Categoria: 30artisti

Davide Bramante

ROMA

2022

 

Opera fotografica realizzata con la tecnica delle esposizioni multiple

30 x 30 cm

“Il mio modo di fotografare e’ identico al mio modo di ricordare, pensare,
sognare, sperare, tutto avviene per sovrapposizioni temporali e spaziali … le Stratificazioni e le velature che presenta ogni immagine mi riconducono alla storia della mia terra e del mio popolo, siamo un po’ Arabi, Normanni, Bizantini, Spagnoli…”

Davide Bramante | Stratificazioni Urbane

 

“Con la tecnica dell’esposizione multipla Davide Bramante si ritaglia uno spazio piuttosto originale nel panorama fotografico contemporaneo. Le sue folte stratificazioni urbane, sono marcate da uno stile composito simbolicamente e ben articolato sul piano della sintattica delle immagini che raccontano qualcosa di inaspettato e di inusuale di una città. Un altrove narrativo che ci conduce lo sguardo, sia pur culturalmente referenziale di un certo luogo o di una storia segnica identitaria riconoscibile, a ricomporre tutti gli elementi, dati dalle sovrapposizioni delle varie inquadrature come se fosse un “unicum” visivo. Si rimane, di primo acchito, sovrastati dalla bellezza formale raggiunta, poi si passa dalle cromie alla luminosità percorrendo un frastaglio immaginifico, sempre in bilico tra la ricerca di una conformità di un particolare e lo scandaglio di un caleidoscopio o la restituzione intermittente d’una visione più globale.
La resa prospettica di questa Roma onnisciente e ancora piena di reminiscenze imperiali e storiche ci fa pensare alle infauste ramificazioni di un potere religioso e temporale fine a se stesso, che non porta da nessuna parte, tranne che ritrovarci davanti allo specchio, tautologicamente, con un’immagine riflessa di un grigissimo e grande teschio. Un limite assoluto dell’esistenza, «dell’«Eessere nell’Esserci» che si palesa nel divenire ancora solo come possibile ombra. L’umanesimo di ieri e di oggi imprigionato dai grovigli fisici e metafisici, via via sempre più separato dalla spiritualità, dall’ordine delle cose, annega pure nel mare nostrum della odierna Téchne. Tutto viene travolto dalla morte inesorabilmente, nessuno ci salva, nemmeno la luce di una Roma condita da una storia millenaria. Stavolta Bramante sottende, magari inconsciamente, un chiaro monito, ci indica che è arrivato il momento di guardare allo spettro che si aggira attorno noi, alla luce sovrapposta di un limite materiale oltre cui la fotografia non può andare, ma solo evocare, come un tempo di rivelazione, di apocalisse.”

Salvatore Schembari

 

 

ESSENTIAL

 

Siracusa, 1970. Frequenta l’Istituto Statale d’arte di Siracusa e l’Accademia Albertina di Belle arti di Torino. Nel 1999 torna a vivere a Siracusa, dopo tredici anni trascorsi tra Torino, Roma, Milano e New York. Opera dal 1991, realizzando lavori video, installazioni e fotografie. vengono talvolta avvicinate al Futurismo. Ma si tratta solo di
somiglianze formali. Le sue sono visioni simultanee, nelle quali vengono ricreate situazioni,
abolendo le categorie temporali del passato, presente e futuro. Per Bramante, eterno girovago, i suoi lavori sono uno specchio della società contemporanea. Oggi dirige la San Sebastiano Contemporary – Casa Bramante: un bellissimo palazzetto stile Liberty a Palazzolo Acreide (SR).Luogo chiuso da mezzo secolo adesso riportato al suo splendore grazie ai suoi 140mq espositivi, affiancati da una project room seminterrata.

L’artista ha alle spalle esposizioni in ogni parte del mondo, in luoghi pubblici, privati ed in musei tra cui: Mark Miller Gallery – New York , Gallery RVS – Southampton (NY), Galleria Poggiali e Forconi – Firenze , Gaia Gallery – Ginevra (Svizzera), La Veronica – Modica, Museo MACI – Isernia, Istituto italiano di Cultura – Il Cairo (Egitto), Cantieri Culturali alla Zisa – Palermo

Tra le sue partecipazioni segnaliamo: “The Present of Future” a cura di M. Wilson e H.Spiller, MOMA, New York

TOGETHER

 

2016: “TIME OUT”, collettiva di 5 artisti: Rosario Antoci, Davide Bramante, Andrea Cerruto, Gianni Di Rosa, Emanuele Giuffrida, Francesco Lauretta; Lo Magno artecontemporanea, Modica (RG)

Il titolo allude al fatto che la mostra sarà inaugurata a pochi giorni dalla fine dell’anno, ma anche alla sospensione temporanea del gioco che si effettua in alcuni sport di squadra: una sosta, nello sport come nella vita, può tornare utile per riposizionare il nostro sguardo sul mondo, per leggere la realtà attraverso l’arte. Proprio il dialogo fecondo e creativo tra autori affermati e giovani emergenti, ma anche tra linguaggi diversi (pittura, scultura, fotografia) rappresentano alcuni dei principali motivi d’interesse della collettiva, che si snoda attraverso un interessante percorso espositivo.

2020: “Showcase Exhibition”, virtual group exhibition lomagnoartecontemporanea.it, curata da Giuseppe Lo Magno, Lo Magno artecontemporanea, Modica (RG)

La mostra intende esaltare il fermento artistico che si è creato a contatto con le circostanze determinate dalla pandemia da covid-19, una ribellione di colori e tratti che prende vita alle pareti della galleria Lo Magno artecontemporanea.

Il Tour virtuale sarà accompagnato dalle note della “Overture 1812” di Pëtr Il’ič Čajkovskij. La versione è stata registrata da casa con i propri smartphone durante il lockdown da alcuni componenti dell’orchestra Workshop Ibleo 2020, diretti dal maestro Luigi Mariani (Teresa Lombardo e Aurora Rizza, violini; Nadia Tidona, viola; Jasha Parisi, violoncello; Luciana Danieli, oboe; Chiara Scucces, flauto traverso; Pietro Giunta, flicorno soprano – editata e ottimizzata da Salvo Scucces).

Artisti in mostra: Melissa Carnemolla, Giovanni Blanco, Emanuele Giuffrida, Giuseppe Colombo, Francesco Balsamo, Vanni Cuoghi, Andrea Cerruto, Francesco Lauretta, Giovanni Iudice, Rossana Taormina, Domenico Grenci, Sandro Bracchitta, Massimiliano Fabbri, Ignazio Schifano

2021: “Showcase Exhibition/2”, virtual group exhibition con un tributo a Piero Guccione, curata da Aldo Premoli e Giuseppe Lo Magno, Lo Magno artecontemporanea, Modica (RG)

Balsamo Francesco, Bracchitta Sandro, Bramante Davide, Capolupo Anna, Cerruto Andrea, Colombo Giuseppe, Giuffrida Emanuele, La Vaccara Filippo, Lauretta Francesco, Robustelli Giovanni, Schifano Cusimano Ignazio, Taormina Rossana

“Si può ancora fare arte dopo i disastri provocati dal maledetto virus?

La risposta è sì: dobbiamo, vogliamo essere ottimisti, prudenti, ma ottimisti… Per questo Lo Magno artecontemporanea ha deciso – caparbiamente – di presentare questa mostra nonostante il momento sia così particolare”

Aldo Premoli

Marco Bunetto

CABINE

2022

 

Olio su cartone

30 x 30 cm

 

 

“In una fredda e piovosa notte di inverno, vidi due cabine ormai in disuso da anni, rese ormai afone dal passare inesorabile del tempo.

Strette in un indissolubile abbraccio metallico, pare vogliano ancora raccontarci di pianti e sorrisi dei quali furono testimoni.”

