Franco Polizzi, Giuseppe Puglisi e Piero Zuccaro saranno in mostra nei locali della Galleria Lo Magno in Via Risorgimento 91 (inaugurazione domenica 5 ore 19.00).

I protagonisti di questa collettiva non hanno bisogno di presentazioni: Colombo, Guccione, Polizzi, Puglisi e Zuccaro fanno parte del Gruppo di Scicli, mentre Iudice e La Cognata sono legati ai primi da amicizia e dal background artistico, ma non ne fanno parte in senso stretto.

“I [loro] dipinti – scrive Thomas Deprez nel catalogo della mostra – sono documenti della vita in Sicilia. Parlano del sole; dei colori che esso corrode e delle vibrazioni luminose che irradia. Parlano delle ore del giorno e dei giorni dell’anno. Parlano di un territorio, dove il caldo intenso dell’estate offusca le linee di confine tra tra la realtà e il sogno. […] Ognuno di loro è vittima del richiamo del mare. Con le sue sconfinate variazioni di colore e il suo perpetuo spettacolo di luce, esso è il soggetto artistico fondamentale”.

L’esposizione di pittura, inaugurata lo scorso febbraio a Gand nella Francis Maere Fine Arts Gallery all’interno dell’Hotel Falligan alla presenza del console italiano in Belgio e di un numeroso pubblico, è scaturita dalla collaborazione tra il gallerista belga Francis Maere, Giovanni Giannì e Giovanna Zacco (siciliani ma residenti da tempo nel cuore delle Fiandre) e Giuseppe Lo Magno.

“Nel portare “The light of Sicily” a Modica – spiega il curatore, Giuseppe Lo Magno – non abbiamo riproposto semplicemente la mostra allestita in Belgio, ma ne abbiamo rielaborato l’idea iniziale. Delle 49 opere esposte ne abbiamo dovute selezionare 14 per adeguarci agli spazi più ridotti della nostra galleria. E questa scelta ha richiesto nuovi accostamenti e un diverso approccio curatoriale”.

La mostra potrà essere visitata tutti i giorni, esclusa la domenica, dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle ore 16.00 alle 20.00. Ingresso gratuito.

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di Giovanni Criscione

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“THE LIGHT OF SICILY” Gent

Modica, 03/03/2016
La Galleria Lo Magno porta in Belgio la luce di Sicilia Modica (RG) – “The light of Sicily” è il titolo di una splendida collettiva allestita fino al 27 marzo nella Francis Maere Fine Arts Gallery, al primo piano dell’Hotel Falligan a Gand (Belgio). Espongono sette tra i maggiori artisti siciliani contemporanei: Giuseppe Colombo, Giovanni Iudice, Piero Guccione, Giovanni La Cognata, Franco Polizzi, Giuseppe Puglisi e Piero Zuccaro. Sette sale, una per artista, raccontano attraverso quarantanove dipinti le atmosfere inondate di luce dei paesaggi mediterranei, le trasparenze marine, l’oro dei campi e la luminosità del cielo di Sicilia. Nel catalogo anche un testo dello storico dell’arte Paolo Nifosì.
La mostra, inaugurata lo scorso 18 febbraio alla presenza del console italiano in Belgio e di un numeroso pubblico, è nata dalla collaborazione tra il gallerista belga Francis Maere, Giovanni Giannì e Giovanna Zacco (siciliani ma residenti da tempo nel cuore delle Fiandre) e Giuseppe Lo Magno, titolare dell’omonima Galleria di Modica. Terza città del Belgio, famosa per i suoi canali e le sue architetture gotiche nonché per le collezioni pittoriche dei maestri fiamminghi, Gand ha offerto un’importante vetrina internazionale per l’arte siciliana e un’occasione di incontro e di confronto per veicolare l’immagine migliore della nostra terra nel cuore dell’Europa.

«”The light of Sicily” – ha dichiarato Lo Magno – è il frutto di un lavoro durato due anni, durante i quali ho accompagnato i miei ospiti del Belgio a visitare alcuni artisti, le cui opere sono presenti in permanenza nella mia galleria, mentre erano intenti a dipingere nei loro studi e atelier. Francis Maere si è appassionato subito alla loro ricerca pittoria e alla loro straordinaria capacità di esprimere sulla tela la luce della Sicilia». Per la Galleria d’arte di Via Risorgimento 91 si tratta della seconda esposizione in ordine di tempo organizzata in Belgio: con la prima allestita nell’autunno dello scorso anno aveva portato un raggio di sole tra le brume di Fiandra.

