Autore: Valeria Valeria

Gianni Mania

Favara, 2018

Viaggi Minimi in Luoghi Qualsiasi Serie

stampe fine art su carta fotografica Hahnemühle, 24×36 cm

Uzbekistan_Bukhara, 2024
Uzbekistan_Bukhara, 2024

IT

Ci sono luoghi che non costituiscono mai meta, che passano spesso inosservati, che nessuno ha deciso mai di mappare.
L’urgenza della narrazione per immagini è sottrarli alla sfera della marginazione, del banale, del non degno di attenzione.
Sono i luoghi del contemporaneo – anti monumentali- ma che rappresentano i luoghi del vissuto, espressione della quotidianeitá, nonchè custodi di
stratificazioni storiche, sociali, culturali e memorie umane.

 

EN

There are places that never constitute a destination, that often go unnoticed, that no one has ever decided to map.

The urgency of narration through images is to remove them from the sphere of marginality, of the banal, of what is not worthy of attention.

They are contemporary places – anti-monumental – but which represent places of experience, expression of everyday life, as well as custodians ofhistorical, social, cultural stratifications and human memories.

Licata, 2018
Favara, 2018

IT

Ogni volta che l’otturatore della macchina fotografica scatta, registra un incontro tra l’occhio (e la mente) dell’individuo e il mondo esterno. Forse più di altre forme d’arte la fotografia drammatizza la tensione che esiste tra il mondo interiore dell’artista, il microcosmo, e il macrocosmo del “grande mondo esterno”.

Vivendo nell’estremo sud di un’isola del Mediterraneo, sono sempre stato acutamente consapevole di questa tensione, che ho risolto impegnandomi, quando possibile, con persone e realtà diverse da quelle che mi sono familiari. Fuori dall’Italia ho esposto in Francia e negli Stati Uniti e sono sempre felice di sviluppare dialoghi con fotografi di altre culture e paesi. Perché, come diceva il poeta John Donne, “Nessun uomo è un’isola”, anche quando è proprio l’isola in cui vive a definire il suo lavoro e la sua identità!

Licata, 2018

EN

Each time the camera shutter clicks it registers an encounter between the individual’s eye (and mind) and the outside world. Perhaps more than other art forms photography dramatises the tension that exists between the inner world of the artist, the microcosm, and the macrocosm of “the big world outside”.

Living in the far south of a Mediterranean island I have always been acutely aware of that tension, which I have resolved by engaging, whenever possible, with people and realities other than those which are familiar to me. Outside of Italy I have exhibited in France and the United States, and I am always happy to develop dialogues with photographers from other cultures and countries. For as the poet John Donne said, “No man is an island” – even when it precisely the island he lives in which defines the man’s work and his identity!

Gela, 2018
Trapani, 2016

IT

 

Gianni Mania (1969)

La Sicilia, dove nasce e luogo in cui oggi vive e lavora, fornisce all’artista la maggior parte di soggetti e temi sviluppati nei suoi trent’anni di attività.

Al suo sguardo paesaggi, ritratti, persone, il mare, atmosfere apparentemente senza tempo si trasformano in oggetti di continuo interesse e dal costante riflesso contemporaneo, attualizzare stereotipi arcaici attraverso un’accurata ricerca estetica, è uno dei suoi obiettivi,

Ma l’interesse primario è rivolto all’attuale situazione socio-culturale siciliana, fondamento del lavoro di tutti i giorni, prevalgono sentimenti intimi legati al territorio e all’ambiente-madre di ogni cosa da queste parti, e guardando all’attuale situazione socio-politica e culturale, l’artista rivolge grande attenzione ad un quesito: saremo in grado di mettere da parte miti e luoghi comuni cresciuti attorno all’idea di “Sicilia eterna”. La Sicilia è ferita.

EN

 

Gianni Mania (1969)

Sicily, where he was born and where he now lives and works, provides the artist with most of the subjects and themes developed in his thirty years of activity.

To his gaze, landscapes, portraits, people, the sea, apparently timeless atmospheres are transformed into objects of continuous interest and with a constant contemporary reflection, updating archaic stereotypes through careful aesthetic research is one of his objectives,

But the primary interest is aimed at the current Sicilian socio-cultural situation, the foundation of everyday work, intimate feelings linked to the territory and the mother environment of everything in these parts prevail, and looking at the current socio-cultural situation -political and cultural, the artist pays great attention to a question: will we be able to put aside myths and clichés that have grown up around the idea of ​​”eternal Sicily”. Sicily is wounded.

Francesco Lauretta

Disegni del Mattino I
2021
Inchiostro, olio e fusaggine su carta, 41.5 x 30 cm

Inventa, sperimenta e osa in maniera libera.

He Invents, experiments and dares freely

 Le Farfalle di Breton

2021

olio su tela, 100 x 150 cm

André Robert Breton (Tinchebray, 19 febbraio 1896 – Parigi, 28 settembre 1966) è stato un poeta, saggista e critico d’arte francese. Noto come poeta e teorico del surrealismo, che favorì con la stesura dei manifesti e curando riviste, mostre e incontri, fu allievo del filosofo André Cresson.

André Robert Breton (Tinchebray, 19 February 1896 – Paris, 28 September 1966) was a French poet, essayist and art critic. Known as a poet and theorist of Surrealism, which he encouraged by writing manifestos and curating magazines, exhibitions and meetings, he was a student of the philosopher André Cresson.

IT

Dal “Manifesto del surrealismo” (1924):

“Surrealismo, s.m. Automatismo psichico puro per mezzo del quale ci si propone di esprimere, o verbalmente, o per iscritto, o in qualsiasi altro modo, il funzionamento reale del pensiero. Dettato del pensiero, in assenza d’ogni controllo esercitato dalla ragione, al di fuori d’ogni preoccupazione estetica o morale.”

“Il surrealismo si fonda sull’idea di un grado di realtà superiore connesso a certe forme di associazione finora trascurate, sull’onnipotenza del sogno, sul gioco disinteressato del pensiero. Tende a liquidare definitivamente tutti gli altri meccanismi psichici e a sostituirsi ad essi nella risoluzione dei principali problemi della vita.”

 

EN

“Surrealism, s.m. Pure psychic automatism through which one aims to express, either verbally, or in writing, or in any other way, the real functioning of thought. Dictation of thought, in the absence of any control exercised by reason, outside of any aesthetic or moral concern.”

“Surrealism is based on the idea of ​​a higher degree of reality connected to certain forms of association neglected until now, on the omnipotence of the dream, on the disinterested play of thought. It tends to definitively liquidate all other psychic mechanisms and to replace them in the resolution of the main problems of life.”

IT

“Fatevi portare di che scrivere, dopo esservi sistemato nel luogo che vi sembra più favorevole alla concentrazione del vostro spirito in sé stesso. Ponetevi nello stato più passivo, o ricettivo, che potete […] Scrivete rapidamente senza un soggetto prestabilito, tanto in fretta da non trattenervi, da non avere la tentazione di rileggere. La prima frase verrà da sola.”