Marco Bunetto

 

 

“Marco Bunetto è un vero disegnatore, uno che passa dall’intimismo acceso e quotidiano alla potenza di un destino che sa come scegliere la propria misura d’arista. Si sente e si vede che ha una cifra propria, indelebile, nell’arte della figurazione e che raddoppiando puntualmente la perfezione, va in contrasto a quel vituperato campo magnetico della contemporary e della sua moda. Quella parte concettuale che ripudia, immotivatamente, il disegno e che, oggi, rifiuta la sua nobile tecnica, non vuole più saperne tanto.
Egli si distingue dall’amico e conterraneo Giovanni Giudice, dal suo mentore, nell’uso del nero. La matita di Bunetto raggiunge vette espressive segrete, il nero appare assoluto, sa come ben contrastarlo coi grigi, per ottenere un tono reale, ma grumoso ed espressionista. Vi intravedo pure un piacere nascosto per le inquadrature e i tagli di un certo cinema tedesco, quello di Wim Venders in particolare (Im Lauf der Zeit).
“Cabine”, un olio su cartone, si colloca in questa linea severa e responsabile: la realtà raccontata, disegnata è poesia, un fare che permette all’uomo di trasformare perfino i misfatti, in bellezza. Allora Bunetto senza perdere lo sguardo critico sulla desolazione reale di una certa anonima periferia urbana, ci fa vibrare attorno alla scena che dipinge una tristezza inanimata delle cose, attraversate lo stesso dal fluire del tempo. Non possiamo che coglierne la vita negata, notturna, dal bianco acceso di forma spettrale. Due indistinte carcasse che riverberano illuminate da una luce urbana, artificiale. Guizzi di scheletri disegnati come fantasmi che appaiono rimarcati dal buio cupo della vita, di un mesto momento che si riflette altrettanto vero se viene accompagnato dalla penna sentimentale dell’arista che incontra la scena prima di rappresentarla:«In una fredda e piovosa notte di inverno, vidi due cabine ormai in disuso da anni, rese ormai afone dal passare inesorabile del tempo».
Eppure il disegno più ampio del quadro, ci riporta ad una poesia di metropoli domestica, amica. Le cabine si mettono in forma, come nella “Gestalt” si ha una percezione di sollievo di luce mistica d’arredo, di decoro urbano che ci commuove intimamente.”

Salavatore Schembari

 

 

ESSENTIAL

 

Marco Bunetto nasce a Gela in provincia di Caltanissetta nel 1979
Artista autodidatta, dopo gli studi tecnici, si dedica maggiormente all’arte, prima musicale e successivamente, approfondendo lo studio e la pratica del disegno e della pittura, all’arte figurativa.
Vive e lavora a Gela.

Dalla rubrica Parvenu curata dall’artista Giovanni Iudice:

Marco Bunetto: Il disegno come essere.

Gelese, ma non conosciuto da tutti, e non ama i riflettori. Timido e introverso, disegna come un un creatore demiurgo, inventa la realtà con la caducità delle cose come si presentano ai suoi occhi perché vuole occuparsi di quel mondo, darne voce. Un realismo che non si distacca dal vero, ha già esposto in autorevoli mostre, come in “Artisti di Sicilia” del 2016, di cui curatore Vittorio Sgarbi, ne volle la presenza, perché il linguaggio del giovane gelese, ne contenesse il cupo e tonale sguardo chiaroscurale, quello del reale, del drammatico, degli interni anonimi parlare della propria vita, tra conflitti e silenziose attese, come i ritratti della sorella Desirèe. L’arte è cosa intima. Una persona schiva per discrezione, colui che non disturberebbe una mosca. Marco ci da una lezione, quella silenziosa dell’arte. Questa è la sua negazione della rappresentazione, del non convenzionale perché il vero sta nascosto tra gli umili, riluttando ogni ipocrisia e ogni fragile costruzione. La sua ricerca incentrata sulle scale del proprio stabile dove vive a Gela, non è l’unica, lui è un instancabile stacanovista, se non apro il telefono e lo chiamo, con la distanza degli stabili a cinquecento metri, l’uno dall’altro, Marco continuerebbe a “nascondere” le proprie cose.

 

 

TOGETHER

 

Con la realtà Lo Magno artecontemporanea ha un rapporto di amicizia e di collaborazione da parecchi anni, grazie alla sua straordinaria capacità tecnica ha spesso rapito l’attenzione della critica. La sua timidezza nasconde un ragazzo deciso, che concretizza nell’arte ciò che vive nel suo territorio e cio che è nel suo intimo.

La prima esposizione con la galleria è 30 x 30 group exhibition, si intende, la prima di altre.

Melissa Carnemolla

DIDA ADIL AND CHAEDA PLAYING WITH TUNISIAN TRADITIONAL RUG

2022

 

Stampa Fine Art su carta baritata

30 x 30 cm

 

 

Delivered message to Ameni Tunisian interpreter for the Presidio project


Messaggio per Ameni, interprete tunisino per Presidio project

 

Dear Ameni,

I wrote down a text that I kindly ask you to read to the family you selected for my project.

“I am looking for a family willing to accept an Italian woman in their house.

I am interested in your stories specifically because they are hidden and only few people really care about your condition. How difficult it can be to find an identity in a foreign country and especially in that place, where you happened to live.

As an Italian, I hope that my presence will challenge the cultural and social barrier that separates us. What I would ask is to be allowed to listen to your stories, observe your domestic intimacy and be able to find the right visual way to tell your story.

I would like to create a collaborative dialogue with your kids. To show that besides the difficult living conditions, there is also family genuineness and the universal feelings that derive from it.

The meetings will be spread over several months according to your family’s availability.

We will start by getting to know each other. Afterwards, parallel to the dialogue, I will begin to bring the camera with me and start making images.

It is important to make clear that this project will only start when all of us feel comfortable. I am sure that by getting to know you, I will learn new things about myself. I hope that you will see my proposal not as an intrusion but as an opportunity.”

Thanks, Ameni for your support. Let me know what you think about it! Looking forward to hearing from you

Best Melissa

Caro Ameni,

Ho scritto un testo che ti chiedo gentilmente di leggere alla famiglia che hai selezionato per il mio progetto.

Cerco una famiglia disposta ad accogliere in casa una donna italiana. Sono interessata alle tua realtà proprio perché fatta di storie nascoste e solo poche persone si preoccupano veramente della vostra condizione. Quanto può essere difficile trovare un’identità in un paese straniero e soprattutto in quel luogo, dove ti è capitato di vivere.

Come italiano, spero che la mia presenza possa sfidare la barriera culturale e sociale che ci separa. Quello che chiederei è di poter ascoltare le vostre storie, osservare la vostra intimità domestica e poter trovare il modo visivo giusto per raccontare la vostra storia.

Vorrei creare un naturale dialogo con i vostri figli. Per dimostrare che oltre alle difficili condizioni di vita c’è anche la genuinità familiare e i sentimenti universali che ne derivano.

Gli incontri saranno spalmati su più mesi in base alla disponibilità della tua famiglia.

Inizieremo conoscendoci. Successivamente, parallelamente al dialogo, inizierò a portare con me la macchina e comincerò a fare delle foto. È importante chiarire che questo progetto inizierà solo quando tutti noi ci sentiremo a nostro agio. Sono sicura che conoscendosci imparerò cose nuove su me stesso.

Spero che considererete la mia proposta non come un’intrusione ma come un’opportunità”.

Grazie Ameni per il tuo supporto. Fammi sapere cosa ne pensi! Attendo un tuo riscontro

Cari saluti

Melissa

Melissa Carnemolla | Presidio Project

 

“Melissa Carnemolla indirizza da subito la sua ricerca fotografica verso una concreta utopia del vedere, più si appropria della tecnica e meno l’immagine che ci restituisce s’allontana dall’impressione della realtà, smorzando le grafie visual, togliendo all’emulsione sensibile l’estetica di una fotografia patinata. Gli scatti sono pensati nei minimi dettagli, però, prima di ottenere il risultato desiderato o concretamente colto. Il procedimento fotografico e il click impresso sulla prosaicità del reale s’arricchiscono di misure e calcoli, di simboli e concetti, di esperienze conoscitive strutturali, antropologiche, di viaggi. Le tessiture di immagini viste anche nella propria selvaggia banalità, in verità ci rimandano altrove, sono riconducibili a momenti di ossigeno per una politica volitiva del saper vedere oltre il frame di uno scatto.
Il tappeto tradizionale tunisino disteso dalle due donne, avvolte dalle estremità di esso e dalle ombre, in una scena arabesca che si muove tra ornamenti, guizzi luminosi e il piede della “Gradiva” dai capelli neri avanzante, se mi permette Melissa, lo rivolto in orizzontale, ci salgo e volo tra la letteratura persiana ed araba d’Oriente. Poi sognando, sognando, il tappeto volante che ho preso chissà perché mi porta sopra i cieli della Francia, della “Nouvelle vague” dei quattrocento colpi?”

 

Salvatore Schembari

 

 

ESSENTIAL

 

Melissa Carnemolla è nata a Ragusa nel 1991.

Dopo una breve carriera come Interior Designer, si è trasferisce a Roma dove frequente per un biennio la scuola di fotografia “Officine Fotografiche”. Nel 2016 ha vinto due borse di studio: Residenza d’artista ad Arles con Studio Vortex di Antonie D’agata e Spazio Labò Photo Workshop a New York con Michael Ackerman. Dal 2015 al 2017 è stata la co-fondatrice e co-direttrice di Gazebook: Sicily Photobook Festival. Nel 2020 è assistente di set del fotografo Jaap Scheeren

Nel 2021 termina gli studi presso la prestigiosa Accadamedia d’Arte KABK (Paesi Bassi).