TIME OUT

Antoci, Bramante, Cerruto, Di Rosa, Giuffrida e Lauretta espongono

nella Galleria Lo Magno

Martedì 29 dicembre alle ore 19.00 nella Galleria Lo Magno di Via Risorgimento 91/93 di Modica sarà inaugurata la collettiva “Time out” che riunisce per la prima volta opere di Rosario Antoci, Davide Bramante, Andrea Cerruto, Gianni Di Rosa, Emanuele Giuffrida e Francesco Lauretta.

Il titolo allude al fatto che la mostra sarà inaugurata a pochi giorni dalla fine dell’anno, ma anche

alla sospensione temporanea del gioco che si effettua in alcuni sport di squadra: una sosta, nello sport come nella vita, può tornare utile per riposizionare il nostro sguardo sul mondo, per leggere la realtà attraverso l’arte. Proprio il dialogo fecondo e creativo tra autori affermati e giovani emergenti, ma anche tra linguaggi diversi (pittura, scultura, fotografia) rappresentano alcuni dei principali motivi d’interesse della collettiva, che si snoda attraverso un interessante percorso espositivo.

Nei soft banner della serie “Cantieri” di Rosario Antoci, per esempio, convergono i linguaggi della scultura, dell’istallazione, della fotografia e del disegno per raccontare oggetti ruvidi (teloni da cantiere, reti metalliche) con superfici morbide.

Davide Bramante propone le sue celebri sovrapposizioni fotografiche, ispirate in questo caso a New York: i fotogrammi restituiscono la simultaneità babelica della città verticale, con i ponti e i docks, descritti come un ricordo d’immagini, una persistenza retinica negli occhi di una donna.

Andrea Cerruto riprendere tecniche tradizionali come lo spolvero per l’affresco, che nelle sue opere non trova però un compimento e rimane allo stadio preparatorio, soggetto ai limiti temporali.

I lavori di Gianni Di Rosa rappresentano iconografie dell’immaginario personale (la partita di calcio Austria-Germania del 1938, una mostra, le civiltà scomparse), in cui memorie e miti riemergono come fantasmi e l’arte è l’eterno ritorno sul luogo del delitto.

Emanuele Giuffrida propone due varianti dello stesso tema: il conflitto interiore dell’artista tra esistenza e problematica sociale raffigurato come una stanza vuota, con uno specchio-vetrata su un lato e un leggio nel centro, illuminata dalla livida luce di un neon.

Completano il percorso espositivo alcuni rari disegni a china di Francesco Lauretta e un’opera di grandi dimensioni raffigurante un paesaggio invernale e spettrale, metafora di fragilità e temporaneità.

La mostra resterà aperta fino al 30 gennaio e potrà essere visitata tutti i giorni dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00, esclusa domenica e festivi.

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Giovanni Robustelli

Tra pittura e improvvisazione, omaggio di Giovanni Robustelli a Carmelo Bene

Modica (RG) – Domenica 11 ottobre alle ore 19.00 nella Galleria Lo Magno di Via Risorgimento n. 91/93 si inaugura una mostra personale di Giovanni Robustelli dal titolo “Il più cretino”, a cura di Elisa Gradi.

Il titolo della mostra, tratto da un monologo dell’attore e drammaturgo Carmelo Bene nel film “Nostra Signora dei Turchi” da lui diretto (1968), allude a quello stato di semplicità e innocenza, di istupidimento che sconfina nell’abbandono e nella contemplazione visionaria e mistica. Non solo. «Il titolo di questa mostra – aggiunge l’autore – è anche riflesso su di me, sullo stesso auspicio di Carmelo Bene, giocando anche sulla provocazione del ridicolizzarmi, per mostrare il fianco, per non scherzare come gli adulti ma giocare come i bambini».

Quindici le opere in mostra, per lo più acquerelli. I lavori di Robustelli, come scrive la curatrice Elisa Gradi nel testo che accompagna la mostra, si muovono tra pittura figurativa e astrazione.