“Ecco dei personaggi dai modi un po’ disparati […] Così provvisti di un piccolo numero di caratteristiche fisiche e morali, quegli esseri che in verità vi devono tanto poco non si scosteranno più da una certa linea di condotta, della quale non dovete occuparvi. Ne risulterà un intreccio più o meno sapiente in apparenza, a giustificare punto per punto un finale commovente o rassicurante di cui vi disinteressate”.

 

EN

“Have something brought to you to write after having settled in the place that seems most favorable to the concentration of your spirit in itself. Place yourself in the most passive, or receptive, state that you can […] Write quickly without a pre-established subject, so quickly so as not to hold you back, so as not to be tempted to reread. The first sentence will come by itself.”

“Here are characters with somewhat disparate ways […] Thus provided with a small number of physical and moral characteristics, those beings who in truth owe you so little will no longer deviate from a certain line of conduct, of which no you have to deal with it. The result will be a plot that is more or less clever in appearance, justifying point by point a moving or reassuring ending that you are not interested in.”

I DISEGNI DEL MATTINO

2021 Inchiostro, olio e fusaggine su carta, 41.5 x 30 cm

Serie I to IX

IT

Francesco Lauretta è nato a Ispica nel 1964. Vive e lavora Firenze.

La sua ricerca spazia dalla pittura, alle installazioni, alla performance. La pittura probabilmente è il medium più utilizzato, ma sarebbe un errore definirlo un pittore nel senso classico del termine. Egli infatti è più vicino a quel genere di artista degli anni novanta che mi piace definire come poeta, filosofo, sociologo, storico, o scienziato, capace di utilizzare il linguaggio dell’arte per investigare i principi che sono alla base della nostra esistenza, del nostro vivere quotidiano.
In quegli anni per altro Lauretta realizzava soprattutto opere installative, e si dedicava contemporaneamente allo studio della pittura. Una relazione difficile che risolve brillantemente solamente negli ultimi anni, riuscendo a bilanciare la sua straordinaria abilità nel disegno, la dipendenza per la storia della pittura, il rapporto tra lo spazio della pittura e il contesto di riferimento, la relazione tra la riconoscibilità e lo stile, con la necessità di interpretare il mondo visibile e invisibile piuttosto che tradurlo in un segno o in una materia.
Questo mini ciclo propone quattro versioni dedicate a San Gerolamo, dipinte con diversi stili, come se fossero riconducibili a differenti autori. In esse sembrano rivivere Odilon Redon, Fausto Pirandello, Cima da Conegliano, William de Kooning, osservandole è lecito immaginare l’intenzione di Lauretta che, parafrasando le parole del Santo ritratto allorché scrisse del suo modo di interpretare le Sacre Scritture, dice: … non rendo il segno con il segno, la materia con la materia, il colore con il colore, ma il senso con il senso …

«Io, infatti, non solo ammetto, ma proclamo liberamente che nel tradurre i testi greci, a parte le Sacre Scritture, dove anche l’ordine delle parole è un mistero, non rendo la parola con la parola, ma il senso con il senso”».
(Epistulae 57, 5, trad. R. Palla)

EN

Francesco Lauretta was born in Ispica in 1964. He lives and works in Florence.

His research ranges from painting to installations and performance. Painting is probably the medium he uses most, but it would be a mistake to define him as a painter in the classical sense of the term. In fact, he is closer to the kind of artist of the 1990s that I like to define as a poet, philosopher, sociologist, historian or scientist, capable of using the language of art to investigate the principles that underlie our existence and our daily lives.
In those years, Lauretta mainly produced installation works, while at the same time studying painting. It was a difficult relationship that he only brilliantly resolved in his later years, managing to balance his extraordinary skill in drawing, his dependence on the history of painting, the relationship between the space of the painting and its context, the relationship between recognisability and style, with the need to interpret the visible and invisible world rather than translate it into a sign or a material.
This mini-cycle proposes four versions dedicated to Saint Jerome, painted in different styles, as if they were attributable to different authors. Odilon Redon, Fausto Pirandello, Cima da Conegliano and William de Kooning seem to come to life in them, and observing them one can imagine Lauretta’s intention: paraphrasing the words of the portrayed saint when he wrote about his way of interpreting the Holy Scriptures, he says: … I do not render the sign with the sign, the material with the material, the colour with the colour, but the sense with the sense …

“I, in fact, not only admit, but freely proclaim that in translating Greek texts, apart from the Holy Scriptures, where even the order of words is a mystery, I do not render the word with the word, but the sense with the sense”.
(Epistulae 57, 5, transl. R. Palla)

Federico Baronello

Mineo Homes for America 6932
2014
inkjet print on baryta paper, cm 75×112

Mineo (Homes for America)

IT

Uno dei più grandi centri per richiedenti asilo in Europa si trova nelle ex case dei soldati americani a Sigonella, la più grande base militare del Mediterraneo. Il titolo (Homes for America) si riferisce al lavoro pubblicato da Dan Graham su Arts Magazine nel dicembre del 1966.

Inoltre, il paesaggio documentato fa riferimento alle Township fotografate da David Goldblatt. Entrambi i riferimenti contengono significati connotativi e suggestioni che riflettono sul significato della cittadinanza nell’era della globalizzazione.

“The Hub of the Med” è una base aerea navale della Marina americana a Sigonella in Sicilia, Italia. Si trova a circa 40 km a sud dell’Etna. Grazie alla sua posizione vicino al centro del Mar Mediterraneo, il NASSIG è il secondo comando di sicurezza più grande della Marina, secondo solo a quello situato presso la Naval Support Activity Bahrain. Nel 2011, la Marina decide di porre fine al contratto di locazione per gli alloggi familiari in Sicilia, e chiude l’area residenziale di Mineo. L’area residenziale di Mineo è stata affittata da Pizzarotti & Co. al governo italiano come centro abitativo per richiedenti asilo, molti dei quali rifugiati dalle rivolte della “primavera araba” in Tunisia e in altri paesi del Nord Africa. Da allora è diventata famosa tra i media locali e tra gli attivisti, i quali sostengono che nella struttura vengano ospitate troppe persone in una stessa unità, e di conseguenza ci sia scarso accesso all’assistenza sanitaria.

EN

 

One of the largest centers for asylum seekers in Europe is located in the former homes for the American soldiers stationed at Sigonella, which is itself the largest military base in the Mediterranean. The title (Homes for America) refers to the work published by Dan Graham on Arts Magazine, December 1966. Also, the documented landscape references the Townships photographed by David Goldblatt. Both references contain connotative meanings and suggestions that reflect on the meaning of citizenship in the era of globalization.

Naval Air Station Sigonella “The Hub of the Med” is a U.S. Navy installation in Sicily, Italy. It is located at some 40 km south of Mount Etna. Because of its location near the center of the Mediterranean Sea, NASSIG is the Navy’s second largest security command, second only to that located at Naval Support Activity Bahrain. In 2011, after the Navy considered ending its lease for family housing in Sicily, it had closed the Mineo housing area. Mineo housing area was leased by Pizzarotti & Co. to the Italian government as a housing center for asylum seekers, many of them refugees from the “Arab spring” revolts in Tunisia and other North African countries. It has since grown notorious in local media and among immigration advocates, who say the facility puts too many people in units, with little access to health care and little progress on their cases.