Melissa, fotografa documentarista, utilizza il mezzo fotografico per mostrare i lati nascosti dei nostri sistemi sociali. La sua ricerca indaga il fenomeno dello stato di indifferenza e di omissione che regna nel mondo contemporaneo.

Oggi vive e lavora a Ragusa

 

 

TOGETHER

 

2018:Retrospettiva”, personale di Melissa Carnemolla curata da Maria Brazão Sousa, Lo Magno artecontemporanea (Modica)

“Melissa, celebrando i fallimenti e convertendo gli ostacoli in una fonte di nuove eccitanti scoperte, ci incoraggia ad abbracciare la natura imprevedibile non solo del processo creativo ma di tutta la vita umana, mostrandoci che la gioia non sta nei risultati finali, ma in ciò che abbiamo vissuto durante il percorso”

Maria Brazão Sousa

 

2020: “Showcase Exhibition”, virtual group exhibition lomagnoartecontemporanea.it, curata da Giuseppe Lo Magno, Lo Magno artecontemporanea, Modica (RG)

La mostra intende esaltare il fermento artistico che si è creato a contatto con le circostanze determinate dalla pandemia da covid-19, una ribellione di colori e tratti che prende vita alle pareti della galleria Lo Magno artecontemporanea.

Il Tour virtuale sarà accompagnato dalle note della “Overture 1812” di Pëtr Il’ič Čajkovskij. La versione è stata registrata da casa con i propri smartphone durante il lockdown da alcuni componenti dell’orchestra Workshop Ibleo 2020, diretti dal maestro Luigi Mariani (Teresa Lombardo e Aurora Rizza, violini; Nadia Tidona, viola; Jasha Parisi, violoncello; Luciana Danieli, oboe; Chiara Scucces, flauto traverso; Pietro Giunta, flicorno soprano – editata e ottimizzata da Salvo Scucces).

Artisti in mostra: Melissa Carnemolla, Giovanni Blanco, Emanuele Giuffrida, Giuseppe Colombo, Francesco Balsamo, Vanni Cuoghi, Andrea Cerruto, Francesco Lauretta, Giovanni Iudice, Rossana Taormina, Domenico Grenci, Sandro Bracchitta, Massimiliano Fabbri, Ignazio Schifano

Orazio Battaglia

ROMA, SANTA MARIA DEGLI ANGELI E DEI MARTIRI

2022

 

Matita su carta

30 x 30 cm

 

 

“Orazio Battaglia ricostruisce di notte la città che attraversa di giorno. Servendosi di piccole tele, Roma diventa ciò che è sempre stata per una parte di noi, uno specchio della nostra comune memoria. I muri, le crepe, le prospettive scivolano dietro i colori. Orazio si fa beffa del tempo lungo che ci fa credere nella storia, per conservare solo le nostre sensazioni e la sensazione di una continua incandescente leggerezza.” 

Samuel Gross

 

 

“Bellissima matita su carta, Orazio Battaglia impeccabile disegnatore ci racconta le architetture dell’utopia, di una Roma eterna dove trovare lo spunto per resuscitare scorci di luce prospettica di sopraffina interiorità. Icona intima, mistica, tridimensionale da assimilare alla misura del togliere contemporaneo non dell’aggiungere romantico e piranesiano.” 

Salvatore Schembari

 

ESSENTIAL

 

Nato nel 1977 a Modica Sicilia (Italia), Orazio Battaglia vive e lavora a Roma.

Ha esposto in istituzioni pubbliche e gallerie private tra cui: Palazzo Bertalazzone Di San Fermo, Torino Nomadologie(s) #1. Storie di una galleria in viaggio, Laveronica arte contemporanea 2007; Galleria Ugo Ferranti, Roma (Indicazione 0/0) 2011; RISO Museo d’Arte contemporanea della Sicilia, Palermo; Teatro Parenti, Milano (Say sì ad esso, Concorso Nazionale Nastro Azzurro, 2013); Castello di Rivara (TO),(Equinizio d’autunno 2013); American Academy in Rome, Roma (Cinque Mostre 2016 – Across the Board: parti di un tutto, The Picture Club). Tra le sue mostre personali: ‘PPS//Meetings # 3 ‘Magia. Orazio Battaglia / Duncan Marquiss a cura di Helga Marsala ed Emanuela Nobile Mino RISO, Museo d’Arte contemporanea della Sicilia, Palazzo Belmonte, Palermo (2011); M’N S a cura di Emanuela Nobile Mino Motelsalieri, Roma 2009; Casamatta,a cura di Marta Casati, Laveronica arte contemporanea, Modica 2007; Battaglia, testo Samuel Gross (ProjectRoom), Galleria Alessandra Bonomo, Roma, 2022. Derrière la mémoire Orazio Battaglia, Martine Bedin, James Siena 01.12.22 → 23.12.22 Xippas Ginevra

 

 

TOGETHER

 

Il contatto con Lo Magno artecontemporanea avviene nei primi anni di vita dell’attività, quando l’artista risiedeva a Modica. Oggi Orazio Battaglia si muove artisticamente in tutto il panorama internazionale ma il rispetto e la stima reciproca hanno dato forma ad un continuum che genera oggi un posto unico nel percorso che la galleria ha compiuto fin’oggi.

 

Rosario Antoci

COSTELLAZIONI_1

2019 – 2022

 

matite colorate su cartoncino da scatola di medicine

30 x 30 cm

 

 

“L’opera fa parte della serie Sky maps_Costellazioni e Galassie iniziata nel 2019. Una serie realizzata con matite colorate sul retro dei cartoncini di scatole dei medicinali.

La scienza e l’astrologia, la medicina e le stelle. I farmaci a cui affidiamo la nostra salute e il nostro benessere rimandano ad un universo culturale dove molteplici piani si sovrappongono, scienze e pseudoscienze, raziocinio e superstizione, credenze pagane e fede in questo progetto evocano una astronomia tattile che prende forma dall’uso del frottage, tecnica cara ai surrealisti. L’evocazione di due modalità e indirizzi del pensiero così diversi e differenti tra di loro si sovrappongono e si contaminano, ci riportano a saperi pseudoscientifici in cui la divinazione, la diagnosi e la prognosi accomunavano conoscenze mediche, chiromantiche e astrologiche.

Il rilievo brail usato nelle scatole dei medicinali per la lettura tattile ribaltato si fa muto, con l’uso del frottage rivela il massimo grado di luminosità sottraendosi al colore. Il buio e la luce, la vista e il tatto, l’astrologia e la medicina evocate dall’opera indicano modalità differenti di interpretare segni, spazio e sogni.”

Rosario Antoci

 

 

“Antoci ci dispiega un’immensità di libertà con le sue costellazioni di matite colorate, egli apre ad un’ampiezza quantica fra infinitamente piccolo e grande, tra materia e antimateria. La prospettiva fisica, ma anche mistica, che impianta su una materia codificata così minuta (ovvero su una superficie di un cartoncino da scatola di medicine) ci immette nell’incommensurabile spazio di un universo d’arte da poter manifestare ovunque, come esperimento creativo della natura trasfigurante della realtà. Lo spazio figurativo assegnato ad un semplice cartoncino, viene così assimilato a quello più vasto delle Costellazioni. Il risultato ottenuto da una sapiente coloritura di una materia per non vedenti ci restituisce i guizzi e gli scintillii di infinite masse stellare e il senso cosmico che ci resta nell’atto della contemplazione.”

Costellazioni_1 | Salvatore Schembari

 

 

ESSENTIAL

 

Attualmente vive e lavora tra Ragusa e Catania.

Parallelamente all’attività artistica e professionale, è docente di ruolo di Anatomia Artistica e Anatomia dell’immagine presso l’Accademia di Belle Arti di Catania e dal 2008/09 è docente supplente nei Corsi di Fotografia. Si forma all’Istituto d’Arte di Comiso e all’Accademia di Belle Arti di Firenze, dove vive fino al 1992.

Con una formazione da scultore, durante il suo percorso di ricerca artistica, lavora sul vasto campo delle arti visive.

Negli ultimi anni, il carattere concettuale-sensoriale della sua lettura del paesaggio e le sempre nuove geografie del quotidiano, privilegiano dialetticamente la fotografia rispetto alle arti visive.

Dall’inizio degli anni ’90 collabora con diverse gallerie d’arte a Firenze, Roma e in Sicilia partecipando a mostre ed eventi nelle principali città italiane ed europee. Le sue opere sono esposte in collezioni private e pubbliche.

Ultime personali:

Mercato. Chiesa S.Maria del Gesù. Modica alta (Rg). Progetto M.A.S. A cura di Francesco Lucifora; Conquista. CoCA, Centro d’Arte Contemporanea, Modica, a cura di Francesco Lucifora.