La sua scrittura «non segue […] un partito pittorico prestabilito, segnando un punto di congiunzione con la precisa volontà non-rappresentativa del teatro di Carmelo Bene. Né altrimenti si potrebbe restituire la fedeltà dell’esplorazione di un territorio pittorico che inglobi spazio, tempo e movimento, aprendosi fino allo sconfinamento nel campo dell’astrazione. Si tratta, dunque, di una sfida di sintesi fra pittura ed improvvisazione che il pittore tenta di far emergere in ogni composizione: della prima, egli conserva l’importanza del gesto, legato alla liricità della forma; della seconda, l’eco del movimento e del suono, in quanto portatori di valori trascendentali. Dal loro incontro scaturisce un concerto di sensi, le cui impressioni si rimandano l’una all’altra in un crescendo di variazioni e incrinature, che il pubblico sarà invitato a vivere nella piena libertà interpretativa, apprezzando la ricerca di un autore per cui non nel quadro finito si esaurisce lo sforzo creativo, ma da questo, tutto ha inizio».

Giovanni Robustelli (Vittoria, 1980), pittore, illustratore, sperimentatore si è formato artisticamente a Genova, avviando proficue collaborazioni con gallerie d’arte, curatori e critici tra la città della Lanterna e Milano. Di recente la sua ricerca artistica si è orientata verso performance cinestesiche, dove le note del sax del jazzista Francesco Cafiso o l’orchestra di sapori nei piatti dello chef Ciccio Sultano si fondono con il suo gesto pittorico. Le sue opere fanno parte di varie collezioni private italiane ed estere.

La mostra resterà aperta fino al 14 novembre (visite tutti i giorni, ore 10.00-13.00 e 16.00-20.00, chiuso il lunedì).

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Irina Ojovan

Modica (RG), 22/04/2015

Galleria Lo Magno, lo sconfinato linguaggio delle forme e dei colori nelle tele di Irina Ojovan

Dal 3 maggio al 6 giugno la Galleria Lo Magno (Via Risorgimento 91-93) ospiterà una personale dell’artista moldava Irina Ojovan, a cura di Arianna Piermattei (“Irina Ojovan”, vernissage domenica 3 ore 19,00; visite: da martedì al sabato, ore 10.00- 13.00 e 16.00-20.00.)

Irina Ojovan (Chisinau, Moldavia 1988) si è formata artisticamente tra la sua terra natale e l’Italia, dove ha frequentato le Accademie di Belle Arti di Torino e Roma. Diverse le collettive in Russia, Romania, Germania, Francia e Italia cui ha preso parte. La sua prima personale nel nostro Paese è stata allestita a Comiso nel 2010. Attualmente vive e lavora a Monaco di Baviera.

Nelle sue opere (circa venti quelle in mostra, tra oli su tela e serigrafie) la Ojovan costruisce spazi di colore, forme perfette, composizioni astratte, in cui si coglie il folklore stilizzato degli ornamenti della tradizione moldava, ma anche l’origine, il passato, la cultura e il contemporaneo dell’arte.

«Ad osservare le opere della Ojovan – scrive Arianna Piermattei, critica d’arte, a proposito della mostra – non si può non passare per le reminescenze dell’Espressionismo astratto di Rothko o del movimento del Colorfield. La strada inaugurata dalla rivoluzione dell’astrazione e della liberazione dal legame oggetto-sua riconoscibilità […] si è mossa sulla linfa dilagante di quell’albero di mondrianiana memoria che si trasformava in composizione geometrico-cromatica, passando per il dinamismo potenziale di Malevic e le atmosfere oniriche di Kandisky e Klee».

Se le campiture geometriche delle tele della Ojovan rappresentano uno spazio metafisico, «territori silenziosi o appena mossi da presenze geometriche che galleggiano o si manifestano improvvise sullo spazio in quiete, come a voler richiamare alla comunicazione in un’altra dimensione», c’è in esse, scrive la Piermattei, anche «il tentativo di misurare le sconfinate lande dell’anima, c’è il percorso “a passi tardi e lenti” per i sentieri del pensiero».