Mineo Homes for America 7394
2014
inkjet print on baryta paper, cm 75×112

IT

 

BENVENUTI “Benvenuti!” A nome di tutto lo staff di Housing, benvenuto nella tua nuova casa! Il nostro scopo è fornirti alloggi adeguati, sicuri e protetti e supportare te e la tua famiglia mentre risiedete nel complesso residenziale di Mineo.

Il Mineo Trouble Call Desk fornisce assistenza per far fronte a guasti o riparazioni di routine, urgenti e di emergenza non ritenuti di competenza del residente in conformità con il contratto di locazione. È tua responsabilità segnalare tempestivamente eventuali problemi di manutenzione che potrebbero causare danni strutturali alla tua unità o comprometterne l’abitabilità […]

RESPONSABILITÀ DEI RESIDENTI

I residenti sono tenuti a tenere informato il personale dell’Housing di eventuali cambiamenti nella data di rotazione prevista, nei numeri di casa e di cellulare o di persone diverse dai parenti stretti che vivono nei vostri alloggi.

Secondo il contratto di locazione e le ispezioni di manutenzione preventiva (PMI) sono un requisito e non sono facoltative […] Tieni presente che sarai ritenuto finanziariamente responsabile per non aver riportato gli alloggi alle condizioni originali al momento del check-out […]

Gli ospiti possono visitare te e la tua famiglia mentre risiedi nel complesso, ma assicurati che rispettino tutte le norme di sicurezza, tu sarai ritenuto responsabile di tali azioni […] Mantieni il rumore domestico al minimo, mantieni il cortile e le aree del posto auto coperto in ordine e pulite e sii rispettoso nei confronti dei tuoi vicini […]

Gli ispettori degli alloggi effettuano controlli giornalieri all’interno del complesso. Se, durante queste ispezioni, notano che i residenti non rispettano le norme e i regolamenti, possono emettere un “sollecito amichevole” o un “avviso di violazione”.

VADEMECUM Secondo il Regolamento Dublino (n. III 1. 604/13) non si può decidere liberamente in quale Stato chiedere protezione […] Per il Regolamento è “cittadino di un Paese terzo” chiunque non sia cittadino di Unione Europea o chi non è cittadino di uno Stato che non sottoscrive il Regolamento per stipulare un accordo con l’Unione […]

Nel corso della procedura per stabilire se l’Italia è il Paese competente per esaminare la richiesta di asilo, il tuo status sul territorio italiano è quindi quello di richiedente asilo […] La legge stabilisce che puoi farti assistere da un avvocato. Se non puoi pagare un avvocato, puoi presentare una petizione per ricevere assistenza legale gratuita (patrocinata dalla Nazione) […]

Se ti mandano al CARA ti rilasciano un certificato nominale (un foglio dove sono riportati i tuoi dati anagrafici e la tua condizione legale). Quindi ti daranno un appuntamento all’ufficio di polizia. La polizia ti farà delle foto e prenderà le impronte digitali (“foto segnalamento”). Successivamente ti daranno appuntamento per formalizzare la tua candidatura […]

Se decidi di usufruire delle procedure di accoglienza del CARA, la tua permanenza qui durerà il tempo necessario per ottenere i documenti e, una volta ottenuto il permesso di soggiorno, dovrai lasciare il Centro.

EN

 

WELCOME “Benvenuti!” On behalf of the entire Housing staff, welcome to your new home! Our purpose is to provide you with adequate, safe, and secure living quarters, and to support you and your family while you reside in the Mineo Housing Complex. The Mineo Trouble Call Desk provides assistance to meet routine, urgent, and emergency breakdowns or repairs not deemed the responsibility of the resident in accordance with the lease. It is your responsibility to promptly report any maintenance issues which may cause structural damage to your unit or effect habitability […]

RESIDENT RESPONSIBILITIES Residents are required to keep the Housing staff informed of any changes in projected rotation date, home and mobile telephone numbers, or people other than immediate family living in your quarters. Preventive Maintenance Inspections (PMI) are a requirement according to the Lease and are not optional […] Be advised that you will be held financially liable for returning quarters to the original condition upon check-out […]

Guests are welcome to visit you and your family while you reside in the complex, but please ensure your guests comply with all Security regulations. You, as the sponsor, will be held accountable for the actions of your guests […] Maintain your household noise to a minimum, keep your yard and carport areas tidy and clean, and be respectful towards your neighbors […]

Housing inspectors make rounds within the complex on a daily basis. If, during these inspections, they notice that residents are not in compliance with any rules and regulations, they may issue either a “friendly reminder” or a “violation notice”.

VADEMECUM According to the Dublin Regulation (no. III 1. 604/13) you cannot decide freely in which Nation to request protection […] For the Regulation, a “citizen of a third country” is any person who is not a citizen of European Union or who is not a citizen of a State which doesn’t subscribe to the Regulation for doing an agreement with the Union […]

During the procedure to establish whether Italy is the competent country to examine the request for asylum, your status on the Italian territory is therefore that one of an asylum seeker […] The law establishes that you may seek the assistance of a lawyer. If you are unable to pay a lawyer, you may do a petition for receiving free legal assistance (sponsored by the Nation) […]

If they send you to CARA they will give you a nominal certificate (a paper where your personal data and your legal condition are reported). So, they will give you an appointment at the police office. The police will make you some photos and will take fingerprints (“foto segnalamento”). Later, they will give you an appointment to formalize your application […]

If you decide to benefit of the welcome procedures of the CARA, your stay here last the necessary time  to obtain the documents and, once you obtain your permit of stay, you must leave the Centre.

Mineo Homes for America 6941
2014
inkjet print on baryta paper, cm 75×112

Leggi di più su >> Federico Baronello

IT

Federico Baronello è nato nel 1968, vive e lavora a Catania.

La sua ricerca si concentra essenzialmente sulla documentazione degli effetti della globalizzazione nell’area del Mediterraneo e sulla tecnologia come agente per la costruzione di nuove forme culturali; strumenti e materiali di lavoro preferiti sono la fotografia analitica e la progettazione di strutture espositive, con sporadici sconfinamenti nell’esercizio critico della scrittura.

Tra i lavori più recenti, la serie fotografica risultata dalla residenza al parco botanico della Fondazione Radicepura nel 2017 ha preavvisato alcune delle tematiche precipue dell’attuale emergenza della pandemia: La riproduzione dei paesaggi delle coltivazioni industriali di tipiche specie botaniche mediterranee, minacciate da batteri e parassiti (punteruolo rosso e Xylella), indicava per l’appunto l’insita fragilità di un sistema produttivo apparentemente inconfutabile.

Per diversi anni, dal 1999, Baronello è stato membro di *Candy Factory, collettivo internazionale con base in Giappone, collaborando con gli artisti Takuji Kogo e Mike Bode con i quali ha sviluppato opere multimediali che esplorano gli effetti della globalizzazione nello spazio quotidiano.

Baronello ha inoltre collaborato con importanti enti di ricerca come i Laboratori Nazionali del Sud dell’Istituto Italiano di Fisica Nucleare (INFN-LNS) e l’Istituto di Microelettronica e Microsistemi del Consiglio Italiano delle Ricerche (IMM- CNR).