Andata e Ritorno. Galleria Artecontemporanea, Catania, a cura di Viviana Gravano. Sogei. Dove le persone lasciano segni, Sogei, Ministero del Tesoro, Roma, a cura di Cesare Biasini Selvaggi.

Ultime collettive:

Nella serie n. 2. Palazzo della Cultura. Catania. concept e curata da Anna Guillot, contributi al catalogo di Giovanni Anceschi, Anna Guillot, Azalea Seratoni.

Artisti di Sicilia. Tonnara Florio, Favignana, Trapani, a cura di Vittorio Sgarbi.

Prima linea. Galleria Clo. Ragusa. a cura di Cecilia Freschini. Le ragioni di un’isola. Coca. Centro di Arte Contemporanea. Modica. a cura di Francesco Lucifora. Emergenti Wor(l)ds. Tina b. – The Prague Contemporary Art Festival, Praga, a cura di Monika Burian, Marek Tomin, Adam Vackar. Insulae. Turbolenza creativa. Fondazione Bartoli – Felter, Castello di S. Michele, Cagliari, a cura di Alessandra Menesini e Rosanna Musumeci. Oltre, Galleria Tondinelli, Roma, Galleria d’Arte Contemporanea. Palazzo Ducale. Pavullo nel Frignano, Modena, a cura di Cesare Biasini Selvaggi. Il gruppo di Scicli. Galleria d’Arte moderna Le Ciminiere, Catania, a cura di Paolo Nifosì e Giuseppe Frazzetto. XIV Quadriennale. Anteprima. Palazzo Reale, Napoli. Vergine d’oliva. Strasburgo. Parlamento Europeo. a cura di Vito Caiati, Pio Monti, Lorella Scacco.

 

 

TOGETHER

 

2005: “Il Gruppo di Scicli a Donnafugata”, collettiva di 11 artisti dedicata agli esponenti della Scuola di Scicli, testo critico di Paolo Nifosì, partner tecnico Lo Magno artecontemporanea, Castello di Donnafugata – Ragusa

Artisti in mostra: Giovanni La Cognata, Piero Guccione, Piero Zuccaro, Rosario Antoci, Salvatore Paolino, Sandro Bracchitta, Sonia Alvarez, Carmelo Candiano, Giovanni Iudice, Franco Polizzi, Franco Sarnari.

 

2007: “Milano Modica A/R”, collettiva a cura di Chiara Argenteri. Artisti in mostra: Rosario Antoci, Marina Giannobi, Emanuele Giuffrida, Roberta Savelli.

Un’andata ed un ritorno, una rapida occhiata su quell’idea e quel gusto comune del bello, che negli ultimi anni è preponderante rispetto alle strategie di mercato e delle lobby. Una toccata e fuga, una panoramica a volo d’uccello sul lavoro di quattro degni rappresentanti del nostro Bel paese.

 

2012: “Il Silenzio delle Nuvole”, la galleria festeggia 20 anni di attività con una mostra-evento
Quaranta circa gli artisti presenti, due vernissage – uno in primavera con gli artisti “storici” e l’altro in autunno con i “giovani” a cura di Antonio D’Amico, Lo Magno artecontemporanea – Modica (RG)

Artisti in mostra: Sonia Alvarez, Rosario Antoci, Giuseppe Atanasio Elia, Francesco Balsamo, Salvo Barone, Sandro Bracchitta, Carmelo Candiano, Giuseppe Colombo, Piero Guccione, Alessandro Finocchiaro, Giovanni Iudice, Giovanni La Cognata, Luca Macauda, Salvatore Paolino, Franco Polizzi, Giuseppe Puglisi, Franco Sarnari, Piero Zuccaro

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Umberto Agnello,Maria Buemi, Giovanni Blanco, Daniele Cascone, Andrea Cerruto, Giuseppe Diara, Fulvio Di Piazza, Emanuele Giuffrida, Carlo e Fabio Ingrassia, Filippo La Vaccara, Andrea e Marco Mangione, Gianni Mania, Davide Nido, Cetty Previtera, Floriana Rampanti, Giovanni Viola e William Marc Zanghi.

 

2016: “TIME OUT” collettiva di 5 artisti: Rosario Antoci, Davide Bramante, Andrea Cerruto, Gianni Di Rosa, Emanuele Giuffrida, Francesco Lauretta; Lo Magno artecontemporanea, Modica (RG)

Il titolo allude al fatto che la mostra sarà inaugurata a pochi giorni dalla fine dell’anno, ma anche alla sospensione temporanea del gioco che si effettua in alcuni sport di squadra: una sosta, nello sport come nella vita, può tornare utile per riposizionare il nostro sguardo sul mondo, per leggere la realtà attraverso l’arte. Proprio il dialogo fecondo e creativo tra autori affermati e giovani emergenti, ma anche tra linguaggi diversi (pittura, scultura, fotografia) rappresentano alcuni dei principali motivi d’interesse della collettiva, che si snoda attraverso un interessante percorso espositivo.

Giuseppe Leone

RAGUSA IBLA

SCATTO ANNI ’80

 

Stampa Modern Print su carta baritata ai sali d’argento

esemplare 1/6

30 x 30 cm

 

 

Il suo archivio custodisce quasi seicentomila scatti, sessanta i libri fotografici con testi firmati tra gli altri da Sciascia, Bufalino, Consolo, Guccione: “Fotografavo in modo ossessivo, spesso per denunciare: l’abusivismo, le coste aggredite del cemento. Altre per intrappolare qualcosa che mi provocava un’emozione, lo faccio ancora adesso. Niente di epico: un carrubo solitario, ondulate colline che si spartiscono toppe di campi, giochi di bambini, conciliaboli di anziani, gesti, facce”. Tutto, ancora, ostinatamente, in analogico: “Il digitale non fa per me”. Nella stanza ci sono due sedie, un computer. Leone lo guarda a malapena, passa oltre: “Non so leggere neppure una mail e non intendo imparare a farlo adesso, ho due assistenti che mi aiutano”

Giuseppe Leone per la Repubblica

 

 

 

ESSENTIAL

 

Vive e lavora nella città natale. Ha iniziato a fotografare negli anni Cinquanta dedicandosi all’immagine della Sicilia. È interprete fantasioso e creativo di tutti gli aspetti della vita delle città siciliane. Oltre all’inesauribile patrimonio artistico e paesaggistico dell’isola si dedica a temi di costume e antropologici; nelle sue riprese si trovano il senso antico del Mediterraneo, ma anche le trasformazioni nella modernità. Molti scrittori siciliani – Bufalino, Sciascia, Consolo, Camilleri e ultimamente Mormorio e Nigro – hanno trovato nella sua fotografia sempre attenta, spesso ironica e guidata da un acuto senso dell’umorismo, la migliore illustrazione per le loro parole. Sono nati così numerosi volumi che indagano la vita siciliana dal barocco alle feste popolari.

Ha esordito illustrando il volume di Antonino Uccello La civiltà del legno in Sicilia (Cavallotto, 1973). Da allora le sue fotografie hanno arricchito numerosi libri, cataloghi e riviste di editori italiani e stranieri. Tra le pubblicazioni più note: La Pietra vissuta con testi di Mario Giorgianni e Rosario Assunto (Sellerio, 1978); La Contea di Modica con testo di Leonardo Sciascia (Electa, 1983); L’Isola nuda con testo di Gesualdo Bufalino ( Bompiani, 1988); Il Barocco in Sicilia con testo di Vincenzo Consolo (Bompiani, 1991); Sicilia Teatro del mondo con testo di Vincenzo Consolo e Cesare De Seta (Nuova Eri, 1990); L’isola dei Siciliani con testo di Diego Mormorio (Peliti associati, 1995); Immaginario barocco con testi di Salvatore Silvano Nigro e André Chastel (Kalós, 2006); Un viaggio lungo mezzo secolo con testo di Antonino Buttitta (Kalós, 2008) Sicilia, L’isola del pensiero (Edizione Postcart 2015) ); Storia di un’amicizia (Edizione Postcart 2015), Sicilia un paese in posa (Plumelia Edizioni 2018); Pausa Pranzo (Plumelia Edizioni 2022). Oltre alle nuemrose mostre in Italia (Milano, Palermo, Roma) all’estero si organizzano sue personali a Madrid, New York e Stoccolma.

 

 

ESSENTIAL

 

2015: “Pausa Pranzo”, personale di Giuseppe Leone, a cura di Giuseppe Lo Magno e Viviana Haddad, testi critici di Andrea Guastella, Ristorante Accursio – Modica (RG)

In mostra nove straordinari “scatti” di Giuseppe Leone dove il cibo consumato en plein air – nella pausa dal lavoro nei campi o nel picnic domenicale con la famiglia – diventa protagonista in una successione di immagini che richiamano le nostre tradizioni contadine e i sapori genuini della nostra terra.