Info e contatti

Galleria Lo Magno

Via Risorgimento, 91/93, Modica (RG)

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Stefano Boldrini

Cibo e fotografia

Le tonnare protagoniste di una mostra di Boldrini nel Ristorante Accursio

Modica (RG) – Dal 10 aprile al 28 giugno il Ristorante Accursio di Accursio Craparo, in Via Grimaldi 41, ospiterà una mostra fotografica di Stefano Boldrini, dal titolo “Stefano Boldrini – Fotografie” a cura di Viviana Haddad e Giuseppe Lo Magno (inaugurazione venerdì 10 ore 18.30).

L’iniziativa si inserisce nell’ambito di una serie di eventi espositivi, che hanno preso il via lo scorso settembre con la mostra fotografica “Pausa pranzo” di Giuseppe Leone e che si propongono di esplorare il connubio tra l’arte, la fotografia e il cibo, in un viaggio affascinante tra tradizioni dimenticate, suggestioni dei luoghi e sapori genuini della nostra terra.

Dopo gli scatti dedicati da Giuseppe Leone alla Sicilia contadina dell’altopiano, sarà l’anima marittima e mediterranea dell’isola la protagonista della mostra di Stefano Boldrini. Medico ravennate, fotografo per passione, innamorato della Sicilia al punto da comprare casa a Modica, Boldrini evoca nelle sue immagini ciò che resta delle antiche tonnare, simboliche presenze sulla costa sud-orientale dell’isola. Tredici scatti, dieci in bianco e nero e tre a colori, descrivono i luoghi, gli elementi del paesaggio mediterraneo, le sensazioni, le atmosfere delle tonnare, i cui ruderi – opifici abbandonati, architravi di finestre sventrate, mura sbrecciate, colonne e capitelli greci – rappresentano oggi una significativa testimonianza di archeologia industriale. Dal punto di vista tecnico, l’autore utilizza diversi formati, dai più classici panoramici fino ai collages di riprese a colori in digitale su precedenti lavori in bianco e nero.

La sera dell’inaugurazione alla mostra sarà abbinato un menù a tema, ideato per l’occasione dalla fantasia gastronomica dello chef Accursio Craparo.

Il menù – che prevede Tartare di tonno su crostino di pane, marmellata di arance e peperoncino; Fishburger di tonno con pomodoro e lattuga; Bignè di ceci con crema di tonno, ricotta e pistacchio; Pasta con bottarga di tonno, capperi e mentuccia; Ventresca di tonno scottata con peperoni e cipolla in agrodolce; Sfoglia con crema di limone, fragoline, piselli e carote – sarà disponibile su prenotazione al prezzo di 50,00 euro.

Visite: tutti i giorni dalle ore 12.00 alle 13.00 e dalle ore 19.00 alle 20.00.

Info e contatti

Accursio Ristorante

Via Grimaldi 41 – Modica (Rg)

Tel. 0932 941689

Galleria Lo Magno

Via Risorgimento, 91/93, Modica

Tel: 0932 763165

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FRANCO BATTIATO

A Modica la prima nazionale della mostra “Quisque Faber Fortunae Suae”

di Franco Battiato

Arriva a Modica, dopo lo straordinario successo di Istanbul, la personale di pittura di Franco Battiato “Quisque Faber Fortunae Suae” a cura di Fiorella Nozzetti con la collaborazione di Elisa Gradi e Luigi Turinese. La mostra, allestita per la prima volta in Italia, sarà ospitata dal 16 novembre al 6 dicembre negli spazi della Galleria Lo Magno (inaugurazione domenica 16 novembre ore 18.30) in Via Risorgimento 91/93.

L’evento, che nasce dalla collaborazione avviata tra il Comitato promotore del progetto “Quisque Faber Fortunae Suae” e Giuseppe Lo Magno, direttore dell’omonima galleria d’arte di Modica, in occasione dell’esposizione di Istanbul, prevede anche una serie di incontri e appuntamenti dedicati all’arte di Franco Battiato.

Il vernissage sarà preceduto alle ore 16.00 nel Teatro Garibaldi (Corso Umberto I, 207) dalla proiezioneTemporary Road. (una) Vita di Franco Battiato, film documentario diretto da Giuseppe Pollicelli e Mario Tani (Italia, 2013).

Alle ore 17.00 seguirà una conversazione con Franco Battiato e Fiorella Nozzetti, organizzatrice dell’evento di Istanbul, Elisa Gradi, storico dell’arte e Luigi Turinese, psicoanalista junghiano e saggista, componenti del Comitato promotore “Quisque Faber Fortunae Suae”. Interverranno Sebastiano Gesù, storico e critico del cinema e Giuseppe Lo Magno, direttore della Galleria che ospita la mostra, con un saluto del Sindaco di Modica, Ignazio Abbate.