Per l’INFN-LNS ha documentato le missioni sperimentali di NEMO, prima implementazione italiana di KM3Net, il progetto di infrastruttura di ricerca europea per un gigantesco telescopio Cherenkov da costruire sui fondali del Mediterraneo.

Questa attività è al contempo parte della ricerca artistica di Baronello, ed è stata spesso abbinata alla documentazione di alcuni aspetti del fenomeno delle migrazioni dai paesi MENA, condotte con imbarcazioni di fortuna verso la Sicilia.

EN

Federico Baronello, was born in 1968, lives and works in Catania (IT).

He choses media as analytical photography and the design of exhibition structures, with sporadic overruns in the critical exercise of writing, to essentially focus on the documentation of the effects of globalization in the Mediterranean area and on technology as an agent for the construction of new cultural forms.

Among the most recent works, the photographic series resulting from the residence at the botanical park of the Radicepura Foundation in 2017 has disclosed some of the main topics related to the current emergency of the pandemic: The reproduction of the landscapes of industrial cultivations of typical Mediterranean botanical species, threatened by bacteria and parasites (red weevil and Xylella), precisely pointed to the fragility intrinsic also to an apparently irrefutable production system.

Since 1999, Baronello has been a member of *Candy Factory, an international collective based in Japan, collaborating with artists Takuji Kogo and Mike Bode with whom he has developed multimedia works that explore the effects of globalization in everyday space.

Baronello has also collaborated with science research centres such as the Southern National Laboratories of the Italian Institute of Nuclear Physics (INFN-LNS) and the Institute of Microelectronics and Microsystems of the Italian Research Council (IMM-CNR). For the INFN-LNS he documented the experimental missions of NEMO, the first Italian implementation of KM3Net, the European research infrastructure project for a gigantic Cherenkov telescope to be built on the Mediterranean seabed.

This activity was also an inherent part of Baronello’s artistic research as it has often been combined with the documentation of some aspects of the phenomenon of migrations from MENA countries, carried out with makeshift boats to Sicily.

Carmelo Nicosia

Detail

UNA GROSSA NUVOLA OSCURO’ IL CIELO.

A BIG CLOUD DARKENED IN THE SKY…

IT

L’elemento aria, la dimensione del volo, prendono consistenza, materia fotografica, dopo una serie di esperienze vissute in prima persona, sperimentate dopo anni di narrazioni familiari (figlio di un pilota), di analisi di archivi storici, di riflessioni sulla diversa prospettiva aerea, l’angolazione che lo sguardo assume dall’alto, visione “altra e alta”.

Osservando il paesaggio contemporaneo dall’alto, alterando la visione prospettica, a misura d’uomo, la natura e l’architettura, assumono le sembianze di un circuito elettrico, un ordinato transistor, schema di moduli metallici che scintillano al sole, piccolo agglomerato, costituito da moduli, come elementi di un’architettura ordinata e consequenziale.

Dall’alto tutto appare possibile, un flusso spazio-temporale parallelo, in linea con una diversa visione fatta di spostamenti repentini e di transiti in “non luoghi” che a furia di essere frequentati divengono gli unici possibili per la visione, per osservare il tempo al presente.

 

EN

The element of air, the dimension of flight, takes on consistency, photographic material, after a series of first-hand experiences, tested after years of family narratives (son of a pilot), of analysis of historical archives, of reflections on the different perspective aerial, the angle that the gaze takes from above, an “other and high” vision.

Observing the contemporary landscape from above, altering the perspective vision, on a human scale, nature and architecture take on the appearance of an electrical circuit, an orderly transistor, a scheme of metal modules that sparkle in the sun, a small agglomeration, made up of modules, as elements of an orderly and consequential architecture.

From above everything appears possible, a parallel space-time flow, in line with a different vision made of sudden movements and transits in “non-places” which by dint of being frequented become the only ones possible for vision, for observing time to the present.

IT

Come spesso accade nella meditazione, un accadimento, un’esperienza imprevista, squarcia il velo del pensiero, ribalta il percorso iniziato e riconduce il cammino su altre direzioni. Improvvisamente, apparve in video il volto di un giovane americano, figlio di un pilota del Vietnam.

Il volto del giovane, ritratto nei primi anni settanta, sfumò, lasciando lo schermo ad un signore maturo che leggeva con commozione alcune bianche lettere; erano lettere di guerra, corrispondenze che il padre spediva giornalmente alla famiglia dopo le missioni, dopo aver bombardato.

La descrizione dei luoghi e delle azioni aveva un carattere quasi turistico, confidenziale; al mattino si bombardava e al pomeriggio si scriveva, ogni giorno, per mesi, sino all’abbattimento del pilota-padre.

Il verde della terra, i campi, la speranza del ritorno a casa, riportava ad una dimensione, privata, umana, ma la forza di fuoco che arrivava dal cielo era catastrofica e il destino silenzioso dipendeva dalla quantità di morte che si rovesciava dal cielo. Improvvisamente, il progetto prende un’altra direzione, assume il senso del monito, della storia, di una visione altra, una prospettiva diversa dei cieli e dei destini dell’uomo……

 

EN

As often happens in meditation, an event, an unexpected experience, tears the veil of thought, overturns the path begun and leads the journey back in other directions. Suddenly, the face of a young American, the son of a Vietnam pilot, appeared on video.

The face of the young man, portrayed in the early seventies, faded, leaving the screen to a mature gentleman who was reading some white letters with emotion; they were war letters, correspondence that the father sent daily to the family after the missions, after the bombing.

The description of the places and actions had an almost touristy, confidential character; in the morning we bombed and in the afternoon we wrote, every day, for months, until the pilot-father was shot down.

The green of the earth, the fields, the hope of returning home, brought us back to a private, human dimension, but the force of fire that came from the sky was catastrophic and the silent destiny depended on the amount of death that poured from the sky. Suddenly, the project takes another direction, it takes on the sense of warning, of history, of another vision, a different perspective of the heavens and the destinies of man…

Una grossa nuvola oscurò il cielo

2009_23

stampa fine art su carta fotografica montata su dibond,

tiratura in 4 esemplari, 104×73 cm

IT

 

Carmelo Nicosia nasce a Catania nel 1960.

Laurea in Chimica Farmaceutica con una tesi sulla “Fotochimica degli elementi”. Fondatore della Scuola di Fotografia ABA CT nel 2008. Direttore Accademia delle Belli Arti Catania dal 2006 al 2012. Più volte consigliere di amministrazione nella medesima Accademia. Consulente fotografico di vari enti nazionali e internazionali.

Tiene regolarmente corsi e seminari su “Analisi e Progettazione nella fotografia contemporanea”, con una specializzazione in Antropologia visuale, presso università e fondazioni, italiane e straniere. Dal 2000 è impegnato in numerosi progetti internazionali, editoriali ed espositivi a carattere socio antropologico, con particolare attenzione ai temi dell’identità, della memoria, dei fenomeni collettivi, al rapporto con la storia. Dal 2010 ha attivato il progetto Parola-Visione con una serie di ricerche che analizzano il rapporto tra fotografia e scrittura.