“Un’iconografia, questa, che richiama alla mente i “classici” picnic sulle sponde della Marna di Henri Cartier-Bresson o le celebri scampagnate fuori porta raffigurate da Monet o Cézanne, ma che se ne distacca per la sua accentuazione nostalgica derivante dall’amara consapevolezza della scomparsa di quella civiltà contadina”

Andrea Guastella

 

2017: “DONNE”, personale di Giuseppe Leone, a cura di Giuseppe Lo Magno e Viviana Haddad, testi di Caterina Magliulo e Giuseppe Leone, Lo Magno artecontemporanea – Modica (RG)

“Dopo un’accurata selezione, nella mostra ho voluto proporre un compendio di immagini, frutto di una lunga elaborazione lavorativa; intorno agli anni ’60 nascono le prime fotografie e da allora fino ad oggi la mia ricerca non si è fermata. Dalla vestizione della sposa, agli scatti rubati, dalle immagini costruite seguendo l’incedere della mia fantasia, dalle lucciole,adescatrice o gioconde, alle dormienti, colte nei silenzi delle stanze mentre dormono o alla donna semplice colta in una voluttuosa danza su note che solo lei riesce a sentire.”

Giuseppe Leone | Donne

 

Giovanni La Cognata

GIULIA

2020

 

Olio e su cartone

30 x 30 cm

 

 

“ (…) Corpi, oggetti, architetture, alberi, steli si divincolano poco a poco dagli stereotipi decorativi e si staccano dal mondo del luogo comune, per penetrare in quell’altro mondo in cui quel corpo, quell’oggetto, quell’architettura, quell’albero, assumono ciascuno la più marcata vitalità: tanto più vivi quanto più veri, e viceversa. La Cognata è dentro questa linea, e in tal senso è un pittore tradizionale: ma lo sono anche quelli sedotti dall’illusione di poterla rovesciare. Possiamo dunque leggere la qualità della sua pittura sapendo cosa cercare. (…) ”

Antonio Mercandante

Giovanni La Cognata | Pittura

.

 

ESSENTIAL

 

Nasce a Comiso nel 1954, dove vive e lavora.

Dopo gli studi all’Istituto d’Arte della sua città, si dedica alla pittura. All’inizio il suo lavoro è indirizzato al ritratto, ma presto rivolgerà la sua attenzione al paesaggio che sarà, insieme ai dipinti figurativi, fondamentale nella sua crescita poetica e stilistica. Importante per la sua formazione la decisione, nei primi anni ottanta, di trasferirsi a Milano dove troverà maggiori contatti e opportunità di fare conoscere il suo lavoro ai critici e alle gallerie. Dopo circa dieci anni d’attività a Milano, si accorge che la grande fonte di ispirazione dei suoi dipinti è la forza inesauribile dell’attrazione verso la sua terra. Decide così di ritornare nella sua Sicilia e rivivere “dal vero” le grandi emozioni della luce mediterranea: sarà la svolta; le sue tele vibreranno di nuovi cromatismi, rendendo gli azzurri dei cieli abbaglianti, infiammando i gialli dei campi d’estate, vivacizzando i verdi di primavera. Per un decennio i dipinti di Giovanni La Cognata rispecchieranno il mutare delle stagioni, gli intensi colori dei paesaggi della Sicilia dove la luce e le lunghe ombre del silenzio e della solitudine sono naturali.

Artista dalla lunga carriera annovera esposizioni in tutta Italia, in luoghi pubblici, privati e musei.

 

 

TOGETHER

 

2005: “Il Gruppo di Scicli a Donnafugata”, collettiva di 11 artisti dedicata agli esponenti della Scuola di Scicli, testo critico di Paolo Nifosì, partner tecnico Lo Magno artecontemporanea, Castello di Donnafugata – Ragusa

Artisti in mostra: Giovanni La Cognata, Piero Guccione, Piero Zuccaro, Rosatrio Antoci, Salvatore Paolino, Sandro Bracchitta, Sonia Alvarez, Carmelo Candiano, Giovanni Iudice, Franco Polizzi, Franco Sarnari.

 

2012: “Il Silenzio delle Nuvole”, la galleria festeggia 20 anni di attività con una mostra-evento
Quaranta circa gli artisti presenti, due vernissage – uno in primavera con gli artisti “storici” e l’altro in autunno con i “giovani” a cura di Antonio D’Amico, Lo Magno artecontemporanea – Modica (RG)

Artisti in mostra: Sonia Alvarez, Rosario Antoci, Giuseppe Atanasio Elia, Francesco Balsamo, Salvo Barone, Sandro Bracchitta, Carmelo Candiano, Giuseppe Colombo, Piero Guccione, Alessandro Finocchiaro, Giovanni Iudice, Giovanni La Cognata, Luca Macauda, Salvatore Paolino, Franco Polizzi, Giuseppe Puglisi, Franco Sarnari, Piero Zuccaro

—–

Umberto Agnello,Maria Buemi, Giovanni Blanco, Daniele Cascone, Andrea Cerruto, Giuseppe Diara, Fulvio Di Piazza, Emanuele Giuffrida, Carlo e Fabio Ingrassia, Filippo La Vaccara, Andrea e Marco Mangione, Gianni Mania, Davide Nido, Cetty Privitera, Floriana Rampanti, Giovanni Viola e William Marc Zanghi.

 

2014 : “Della forza, della luce”, a cura di Giuseppe Lo Magno, testi critici di Elisa Mandarà, Lo Magno artecontemporanea – Modica (RG)

“La Cognata non si allontana in maniera estrema dalla realtà, non arriva a deformarla. Non è mai fantastico. Ma le alterazioni al racconto descrittivo ci sono e sono costanti. E sono funzionali a una conoscenza più acuta della realtà. Un realismo plastico, quello dell’artista, ma anche espressionistico”

Elisa Mandarà

 

2016: “The Light of Sicily”, testi critici di Paolo Nifosì, organizzata da Lo Magno artecontemporanea e la Francis Maere Fine Arts Gallery con la collaborazione di Giovanni Giannì e Giovanna Zacco, Francis Maere Fine Arts Gallery, al primo piano dell’Hotel Falligan – Gand (Belgio).

Artisti in mostra: Giuseppe Colombo, Giovanni Iudice, Piero Guccione, Giovanni La Cognata, Franco Polizzi, Giuseppe Puglisi e Piero Zuccaro.

Gand ha offerto un’importante vetrina internazionale per l’arte siciliana e un’occasione di incontro e di confronto per veicolare l’immagine migliore della nostra terra nel cuore dell’Europa.

 

2016: “The Light of Sicily”, a cura di Giuseppe Lo Magno, testi critici di Thomas Deprez, Lo Magno artecontemporanea – Modica (RG)

Artisti in mostra: Giuseppe Colombo, Giovanni Iudice, Piero Guccione, Giovanni La Cognata, Franco Polizzi, Giuseppe Puglisi e Piero Zuccaro.

“I loro dipinti sono documenti della vita in Sicilia. Parlano del sole; dei colori che esso corrode e delle vibrazioni luminose che irradia. Parlano delle ore del giorno e dei giorni dell’anno. Parlano di un territorio, dove il caldo intenso dell’estate offusca le linee di confine tra tra la realtà e il sogno. […] Ognuno di loro è vittima del richiamo del mare. Con le sue sconfinate variazioni di colore e il suo perpetuo spettacolo di luce, esso è il soggetto artistico fondamentale”

Thomas Deprez

 

2021: “Le Cento Sicilie – Il più ibrido dei continenti”, collettiva a cura di Diego Cavallaro e Giuseppe Vella, testo critico di Ivan Quaroni, organizzata dal Parco Archeologico Naxos Taormina, diretto da Gabriella Tigano, collabora Lo Magno artecontemporanea, Palazzo Ciampoli di Taormina.

“Le Cento Sicilie – Il più ibrido dei continenti” cita il capolavoro letterario scritto da Gesualdo Bufalino e Nunzio Zago, pubblicato per la prima volta nel 1993. E’ proprio dall’idea di un’isola pluriforme di cui si legge nell’opera dello scrittore comisano che questa mostra si rifà: uno sguardo plurale, trasversale e intergenerazionale su una porzione del panorama contemporaneo dell’arte in Sicilia esplorando il linguaggio di dodici artisti di diversa anagrafe, formazione e poetica: Alessandro Bazan, Giovanni Blanco, Barbara Cammarata, Giuseppe Colombo, Emanuele Giuffrida, Giovanni Iudice, Giovanni La Cognata, Filippo La Vaccara, Franco Polizzi, Ignazio Schifano, Samantha Torrisi e William Marc Zanghi.