Alle ore 18.30 nei locali di Via Risorgimento 91/93 si terrà l’inaugurazione della personale d’arte pittorica, alla presenza dell’artista.

Artista totale, cantautore e compositore raffinato e popolare, regista di film introspettivi e fuori dagli schemi, Franco Battiato esprime nelle sue opere pittoriche, attraverso la grazia ieratica di personaggi senza tempo, fermati in atti di meditazione e immersi nell’inconsistenza prospettica del fondo d’oro, una profonda ricerca sui temi della meditazione, della ricerca spirituale e della sete di conoscenza del Sé.

Dal titolo del progetto “Quisque faber fortuna suae” (ovvero “Ognuno è artefice del proprio destino”) trae origine il percorso espositivo e concettuale della mostra.

«Seguendo la teoria di Aristotele – spiega Fiorella Nozzetti -, qualunque cosa si può comprendere meglio quando è possibile stabilire le cause che la riguardano, ed è così che acquista risalto il significato delle due parole chiave di questa citazione: Artefice e Destino. L’Artefice è l’autore, l’orditore. Il Destino è l’insieme di inevitabili eventi che appaiono esterni e superiori alla volontà dell’uomo, ma sono la risultanza del cammino conoscitivo e crescita di consapevolezza individuale, ognuno ha la possibilità di consacrare la propria vita».

La mostra – organizzata con il patrocinio del Comune di Modica e con il contributo della Ghibli General Contractor di Ragusa, Angelo Wine Bar, Modulo Più Ceramiche, Vini Planeta e Multifidi consorzio di garanzia fidi – potrà essere visitata tutti i giorni, escluso la domenica, dalle ore 9.00 alle 13.00 e dalle ore 16.00 alle 20.00. Il catalogo, con testi critici di Gabriele Mandel, Luigi Turinese, Fiorella Nozzetti, Elisa Gradi e Andrea Guastella, sarà disponibile in galleria.

Inoltre, per tutta la durata della mostra continueranno nella Galleria Lo Magno le proiezioni del film Temporary Road. (una) Vita di Franco Battiato nei week-end (21 e 22 novembre,

28 e 29 novembre e 5 e 6 dicembre, ore 18.00).

PROGRAMMA

Franco Battiato – “Quisque Faber Fortunae Suae”

Dal 16 Novembre al 6 dicembre 2014

Inaugurazione: sabato 16 Novembre alle ore 18:30

Galleria d’Arte Lo Magno

Via Risorgimento, 91 – Modica

Curatore

Fiorella Nozzetti, in collaborazione con Elisa Gradi e Luigi Turinese

Biglietti

Ingresso libero

Apertura

Orario mostra: dal martedì al sabato, ore 16 – 20

INFO

Tel. e fax 0932/763165

gallerialomagno@virgilio.it

Eventi collaterali

Proiezione del film TEMPORARY ROAD (una) vita di Franco Battiato seguita da un incontro pubblico con Franco Battiato (a partire dalle ore 16,00 del 16 Novembre al Teatro Garibaldi di Modica – c.so Umberto, 211)

Catalogo disponibile in mostra

Darren Holmes – Daniele Cascone

Modica (RG), 16/04/2014

Galleria Lo Magno, il 27 aprile si inaugura una bipersonale di Daniele Cascone e Darren Holmes (Canada)

Dal 27 aprile al 24 maggio la Galleria Lo Magno (Via Risorgimento 91) ospiterà una bipersonale di fotografia dal titolo “Daniele Cascone / Darren Holmes” degli artisti Daniele Cascone e Darren Holmes (inaugurazione domenica 27 aprile, ore 19.00).

I due artisti, l’uno italiano e l’altro canadese, esporranno una ventina di opere fotografiche recenti. Si tratta di tableau vivant dove i corpi diventano protagonisti, mentre sullo sfondo si materializzano segni astratti, linee ed elementi decorativi. La comune tecnica impiegata e le predilezioni per i medesimi soggetti consentono di rilevare analogie e differenze tra i due artisti.