Carmelo Nicosia è considerato uno dei maggiori autori della nuova fotografia italiana, anello di congiunzione tra la tradizione socio antropologica e la ricerca nei nuovi media. Le sue opere sono conservate nelle più importanti collezioni italiane e straniere ed esposte in Europa e America. Direttore artistico della fondazione Oelle dal 2017 al 2023.Attualmente ricopre il ruolo di direttore della scuola di fotografia della accademia di belle arti di Catania. Insignito nel 2023 della Laurea Honoris Causa dalla ABA CATANZARO.

EN

 

Carmelo Nicosia was born in Catania in 1960.

He gradueted in Pharmaceutical Chemistry with a thesis on the “Photochemistry of the elements”. Founder of the ABA CT School of Photography in 2008. Director of the Catania Academy of Fine Arts from 2006 to 2012. Board member several times in the same Academy. Photographic consultant for various national and international bodies.

He regularly holds courses and seminars on “Analysis and Planning in Contemporary Photography”, with a specialization in Visual Anthropology, at Italian and Foreign Universities and Foundations. Since 2000 he has been involved in numerous international, editorial and exhibition projects of a socio-anthropological nature, with particular attention to the themes of identity, memory, collective phenomena and the relationship with history. Since 2010 he has activated the Parola-Visione project with a series of researches that analyze the relationship between photography and writing.

Carmelo Nicosia is considered one of the major authors of new Italian photography, a link between the socio-anthropological tradition and research in new media. His works are preserved in the most important Italian and foreign collections and exhibited in Europe and America. Artistic Director of the Oelle Foundation from 2017 to 2023. He currently holds the role of director of the photography school of the Fine Arts Academy of Catania. Awarded an Honorary Degree from the ABA CATANZARO in 2023.

QUI SUD EST

QUI SUD EST

1ST EDITION

“Qui Sud Est”: la prima edizione di un viaggio artistico contemporaneo nel Sud Est siciliano. Dal 23 agosto a Scicli, tra il barocco patrimonio dell’Umanità

SCICLI (RG) – Un nuovo capitolo nel panorama artistico siciliano per un viaggio multisensoriale che è anche identitario. Si apre il prossimo 23 agosto alle ore 20, nella barocca Scicli l’evento “Qui Sud Est”, la collettiva d’arte, curata da Giuseppe Lo Magno e Gianluca Collica, con l’obiettivo di esplorare e raccontare la realtà del sud-est della Sicilia attraverso le voci uniche di dodici artisti. Un viaggio tra le espressioni artistiche frutto della collaborazione tra le gallerie Lo Magno di Modica e Collica di Catania e lo spazio forografico Gianni Mania.

L’inaugurazione si terrà contemporaneamente in due location iconiche di Scicli: i Bassi Beneventano, situati presso il Palazzo Beneventano (Piazza Angelo Ficili, 1), e lo Spazio Fotografico Gianni Mania ( Corso Mazzini, 10). Questa doppia apertura vuole celebrare non solo l’arte esposta ma anche la bellezza storica e architettonica dei luoghi che la ospitano.

I Bassi Beneventano, sede anche della stamperia d’arte Amenta, rappresentano un esempio straordinario di architettura barocca e sono già seconda sede della galleria Lo Magno.

Questo spazio, ricco di storia, ospiterà una parte significativa delle opere in mostra. Dall’altro lato, lo Spazio Fotografico Gianni Mania, recentemente rinnovato, diventa il palcoscenico ideale per un dialogo tra fotografia e altre espressioni artistiche contemporanee.

Protagonisti della mostra sono vari artisti di rilievo come Francesco Balsamo, Federico Baronello, Barbara Cammarata, Ignazio Cusimano Schifano, Emanuele Giuffrida, Francesco Lauretta, Gianni Mania, Carmelo Nicosia, Rossana Taormina, Sasha Vinci, William Marc Zanghi, e Zoe Zizola.

Questi artisti, legati alle gallerie coinvolte nel progetto, presenteranno opere che spaziano dalla pittura alla fotografia, fino alle installazioni, creando un ricco mosaico di linguaggi e visioni.
Un elemento distintivo di questa prima edizione è la presenza di una sezione speciale dedicata ai bozzetti e ai lavori preparatori di Abusi Studio, lo studio multidisciplinare che esplora il rapporto tra uomo e spazio attraverso pratiche innovative come il riciclaggio e l’economia circolare.

“Qui Sud Est” è una mostra senza confini in quanto non impone limiti tematici o dimensionali, lasciando che ogni artista esprima liberamente la propria esperienza di vita e lavoro in questa affascinante parte di Sicilia. Come sottolinea Giuseppe Lo Magno, “l’idea mostra nasce dalla riflessione sulla personale esperienza di rete sociale che tutti i giorni vivo, oggi più che mai fondamento per il lavoro di galleria, ma che nel frattempo ne oltrepassa i confini rimandando a valori di amicizia e rispetto che intercorrono tra gli artisti e i galleristi del territorio. Rapporti nel tempo diventati, indipendentemente da accordi di tipo lavorativo, parte di un’unica più ampia realtà: Qui Sud Est”. Gianluca Collica aggiunge che questo evento è un esempio di progettazione condivisa: “In questi ultimi anni diviene sempre più forte la volontà di costruire insieme e questa mostra è un esempio di progettazione condivisa tra artisti e galleristi del sud est della Sicilia. L’invisibilità di contesti periferici come quello siciliano, può essere superata solo camminando gli uni accanto all’altro condividendo un obiettivo: lavorare insieme e dare evidenza alla qualità che esprimiamo”.

La mostra sarà aperta al pubblico fino al 19 ottobre 2024.

Gli orari di apertura, sono dal martedì al sabato, dalle 18:00 alle 23:00 fino al 31 agosto, e dalle 17:00 alle 21:00 nei mesi di settembre e ottobre. Per ulteriori informazioni, è possibile visitare il sito web www.lomagnoartecontemporanea.it o contattare direttamente la galleria via email all’indirizzo info@lomagnoartecontemporanea.it.

“Qui Sud Est” si pone come un appuntamento annuale dedicato all’arte e alla cultura, un evento che mira a diventare un punto di riferimento per l’intera isola, promuovendo la creatività e la collaborazione tra artisti e comunità locali.

Grazie per il supporto a Ghibli Solutions

Michelangelo Barbagallo

Ufficio stampa Medialive

QUI

SUD

EST

 

a cura di Giuseppe Lo Magno e Gianluca Collica

 

 

OPENING

23 agosto 2024

ore 20.00

 

XX BASSI BENEVENTANO

P.zza A. Ficili 1, Scicli

+

SPAZIO FOTOGRAFICO GIANNI MANIA

C.so Mazzini, 10, Scicli

Fino al 19 ottobre 2024

 

Visite dal martedì al sabato 18.00/23.00

 

 

Info

www.lomagnoartecontemporanea.it

info@lomagnoartecontemporanea.it

tel +39 3396176251

wa +39 0932763165

Omaggio a Piero Guccione

Appunto per il giardino sulla macchina nera, 1971

OMAGGIO A PIERO GUCCIONE

 

Pastelli e Opere grafiche tra la Sicilia e la Capitale

 

Scicli  – In occasione dell’anniversario di nascita del Maestro Piero Guccione (05/05/1935 – 06/10/2018), si inaugura a Scicli la mostra “Omaggio a Piero Guccione. Pastelli e opere grafiche tra la Capitale e la Sicilia” a cura di Lo Magno artecontemporanea e Stamperia d’arte Amenta. In collaborazione con Archivio Piero Guccione.