 

2021: “Le Cento Sicilie – Il più ibrido dei continenti”, collettiva a cura di Diego Cavallaro e Tonino Cannata, testo critico di Paolo Nifosì, organizzata da Fondazione Teatro Garibaldi, diretto da Tonino Cannata, collabora Lo Magno artecontemporanea, Ex Convento del Carmine Modica (RG)

Dopo la prima edizione presso il Palazzo Ciampoli di Taormina “Le Cento Sicilie – Il più ibrido dei continenti” approda a Modica con il patrocinio del comune, l’organizzazione della fondazione Teatro Garibaldi e la cura tecnica di Lo Magno artecontemporanea.

Giovanni Iudice

PICCOLA SPIAGGIA

2022

 

Matita su carta

30 x 30 cm

 

 

“Pittore-pittore Iudice, dai suoi inizi negli anni novanta fino ad oggi, con una ricerca che ha una sua coerenza dall’attenzione al corpo, allo spazio di un interno a quello esterno che diventa sempre più dilatato fino a coincidere col Mediterraneo, che da“mare nostrum” si è trasformato in spazio complesso di rapporti tra due continenti, mare luminoso e tragico insieme. E’ il mare di una storia plurimillenaria di cui Iudice, che vive a Gela, ne sottolinea gli aspetti della grecità con qualche scultura e con qualche rocco di colonna, memore di Gela , di una storia rilevante di colonia greca. Tutto si lega nelle opere di questi trent’anni in un linguaggio, la pittura, che seduce, che attrae e che aiuta a comprendere questi decenni; una pittura che diventa stile unico e irripetibile e questo non è da poco.”

Paolo Nifosì | Iudice 1992 – 2022

 

ESSENTIAL

 

Nasce a Gela nel 1970, dove vive e lavora.

La sua è una pittura mossa da un’emozionalità ambigua, sempre in bilico tra piacere e sofferenza, tra bellezza e orrore, tra particolare e universale. È un artista figurativo che affronta spesso tematiche sociali senza mai cadere nei tranelli del vojeurismo fine a sé stesso e della retorica. Propone un linguaggio dove disegno e pittura si alternano sulla superficie della tela. Opere in cui la rappresentazione dell’esistente viene tradotta in una scala di valori intimi e al contempo universali. Mappa con ostinata fedeltà fatti e luoghi nel tentativo di evocare qualcosa che va oltre la semplice illustrazione del soggetto. Le sue composizioni, costruite grazie all’accostamento di differenti fotogrammi, propongono punti di vista diversi che nel loro insieme definiscono una prospettiva improbabile e illusoria, e mostrano uno spazio spesso scomodamente saturo. Le intenzioni di Iudice sono tanto astratte al punto di divenire linguaggio di puro sentimento, dove il racconto diviene più enigmatico e la pittura rimane crisalide di un’emozione, mai svelata pienamente, ma capace di evocare valori umani che accendono la poesia.

Espone in tutta Italia e all’estero, svariate le partecipazioni a fiere di settore.

 

 

TOGETHER

 

2004: “Mediterranei”, collettiva curata da Maurizio Sciaccalunga, Lo Magno artecontemporanea – Modica (RG)

Artisti in mostra: Colombo, Iudice, Puglisi, Zuccaro

“Quattro per uno. Quattro modi mediterranei di leggere e interpretare la pittura: l’arte che guarda e viola i segreti più reconditi, lo stile che misura e reinterpreta le cose, il segno che scava dove ancora non esisterebbe terreno in cui scavare, la materia che si fa tema e soggetto”

Maurizio Sciaccalunga

 

2005: “Il Gruppo di Scicli a Donnafugata”, collettiva di 11 artisti dedicata agli esponenti della Scuola di Scicli, testo critico di Paolo Nifosì, partner tecnico Lo Magno artecontemporanea, Castello di Donnafugata – Ragusa

Artisti in mostra: Giovanni La Cognata, Piero Guccione, Piero Zuccaro, Rosatrio Antoci, Salvatore Paolino, Sandro Bracchitta, Sonia Alvarez, Carmelo Candiano, Giovanni Iudice, Franco Polizzi, Franco Sarnari.

 

2012: “Il Silenzio delle Nuvole”, la galleria festeggia 20 anni di attività con una mostra-evento
Quaranta circa gli artisti presenti, due vernissage – uno in primavera con gli artisti “storici” e l’altro in autunno con i “giovani” a cura di Antonio D’Amico, Lo Magno artecontemporanea – Modica (RG)

Artisti in mostra: Sonia Alvarez, Rosario Antoci, Giuseppe Atanasio Elia, Francesco Balsamo, Salvo Barone, Sandro Bracchitta, Carmelo Candiano, Giuseppe Colombo, Piero Guccione, Alessandro Finocchiaro, Giovanni Iudice, Giovanni La Cognata, Luca Macauda, Salvatore Paolino, Franco Polizzi, Giuseppe Puglisi, Franco Sarnari, Piero Zuccaro

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Umberto Agnello, Maria Buemi, Giovanni Blanco, Daniele Cascone, Andrea Cerruto, Giuseppe Diara, Fulvio Di Piazza, Emanuele Giuffrida, Carlo e Fabio Ingrassia, Filippo La Vaccara, Andrea e Marco Mangione, Gianni Mania, Davide Nido, Cetty Privitera, Floriana Rampanti, Giovanni Viola e William Marc Zanghi.

 

2016: “The Light of Sicily”, testi critici di Paolo Nifosì, organizzata da Lo Magno artecontemporanea e la Francis Maere Fine Arts Gallery con la collaborazione di Giovanni Giannì e Giovanna Zacco, Francis Maere Fine Arts Gallery, al primo piano dell’Hotel Falligan – Gand (Belgio).

Artisti in mostra: Giuseppe Colombo, Giovanni Iudice, Piero Guccione, Giovanni La Cognata, Franco Polizzi, Giuseppe Puglisi e Piero Zuccaro.

Gand ha offerto un’importante vetrina internazionale per l’arte siciliana e un’occasione di incontro e di confronto per veicolare l’immagine migliore della nostra terra nel cuore dell’Europa.

 

2016:The Light of Sicily”, a cura di Giuseppe Lo Magno, testi critici di Thomas Deprez, Lo Magno artecontemporanea – Modica (RG)

Artisti in mostra: Giuseppe Colombo, Giovanni Iudice, Piero Guccione, Giovanni La Cognata, Franco Polizzi, Giuseppe Puglisi e Piero Zuccaro.

“I loro dipinti sono documenti della vita in Sicilia. Parlano del sole; dei colori che esso corrode e delle vibrazioni luminose che irradia. Parlano delle ore del giorno e dei giorni dell’anno. Parlano di un territorio, dove il caldo intenso dell’estate offusca le linee di confine tra tra la realtà e il sogno. […] Ognuno di loro è vittima del richiamo del mare. Con le sue sconfinate variazioni di colore e il suo perpetuo spettacolo di luce, esso è il soggetto artistico fondamentale”

Thomas Deprez

 

2020: “Showcase Exhibition”, virtual group exhibition, curata da Giuseppe Lo Magno, Lo Magno artecontemporanea, Modica (RG)

La mostra intende esaltare il fermento artistico che si è creato a contatto con le circostanze determinate dalla pandemia da covid-19, una ribellione di colori e tratti che prende vita alle pareti della galleria Lo Magno artecontemporanea.

Il Tour virtuale sarà accompagnato dalle note della “Overture 1812” di Pëtr Il’ič Čajkovskij. La versione è stata registrata da casa con i propri smartphone durante il lockdown da alcuni componenti dell’orchestra Workshop Ibleo 2020, diretti dal maestro Luigi Mariani (Teresa Lombardo e Aurora Rizza, violini; Nadia Tidona, viola; Jasha Parisi, violoncello; Luciana Danieli, oboe; Chiara Scucces, flauto traverso; Pietro Giunta, flicorno soprano – editata e ottimizzata da Salvo Scucces).

Artisti in mostra: Melissa Carnemolla, Giovanni Blanco, Emanuele Giuffrida, Giuseppe Colombo, Francesco Balsamo, Vanni Cuoghi, Andrea Cerruto, Francesco Lauretta, Giovanni Iudice, Rossana Taormina, Domenico Grenci, Sandro Bracchitta, Massimiliano Fabbri, Ignazio Schifano

 

2021: “Le Cento Sicilie – Il più ibrido dei continenti”, collettiva a cura di Diego Cavallaro e Giuseppe Vella, testo critico di Ivan Quaroni, organizzata dal Parco Archeologico Naxos Taormina, diretto da Gabriella Tigano, collabora Lo Magno artecontemporanea, Palazzo Ciampoli di Taormina.