«Holmes – scrive il critico d’arte Andrea Guastella – adorna le pareti di macchie espressioniste e di graffiti postmoderni, Cascone predilige i fondi scabri e muffiti di Saudek e, se proprio deve “dipingere”, ama farlo con corde e foglie secche appese come grappoli d’aglio o sculture mobili di Calder. Holmes è specializzato in effetti di luce spettacolari, Cascone in profondi chiaroscuri». Al primo sono più consoni gli ambienti «caotici, pieni e colorati come un barcone di migranti», le «inquadrature dirette, ironiche e teatrali» con i volti bene in vista, con riferimenti che vanno dai corpi disfatti e sotto tortura di Witkin e di Coplan al narcisismo ostentato di Samaras sino al montaggio surreale di Ballen. Il secondo, invece, predilige ambienti «piccoli e stretti», corpi senza volto collocati sui quadrati di una scacchiera. I riferimenti, in questo caso, sono ai nudi di Ingres o alle modelle di Avedon, di Horst, di Penn e nei nudi della Cunningham.

Insomma, per Guastella, « il punto di intersezione tra i due artisti sta più nel dizionario che nelle cose dette, più nella selezione di un certo tipo di immagine che nella sua articolazione».

Daniele Cascone (Ragusa, 1977) si è occupato di grafica pubblicitaria, web design e digital art. Dal 2004 ha intensificato la sua attività artistica, esponendo sia in Italia che all’estero, fino ad approdare alla fotografia digitale.

Darren Holmes (North Bay, 1969) è un fotografo canadese. Ha esposto ad Amburgo, Parigi, Mosca e in altre capitali europee. Le sue opere sono apparse su riviste internazionali di settore.

La mostra, realizzata con il patrocinio delle cantine Planeta, osserverà i seguenti orari: tutti i giorni dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle ore 16.00 alle 20.00, chiuso il lunedì.

Info e contatti

Galleria Lo Magno

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Per Nisveta, con Nisveta

Modica (RG), 23/01/2014

“Per Nisveta, con Nisveta”, la Galleria Lo Magno ricorda l’artista con una collettiva

Nel dicembre 2012 veniva a mancare Nisveta Kurtagic Granulo, artista di origine bosniaca ma modicana d’adozione. La Galleria Lo Magno, che si onora di annoverare le sue opere nella propria collezione permanente, la ricorda con una mostra intitolata “Per Nisveta, con Nisveta”.
La mostra, allestita negli spazi espositivi di via Risorgimento 91/93 in collaborazione con la famiglia Kurtagic Granulo, si inaugurerà domenica 1° giugno alle ore 19.30.
Si tratta di una collettiva che propone diciannove opere di altrettanti artisti – Gianni Allegra, Ilde Barone, Salvo Barone, Sandro Bracchitta, Carmelo Candiano, Mavie Cartia, Giuseppe Colombo, Giovanna Gennaro, Maria Guastella, Piero Guccione, Giovanni Lissandrello, Silvana Maltese, Sebastiano Messina, Ignazio Monteleone, Ettore Pinelli, Franco Polizzi, Francesco Rinzivillo, Franco Sarnari e Renza Sciutto – che sono intervenuti su due incisioni di Nisveta Kurtagic Granulo.
Il risultato di ogni opera è un connubio affascinante e imprevisto, che asseconda ora i ritmi astratti dell’opera originale, come nel caso di Bracchitta, Candiano, Pinelli; ora valorizza gli spunti figurativi, come negli interventi di Guccione, Sarnari e Colombo. In mostra anche due sculture, realizzate con la tecnica Raku da Silvana Maltese e Renza Sciutto, che condividevano con l’artista bosniaca l’amore per il Giappone.
«E allora – scrive Elisa Mandarà nel catalogo della mostra – non è solo omaggio, l’opera che ciascuno dei diciannove autori in mostra ha tributato a una figura alta di artista. Nisveta è chiamata allo scambio, al colloquio, medium eccezionale l’arte, che non di rado riesce a stabilire ponti di cristallo tra dimensioni distanti».
Nisveta Kurtagic Granulo (Sarajevo 1962- Roma 2012) nel 1992 si era trasferita a Modica dove si era fatta conoscere e apprezzare sia come architetto che come artista.
La mostra resterà aperta fino al 28 giugno e potrà essere visitata dal martedì al sabato dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle ore 16.00 alle 20.00.

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