Una selezione di dodici opere uniche e nove grafiche esposte a Scicli negli spazi “Bassi Beneventano”, nuovo contenitore d’arte in uno dei più bei palazzi storici della cittadina che diede i natali a Piero Guccione. 

Un racconto retrospettivo che ci mostra opere dagli anni della Pop Art Italiana, vissuti da Guccione a Roma, fino a quelle realizzate in omaggio ai più grandi capolavori della storia dell’arte.

Visite fino al 5 Giugno 2024

Orari di apertura: dal martedì al sabato dalle 10/13 e 16/20.

Bassi Beneventano

P.zza Ficili 1, Scicli (RG)

+39 3396176251 / +39 3515650994

www.lomagnoartecontemporanea.it

Senza titolo (da Vermeer) 2014 pastello su carta cm 150×100
Allegoria della vittoria, 1986, pastello su carta , cm 18,5×28,5
Macchina nel Paesaggio n.1, 1977, litografia a colori, dimensioni lastra cm 34.5 x 88.5

Omaggio a Piero Guccione

Pastellli e Opere grafiche tra la Sicilia e la Capitale

 

In collaborazione con  Archivio Piero Guccione

 

BASSI BENEVENTANO

P.zza Ficili, 1 Scicli (RG)

Visite fino al 05 giugno

dal martedì al sabato dalle 10/13 e 16/20.

+39 3396176251 / +39 3515650994

www.lomagnoartecontemporanea.it

Magico Incontro, Perfido Errore (da Hayez)
1998,
pastello su carta
29×21 cm

Fulget Crucis Mistèrium

FULGET CRUCIS MISTÈRIUM

 

Giovanni Viola in dialogo con capolavori segreti della Diocesi di Noto

 

NOTO – Al Museo Diocesano di Noto a Fulget Crucis Mistèrium, una mostra dedicata all’interazione tra Arte Sacra e Contemporaneità.

A cura di Don Antonio Stefano Modica, Direttore del Museo Diocesano, e Lo Magno artecontemporanea, patrocinata dalla Diocesi di Noto, Vescovo Mons. Salvatore Rumeo e Assessorato dei beni culturali e dell’identità siciliana, l’esposizione aprirà al pubblico il 6 aprile alle ore 11.30 dopo la presentazione del catalogo con testo critico di Antonio D’Amico.

Venticinque le opere in mostra tra capolavori provenienti da chiese e collezioni private legate alla Diocesi di Noto e pastelli e oli dell’artista modicano Giovanni Viola. Sculture e opere su tela datate tra XVII e XIII secolo incontrano i cieli di Viola ed insieme toccano temi legati alla luce, all’eternità, alla Resurrezione.

I luoghi di Piazza Landolina diventano carichi di bellezza, si fanno tramite di discorsi attorno all’esistenza e alla spiritualità. La luce si declina in opere ben diverse tra di loro accomunate dalla restituzione di significato e dalla carica evocativa.

Un occasione, questa, per ammirare il lascito artistico legato alla curia del territorio in dialogo con opere contemporanee che in un continuum artistico si propongono con perizia tecnica e grande legame spirituale ai grandi maestri dei secoli scorsi.

Da leggere…

FULGET CRUCIS MISTÈRIUM

 

Giovanni Viola in dialogo con capolavori segreti della Diocesi di Noto

 

MUSEO DIOCESANO DI NOTO

P.zza Landolina, 2 Noto (SR)

Visite sabato e domenica 10-13/16-19

dal lunedì al venerdì su richiesta – +39 3270162589

Fine mostra 30 giugno

 

REGIONE SICILIANA

Assessorato dei beni culturali e dell’identità siciliana

Paolo Scarpinato

 

VESCOVO DELLE DIOCESI DI NOTO

S.E.Mons. Salvatore Rumeo

 

DIOCESI DI NOTO

Responsabile dei Beni culturali

Direttore Museo Diocesano

Don Antonio Stefano Modica

 

A CURA DI

Don Antonio Stefano Modica

Lo Magno artecontemporanea

 

TESTO CRITICO

Antonio D’Amico

 

ACCOGLIENZA

Cooperativa Etica Oqdany

Salvatore Celeste

 

SI RINGRAZIANO

Don Nello Garofalo, Moira Fiorilla, Monica Mindroiu e tutti i collezionisti per aver prestato le opere.

SIMPHIWE BUTHELEZI

Simphiwe Buthelezi,To Find Solid Ground

2020

Straw Mats, Glass Beads and Earth on Canvas

Stuoie di canne, perline di vetro e terra su tela

150x138cm

Simphiwe Buthelezi, Umvikeli

2024

Treated Reed Mats, Canvas and Leather

Tappeti di canna trattata, tela e pelle

240 x 90 cm

ESSENTIAL

 

Simphiwe Buthelezi was born in 1996, Benoni, South Africa.

Currently lives and works in Cape Town, South Africa.

“I am quite cognizant of the sacredness that the reed mat holds to the indigenous populace in different parts of the world. I am also fascinated by how a single object can unravel and become a myriad of different forms. Just like the people to whom this artefact belongs, it is limitless, boundless, free to take any shape, enduring the pressure applied to it.”

Simphiwe Buthelezi, is an installation artist and sculptor, who utilises traditional Zulu ‘icansi’ (hand-woven reed mats), glass beads and ‘tankrali’ (Zulu seed beads) to engage with the existential undertaking of “ukubuyela e masisweni” or “returning to the source”. Reed mats, leather, beads, metal compounds and cotton canvas are endlessly reworked, reconsidered and reshaped through her meticulous craftsmanship and the repetitive processes of cutting, folding, sewing and bonding.

While the established conceptual threads of Buthelezi’s oeuvre begins in cultural dynamics and African Spirituality, her practice is grounded in a relentless exploration of materiality and form. For Buthelezi, these multifaceted, intergenerational objects are a continuation of what came before, and her practice of mending, reshaping and nurturing ‘icansi’ & ‘tankrali’ acts as not only a practical exploration but also a spiritual interrogation of material and form. Here, thinking & making are entangled activities, a combination of Buthelezi’s understanding of materiality, underpinned by her sensitivity to the traditional roles and practices that have informed her art-making.

Buthelezi received her National Diploma in Fine Art at the University of Johannesburg in 2017, after which she was awarded the 2018 Blessing Ngobeni Art Prize, culminating in a residency at The Bag Factory Artist Studios in Johannesburg, South Africa.

In 2023, Buthelezi presented her first European exhibition titled Izinyathelo zabagcotshiweyo (Footsteps of the Ordained) in the Galeries Émergentes sector, at Paris+ par Art Basel at the Grand Palais Éphémère, in Paris, France. She also presented Imvuselelo Yenkululeko (The World is Changing) as part of the Solo Section at the Investec Cape Town Art Fair at the CTICC in Cape Town, South Africa in the same year.