“Le Cento Sicilie – Il più ibrido dei continenti” cita il capolavoro letterario scritto da Gesualdo Bufalino e Nunzio Zago, pubblicato per la prima volta nel 1993. E’ proprio dall’idea di un’isola pluriforme di cui si legge nell’opera dello scrittore comisano che questa mostra si rifà: uno sguardo plurale, trasversale e intergenerazionale su una porzione del panorama contemporaneo dell’arte in Sicilia esplorando il linguaggio di dodici artisti di diversa anagrafe, formazione e poetica: Alessandro Bazan, Giovanni Blanco, Barbara Cammarata, Giuseppe Colombo, Emanuele Giuffrida, Giovanni Iudice, Giovanni La Cognata, Filippo La Vaccara, Franco Polizzi, Ignazio Schifano, Samantha Torrisi e William Marc Zanghi.

 

2021: “Le Cento Sicilie – Il più ibrido dei continenti”, collettiva a cura di Diego Cavallaro e Tonino Cannata, testo critico di Paolo Nifosì, organizzata da Fondazione Teatro Garibaldi, diretto da Tonino Cannata, collabora Lo Magno artecontemporanea, Ex Convento del Carmine Modica (RG)

Dopo la prima edizione presso il Palazzo Ciampoli di Taormina “Le Cento Sicilie – Il più ibrido dei continenti” approda a Modica con il patrocinio del comune, l’organizzazione della fondazione Teatro Garibaldi e la cura tecnica di Lo Magno artecontemporanea.

 

2022: “Giovanni Iudice 1992 | 2022”, antologica di Giovanni Iudice, curata da Tonino Cannata e Paolo Nifosì, sponsor tecnico Lo Magno artecontemporanea, Ex Convento del Carmine Modica (RG)

Mostra ancora in corso, visitabile fino al 5 febbraio 2023, dal martedì alla domenica 16-20.

 

Nel 2023 sarà parte del progetto presentato dalla galleria per la 46° edizione di Arte Fiera Bologna 3-5 febbraio – Pad. 25 Stand A105 – Ingresso fiera Nord, Piazza Costituzione

Francesco Balsamo

SERVIREBBE TRATTENERE IL RESPIRO, CI DOBBIAMO RIUSCIRE…

2022

 

Olio e grafite su tavola

30 x 30 cm

 

 

“Servirebbe trattenere il respiro, ci dobbiamo riuscire…” notazione non astratta, ma metaforica, espressione di una necessaria sospensione, che noi tutti dovremmo praticare, come fosse una tregua o un sollievo.

Francesco Balsamo

 

“Balsamo ci istruiva prima sulla raffigurazione minuziosa del sogno come realtà e viceversa, definendo pazientemente l’incantesimo dei particolari dentro un tutto, sia che si trattasse di poesia, di un disegno, di azioni o di altro ancora da rappresentare. Nel Corso del tempo, le fitte trame di colori sovrapposte tra disegno e racconto intessute con sapienza figurativa cedono il posto alle nuove carte di polvere e matite dove le cose si diradano fino a quasi sparire. La nuova stesura si prende il tempo stesso, cancellandone l’esuberanza , l’eccessivo tratto non risuscita ciò che ci è stato sottratto dal passato. il presente è un futuro che non ci appartiene «servirebbe trattenere il respiro ci dobbiamo riuscire». Balsamo stesso traduce la grafia del verso sottostante, dove appoggia ciò che illustra e dipinge, come una possibile “metafora”«[…] espressione di una necessaria sospensione, che noi tutti dovremmo praticare, come fosse una tregua o un sollievo». Egli intreccia così la tecnica della grafite e l’olio, su un quadro che non c’è più, ma che mantiene ancora la suggestione: il corpo asciutto di una bella scrittura (di un fare poetico) arricchito da una sabbia finissima che duella con l’eterno.”

Salvatore Schembari

 

 

 

ESSENTIAL

 

Francesco Balsamo (Catania 1969). Ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Brera e Catania e alla facoltà di Lettere dell’Università di Catania.

Sin dai suoi esordi Francesco Balsamo riesce a creare un affascinante universo dove si affiancano disegno e scrittura in versi. Il linguaggio delle immagini guida una ricerca lessicale: la necessità di esprimere in maniera esemplare, articolando versi su immagini e visioni su riflessioni. Francesco Artista, poeta e amico.

Oggi vive e lavora a Catania

Nel corso della sua carriera sono svariate le mostre personali, collettive e le partecipazioni a fiere di settore, segnaliamo l’ultimo evento, Artissima 2022 (Torino)

 

 

TOGETHER

 

2003: (durante i primissimi passi della galleria) “Per Disegno”, collettiva a cura di Giuseppe Lo Magno, Lo Magno artecontemporanea, Modica (RG)

2008: “Fiori per viaggiatori e altri disegni” personale di Francesco Balsamo a cura di Flavia Matitti, Lo Magno artecontemporanea, Modica (RG)

In mostra quindici opere dell’artista catanese, realizzate tra il 2006 e il 2008. Le opere esposte consentono di misurare, nel periodo in esame, l’evoluzione dell’artista verso una gamma cromatica più chiara e formati più grandi. Balsamo, infatti, esce dagli “interni” che raccontava con estremo fascino per realizzare “invenzioni” dal sapore fiabesco e remoto. Nei quadri del ciclo “Fiori per viaggiatori” Balsamo accosta fiori secchi e vecchi trenini, ghirlande floreali e case di bambole dell’Ottocento, con uno stile che si richiama alle illustrazioni dei libri per l’infanzia dell’Ottocento e ai cataloghi di giocattoli dell’epoca vittoriana.

 

2009: “Da Nessun Luogo con Affetto Personale”, personale di Francesco Balsamo, testi critici di Guido Giuffrè, Lo Magno artecontemporanea – Modica (RG)

Evento anteprima della sua mostra che avverrà ufficialmente l’anno successivo alla Galleria Don Chisciotte (Via Brunetti 21a/b, Roma). Le opere, realizzate con tecniche miste e pastelli, segnano il passaggio di Balsamo a una nuova fase, come ha osservato il critico Guido Giuffrè. Se nel ciclo Quattro giorni in un interno (2006) protagonista era la quotidianità “straniata” di interni borghesi dove anomalie e piccoli accadimenti (l’insetto abnorme, gli scheletri, il roditore) introducevano un’inquietudine e un fascino simbolista, nel ciclo Fiori per viaggiatori le “invenzioni” fiabesche (i fiori secchi e i vecchi trenini, le ghirlande floreali e i giocattoli d’epoca vittoriana) ispiravano echi letterari e ricordi d’infanzia. In entrambi i casi, la figura umana era assente, sostituita semmai da manichini o fantocci. Il ciclo più recente, invece, sembra affrontare direttamente il tema delle persone, quasi a colmare una lacuna.

 

2012: “Il Silenzio delle Nuvole”, la galleria festeggia 20 anni di attività con una mostra-evento
Quaranta circa gli artisti presenti, due vernissage – uno in primavera con gli artisti “storici” e l’altro in autunno con i “giovani” a cura di Antonio D’Amico, Lo Magno artecontemporanea – Modica (RG)

Artisti in mostra: Sonia Alvarez, Rosario Antoci, Giuseppe Atanasio Elia, Francesco Balsamo, Salvo Barone, Sandro Bracchitta, Carmelo Candiano, Giuseppe Colombo, Piero Guccione, Alessandro Finocchiaro, Giovanni Iudice, Giovanni La Cognata, Luca Macauda, Salvatore Paolino, Franco Polizzi, Giuseppe Puglisi, Franco Sarnari, Piero Zuccaro

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Umberto Agnello,Maria Buemi, Giovanni Blanco, Daniele Cascone, Andrea Cerruto, Giuseppe Diara, Fulvio Di Piazza, Emanuele Giuffrida, Carlo e Fabio Ingrassia, Filippo La Vaccara, Andrea e Marco Mangione, Gianni Mania, Davide Nido, Cetty Previtera, Floriana Rampanti, Giovanni Viola e William Marc Zanghi.

 

2017: “Dei Passaggi e dei Culmini”, personale curata da Giuseppe Lo Magno, testo critico di Tobia S. Conti, Lo Magno artecontemporanea – Modica (RG)

“I colori sono del mondo, e chi disegna può disporne a proprio incontro e scontro, sceglierne in parte l’andatura, il sollievo, la meno metodica strada, forse la più similare ai fatti del silenzio e del rumore (dei passaggi e dei culmini).
I fatti di disegnare e gli atti di scrivere, nel lavoro di Francesco Balsamo sono il tratteggio del tempo, in una sottrazione, probabilmente, senza scampo; una perdita delle cose del mondo, in frammenti sparsi. Una sottrazione che con naturalezza fa la poesia, in un continuo scomporsi e ricomporsi della perdita, quel rinnovarsi del lasciare, che è inizio di tutto.
Ma i discorsi sono tanti, troppi, e allora chi disegna può scegliersi un colore e far sì che questo, una volta avveratosi in una forma (la forma di un oggetto, di un corpo, di una relazione) raggiunga il foglio, forse grazie a un varco momentaneo della realtà; realtà che mostra il proprio versante di senso e di nonsense, lirico e profondo come per nessun altro discorso.”