Buthelezi’s other solo presentations include: Imvuselelo Yenkululeko / Freedom’s Domain at SMAC in Stellenbosch, South Africa in 2020 and Lala La, curated by Chumisa Ndakisa, at The Bag Factory Studios in Johannesburg, South Africa in 2019. Buthelezi participated in the Young Congo Biennale in Kinshasa, Democratic Republic of Congo; Preview#3 in Milan, Italy; tête-à-tête, curated by Candice Allison and Tiina Liebenberg at the Absa Gallery in Johannesburg; Art Market Budapest with Johannesburg Art Gallery in Budapest, Hungary; and What is South Africa, Even? Vol.2, curated by Carlyn Strydom at the Bag Factory Artist Studios in Johannesburg all in 2019. Selected collections comprise of: Fondation H in Antananarivo, Madagascar; University of Cape Town in Cape Town, South Africa; Southern African Fellowship for Contemporary Art and the Bonanate Collection in Turin, Italy. In the second half of 2024, Buthelezi will participate in the SAFFCA Residency in partnership with ENSAV La Cambre, in Belgium, Brussels.

 

ITA

Simphiwe Buthelezi è nata nel 1996 a Benoni, in Sud Africa.

Attualmente vive e lavora a Cape Town, Sud Africa.

Sono abbastanza consapevole della sacralità che la stuoia di canne riveste per le popolazioni indigene in diverse parti del mondo. Sono anche affascinata dalle potenzialità di un oggetto e dalla possibilità che ha di assumere una miriade di forme diverse. Proprio come le persone a cui appartiene, questo manufatto è illimitato, sconfinato, libero di assumere qualsiasi forma, sopportando la pressione ad esso applicata”.

Simphiwe Buthelezi, nelle sue installazioni, utilizza i tradizionali ‘icansi’ Zulu (stuoie di canne intrecciate a mano), perle di vetro e ‘tankrali’ (perline Zulu) impegnandosi così nell’impresa esistenziale di “ukubuyela e masisweni” o “ritornare alla fonte”.

Stuoie di canna, pelle, perline, composti metallici e tela di cotone vengono continuamente rielaborati, riconsiderati e rimodellati attraverso la sua meticolosa maestria e i processi ripetitivi di taglio, piegatura, cucito e incollaggio.

Mentre i fili concettuali consolidati dell’opera di Buthelezi iniziano con le dinamiche culturali e la spiritualità africana, la sua pratica si fonda su un’incessante esplorazione della materialità e della forma.

Per Buthelezi, questi oggetti sfaccettati e intergenerazionali sono una continuazione di ciò che è venuto prima, e la sua pratica di riparare, rimodellare e coltivare “icansi” e “tankrali” agisce non solo come un’esplorazione pratica ma anche come un’interrogazione spirituale di materiale e forma. Pensare e fare sono attività intrecciate, una combinazione della comprensione pratica della materialità unita alla sua sensibilità verso le pratiche tradizionali della sua terra che ne hanno sempre influenzato la produzione artistica.

Buthelezi ha conseguito il Diploma Nazionale in Belle Arti presso l’Università di Johannesburg nel 2017. L’anno successivo le è stato assegnato il Blessing Ngobeni Art Prize 2018, culminato in una residenza presso The Bag Factory Artist Studios a Johannesburg, in Sud Africa.

Nel 2023, Buthelezi ha presentato la sua prima mostra europea intitolata Izinyathelo zabagcotshiweyo (Sulle orme degli ordinati) nella sezione Gallerie emergenti, a Paris+ per Art Basel al Grand Palais Éphémère, a Parigi. Nello stesso anno ha anche presentato Imvuselelo Yenkululeko (Il mondo sta cambiando) con una personale alla Investec Cape Town Art Fair al CTICC di Cape Town, in Sud Africa.

Le altre mostre personali di Buthelezi: Imvuselelo Yenkululeko / Freedom’s Domain allo SMAC di Stellenbosch, Sud Africa nel 2020 e Lala La, a cura di Chumisa Ndakisa, ai The Bag Factory Studios di Johannesburg, Sud Africa nel 2019.

Buthelezi ha partecipato alla Young Congo Biennale nel Kinshasa, Repubblica Democratica del Congo; Anteprima#3 a Milano, Italia; tête-à-tête, a cura di Candice Allison e Tiina Liebenberg alla Absa Gallery di Johannesburg; Mercato dell’Arte Budapest con la Johannesburg Art Gallery a Budapest, Ungheria; e cos’è anche il Sud Africa? Vol.2, curato da Carlyn Strydom presso i Bag Factory Artist Studios di Johannesburg, tutto nel 2019.

Le collezioni selezionate comprendono: Fondation H ad Antananarivo, Madagascar; Università di Cape Town a Città del Capo, Sud Africa; Borsa dell’Africa Meridionale per l’Arte Contemporanea e la Collezione Bonanate a Torino, Italia.

Nella seconda metà del 2024, Buthelezi parteciperà alla Residenza SAFFCA in collaborazione con ENSAV La Cambre, in Belgio, Bruxelles.

 

Text Courtesy SMAC Gallery Cape Town

NIENTE DA VEDERE

“Niente da Vedere”: a Palazzo Beneventano a Scicli Lo Magno artecontemporanea inaugura un nuovo viaggio artistico tra storia e contemporaneità

 

SCICLI – Venerdì 8 marzo i bassi del maestoso Palazzo Beneventano di Scicli apriranno le porte a un’affascinante esposizione che, come un ponte tra passato e presente, intesserà un dialogo tra diverse epoche e lo farà sul filo conduttore dell’arte contemporanea.

A cura di Lo Magno artecontemporanea, la mostra “Niente da vedere” si inserisce nella complessa identità di questo storico edificio riconosciuto patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, un luogo unico e suggestivo che, fuso di stili ed epoche, testimonia la ricchezza della sua storia.

Fucina di bellezza e arte, denso di meraviglie da osservare e vivere, il titolo “Niente da vedere” vuole proprio essere un’ironica dichiarazione sulle molteplici sfaccettature di questo luogo, una dichiarazione che si svela nel connubio tra il racconto che di sé fa il progetto artistico “Bassi Beneventano” e l’arte contemporanea esposta e che porta la firma degli artisti

 

Simphiwe Buthelezi

Andrea Cerruto

Giuseppe Colombo

Ignazio Cusimano Schifano

Emanuele Giuffrida

Giovanni Iudice

Rossana Taormina

Ivan Terranova

Samantha Torrisi

Giovanni Viola

William Marc Zanghi

 

Gli stessi saranno anche i protagonisti dei progetti “Lo Magno artecontemporanea” che, nel biennio ’24-’25 , con le loro opere contribuiranno a creare un affascinante “trailer” di risorse e collaborazioni della galleria.