Tobia S.Conti

 

2020: “Showcase Exhibition” virtual group exhibition, curata da Giuseppe Lo Magno, Lo Magno artecontemporanea, Modica (RG)

La mostra intende esaltare il fermento artistico che si è creato a contatto con le circostanze determinate dalla pandemia da covid-19, una ribellione di colori e tratti che prende vita alle pareti della galleria Lo Magno artecontemporanea.

Il Tour virtuale sarà accompagnato dalle note della “Overture 1812” di Pëtr Il’ič Čajkovskij. La versione è stata registrata da casa con i propri smartphone durante il lockdown da alcuni componenti dell’orchestra Workshop Ibleo 2020, diretti dal maestro Luigi Mariani (Teresa Lombardo e Aurora Rizza, violini; Nadia Tidona, viola; Jasha Parisi, violoncello; Luciana Danieli, oboe; Chiara Scucces, flauto traverso; Pietro Giunta, flicorno soprano – editata e ottimizzata da Salvo Scucces).

Artisti in mostra: Melissa Carnemolla, Giovanni Blanco, Emanuele Giuffrida, Giuseppe Colombo, Francesco Balsamo, Vanni Cuoghi, Andrea Cerruto, Francesco Lauretta, Giovanni Iudice, Rossana Taormina, Domenico Grenci, Sandro Bracchitta, Massimiliano Fabbri, Ignazio Schifano

 

2021: “Playlist – Visioni trasversali sull’arte”, virtual exhibition Artefiera.it , ArteFiera Bologna

In vetrina: Balsamo Francesco, Giuffrida Emanuele e Taormina Rossana a cura di Giuseppe Lo Magno

In un clima di resilienza e rinascita, caratterizzato dall’avvento delle restrizioni anti-covid, grazie all’organizzazione di ArteFiera Bologna abbiamo avuto l’opportunità di trasformare la mancata partecipazione ad una delle più importanti fiere nazionali di settore, con una bellissima esperienza tutta digitale. “Playlist” visioni trasversali sull’arte, vetrina digitale a tutto tondo sull’arte che ci accolto tra le sue pagine dandoci la possibilità di dare voce ai nostri progetti ed al nostro territorio. Quello che è emerso è stato un bisogno assoluto di andare oltre, di uscirne presto e ad ogni costo.

 

2021: “Showcase Exhibition/2” virtual group exhibition con un tributo a Piero Guccione, curata da Aldo Premoli e Giuseppe Lo Magno, Lo Magno artecontemporanea, Modica (RG)

Balsamo Francesco, Bracchitta Sandro, Bramante Davide, Capolupo Anna, Cerruto Andrea, Colombo Giuseppe, Giuffrida Emanuele, La Vaccara Filippo, Lauretta Francesco, Robustelli Giovanni, Schifano Cusimano Ignazio, Taormina Rossana

“Si può ancora fare arte dopo i disastri provocati dal maledetto virus? La risposta è sì: dobbiamo, vogliamo essere ottimisti, prudenti, ma ottimisti… Per questo Lo Magno artecontemporanea ha deciso – caparbiamente – di presentare questa mostra nonostante il momento sia così particolare”

Aldo Premoli

Umberto Agnello

CEMENTO

2012

 

Stampa con inchiostri a pigmenti su carta cotone

30 x 30 cm

 

 

“Dopo la botanica, che mi ha portato a sperimentare la leggerezza di certe architetture della natura nelle sue parti più minuscole, sentivo la voglia di lavorare su scala maggiore, ho cominciato così a interessarmi a un’architettura senza pregi, mediocre, che però rappresenta il tessuto urbano vero delle nostre città e ho cercato di indagarne le strutture e i segni quasi a volerne restituire una dignità nascosta e inconsapevole.”

Umberto Agnello

 

“Agnello addossa sul nostro sguardo le linee prospettiche di un edificio di cemento verticale, tempio di moderne ascese, di metropoli formalmente viste dal basso verso l’alto. Estetica di una fotografia che ci restituisce le monocromie del bianco e del nero. Le linee geometriche, il vuoto e il pieno si colgono come struttura di luce, disegnata dai neri di contrasto delle ombre proiettate sull’assolata grigia superficie, di otto oculi ciechi, di tre bocche rettangolari, di ciuffi di natura, di un dimidiato orizzonte di svettante grigio cielo. In questa fotografia Agnello, forse in maniera inconscia, mentre ci restituisce la qualità di un tratto, di un disegno, nello stesso tempo ci svela o potrebbe evocarci, l’iconografia di una minaccia. La stessa tensione visiva che s’aggirava, nell’ottica ossessiva della contre-plongée usata in Brazil da Terry Gilliam.”

Cemento | Salvatore Schembari

ESSENTIAL

 

Umberto Agnello studia Arte al DAMS di Bologna, dove comincia a interessarsi alla fotografia. Nel 1982 si trasferisce a Milano e inizia a lavorare con Mario Carrieri e Paolo Vandrasch ai grandi volumi d’arte per la Banca Popolare di Milano. Sono anni importantissimi passati soprattutto in camera oscura ad apprendere le tecniche del bianco e nero.

Nel 1984 collabora con Rocco Mancino con cui lavora a servizi di moda e importanti campagne pubblicitarie. L’anno dopo apre il proprio studio a Milano come fotografo free-lance e lavora nella moda per oltre 10 anni. Nel 1988 comincia l’insegnamento di “Tecniche della Fotografia” presso la Nuova Accademia di Belle Arti di Milano.

Dalla metà degli anni 90 ha lavorato seguendo percorsi professionali sempre diversi, dalla moda all’architettura, dal ritratto al food, privilegiando una visione fotografica contaminata e non di genere. Parallelamente all’attività professionale, si è sempre dedicato alla ricerca personale e nel 1987 espone “Fiori”, il suo primo lavoro artistico, in una mostra personale al Circolo Filologico Milanese. Ken Damy colpito dal suo lavoro, lo invita ad esibire le sue opere in occasione della nascita del “Museo della Fotografia di Brescia”. Nel 1995 viene selezionato per partecipare al “Kodak European Panorama” che presenta i giovani talenti della fotografia europea, da allora ha esposto le proprie opere in gallerie e spazi pubblici in tutta Italia. Attualmente alterna progetti di ricerca personale “fine art” a incarichi professionali. Insegna “Fotografia” presso il Dipartimento di Graphic design e Art direction NABA Nuova Accademia di Belle Arti di Milano e all’Accademia di Belle Arti di Bari.

 

 

TOGETHER

 

2007: “Fotografie”, personale di Umberto Agnello, Lo Magno artecontemporanea – Modica (RG) La mostra nasce dalle suggestioni di un capolavoro senza tempo, il “De rerum natura” (La natura delle cose) del poeta latino Lucrezio, che descrive la vita e la morte nell’universo, il continuo rigenerarsi dalla materia,

“Fotografare – ha scritto Agnello a proposito di questa mostra – è mettere ordine nel caos, creare punti di riferimento, catalogare, discernere, inventariare. Ho elaborato una fenomenologia degli stili, un campionario di forme, un casellario di segni. Spine, foglie, boccioli, semi di piante selvatiche come cardi, menta, ciclamino esprimono architetture perfette, segni infallibili”.

Umberto Agnello

 

2012: “Il Silenzio delle Nuvole”, la galleria festeggia 20 anni di attività con una mostra-evento
Quaranta circa gli artisti presenti, due vernissage – uno in primavera con gli artisti “storici” e l’altro in autunno con i “giovani” a cura di Antonio D’Amico, Lo Magno artecontemporanea – Modica (RG)

Artisti in mostra: Sonia Alvarez, Rosario Antoci, Giuseppe Atanasio Elia, Francesco Balsamo, Salvo Barone, Sandro Bracchitta, Carmelo Candiano, Giuseppe Colombo, Piero Guccione, Alessandro Finocchiaro, Giovanni Iudice, Giovanni La Cognata, Luca Macauda, Salvatore Paolino, Franco Polizzi, Giuseppe Puglisi, Franco Sarnari, Piero Zuccaro

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Umberto Agnello, Maria Buemi, Giovanni Blanco, Daniele Cascone, Andrea Cerruto, Giuseppe Diara, Fulvio Di Piazza, Emanuele Giuffrida, Carlo e Fabio Ingrassia, Filippo La Vaccara, Andrea e Marco Mangione, Gianni Mania, Davide Nido, Cetty Privitera, Floriana Rampanti, Giovanni Viola e William Marc Zanghi.

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