Quello proposto durante la mostra sarà un viaggio artistico che inizierà con uno scenario visivo unico, l’esterno del prestigioso edificio che affascina con i suoi esterni tardo barocchi, mascheroni, teste di saraceni e decorazioni sontuose. Il viaggio proseguirà internamente, attraverso i soffitti che rivelano affreschi che narrano il periodo fascista, quando i bassi del palazzo divennero il cuore amministrativo della città di Scicli. Sarà poi la bellezza delle opere presentate l’anello di congiunzione che, fuori dagli schemi, darà senso al tempo. Ognuno degli undici artisti in mostra porterà il proprio linguaggio artistico e la propria visione unica. Pitture e tessuti lavorati e ricamati, installazioni fotografiche e manufatti realizzati con materiali provenienti da terre lontane, saranno tutti tasselli di una narrazione visiva che attraverso l’opera presentata si fonderà armoniosamente con la storia di Palazzo Beneventano che da quasi un anno ospita ____ il progetto artistico “Bassi Beneventano” nato dall’unione di intenti tra la galleria d’arte Lo Magno e la stamperia d’arte Amenta. “Niente da vedere” è apparenza e sostanza; è forma e colore; è passato e presente; è stasi e movimento. Celebra l’estetica contemporanea ma sottolinea l’importanza di preservare e valorizzare il patrimonio storico e architettonico dei luoghi che sono memoria e cuore di una città. È una vetrina per gli artisti, ma anche un’occasione per esplorare la bellezza intramontabile di un luogo che custodisce gelosamente infiniti significati e continua a ispirare e a raccontare la sua storia anche attraverso l’arte contemporanea.
Apertura venerdì 8 marzo alle ore 19.00. L’esposizione è ospitata presso Bassi Beneventano a Scicli (Rg), in Piazzetta Ficili,1 e sarà visitabile fino a domenica 14 aprile 2024, dal lunedì al sabato 10/13 e 16/20.

 

Sponsor Ghibli Solutions

 

Si ringraziano Marina Mottin e la SMAC Gallery di Cape Town per il prezioso apporto

 

ufficio stampa

Michele Barbagallo per MediaLive

“NOTHING TO SEE”: at Palazzo Beneventano in Scicli Lo Magno artecontemporanea inaugurates a new artistic journey between history and contemporaneity

 

SCICLI – On Friday 8 March the roots of the majestic Palazzo Beneventano in Scicli will open the doors to a fascinating exhibition which, like a bridge between past and present, will weave a dialogue between different ages using the beauty of contemporary art.

Curated by Lo Magno artecontemporanea, the exhibition “NOTHING TO SEE” is part of the complex identity of this historic building recognized as a World Heritage Site by UNESCO, a unique and evocative place. The mix of styles and ages testifies to the richness of its history.

Hotspot of beauty and art, full of wonders to observe and to experience, the title “NOTHING TO SEE” is intended to be an ironic declaration on the many facets of this place.

There are eleven artists involved and they will be the protagonists of the Lo Magno artecontemporanea’s projects in the next two years:

 

Simphiwe Buthelezi

Andrea Cerruto

Giuseppe Colombo

Ignazio Cusimano Schifano

Emanuele Giuffrida

Giovanni Iudice

Rossana Taormina

Ivan Terranova

Samantha Torrisi

Giovanni Viola

William Marc Zanghi

 

The exhibition will be an artistic journey that will begin with a unique visual scenario: the exterior of the prestigious building that fascinates with its late Baroque facate, masks, Saracen heads and sumptuous decorations.

The journey will continue internally, through the ceilings that reveal frescoes that narrate the fascist period, when the roots of the building became the administrative heart of the city of Scicli.

A the end the beauty of the contemporary works presented will give meaning to time.

Each of the eleven artists on display will bring their own artistic language and a unique vision.

Paintings and embroidered fabrics, photographic installations and artefacts made with materials from distant lands. All works will be pieces of a visual narrative will blend harmoniously with the history of Palazzo Beneventano.

The Palace hosted the artistic project “Bassi Beneventano” for almost an year. Bassi Benevantano born from the union of intent between the Lo Magno gallery and the Amenta art printing. “NIENTE DA VEDERE” is both appearance and substance; shape and color; past and present; stasis and movement.

It celebrates contemporary aesthetics but underlines the importance of preserving and enhancing the historical and architectural heritage of the places that are the memory and heart of a city.

It is a showcase for artists, but also an opportunity to explore the timeless beauty of a place that jealously guards infinite meanings and continues to inspire and tell its story through contemporary art.

Opening: Friday 8 March at 7.00 pm.

The exhibition can be visited until Sunday 14 April 2024 (Monday-Saturday 10a.m./13p.m, – 16/20 p.m)and is hosted at Bassi Beneventano in Scicli (Rg), in Piazzetta Ficili,1.

Sponsor Ghibli Solutions

 

Thanks to Marina Mottin and the SMAC gallery of Cape Town for their precious contribution

Press office

Michele Barbagallo per MediaLive

english version

IVAN TERRANOVA

Era il suo corpo fatto di penne, 2020, Stampa Giclée su carta cotone, cm 70×100, _ fenicottero di gomma installazione

ESSENTIAL

Ivan Terranova (Catania, 1990) dall’età di 4 anni si dedica allo studio del pianoforte, dalla musica classica ai linguaggi più moderni, fino ad arrivare allo studio della musica jazz e l’attività di concertista. Parallelamente, dato l’interesse maturato negli anni per le arti visive e la fotografia, si iscrive all’Accademia delle Belle Arti, dove consegue il diploma di primo livello in “Arti Tecnologiche”, discutendo una tesi sui legami sinestetici tra musicisti e artisti nelle arti contemporanee. Si laurea nel biennio di Fotografia dell’Accademia di Belle Arti di Catania con una tesi sperimentale sul rapporto tra fotografia e arte effimera. Attualmente collabora come artista, curatore e docente con istituzioni pubbliche e private.

La ricerca di Ivan Terranova scaturisce dallo studio e da riflessioni sul paesaggio contemporaneo, geografie e le relazioni ecologiche e culturali dell’Antropocene. Facendo interagire la fotografia con altri linguaggi, il paesaggio diviene il perimetro d’azione in cui analizzare elementi da prelevare e reinterpretare oppure scenario di installazioni ambientali temporanee, in cui lo strumento fotografico diviene memoria di esperienze solitarie. Nelle opere ritroviamo territori sospesi tra realtà e rappresentazione, natura e artificio, umano e animale, rito e devozione, documento e poesia che inducono a ripensare con punti di vista alternativi al rapporto tra uomo e ambiente.

 

 

EN

 

Ivan Terranova (Catania, 1990) has dedicated himself to studying the piano since the age of 4, from classical music to the most modern languages, up to the study of jazz music and his activity as a concert performer. At the same time, given the interest gained over the years in visual arts and photography, he enrolled at the Academy of Fine Arts, where he obtained a first level diploma in “Technological Arts”, discussing a thesis on the synesthetic bonds between musicians and artists in contemporary arts. He graduated in Photography at the Academy of Fine Arts of Catania in the two-year course with an experimental thesis on the relationship between photography and ephemeral art. He currently collaborates as an artist, curator and teacher with public and private institutions.

Ivan Terranova’s research arises from the study and reflections on the contemporary landscape, geographies and ecological and cultural relations of the Anthropocene. By making photography interact with other languages, the landscape becomes the perimeter of action in which to analyze elements to be taken and reinterpreted or the scenario of temporary environmental installations, in which the photographic instrument becomes a memory of solitary experiences. In the works we find territories suspended between reality and representation, nature and artifice, human and animal, ritual and devotion, document and poetry that lead us to rethink the relationship between man and the environment with alternative points of view.

 

 

TOGETHER

 

2023: AFTER THE HUMAN COLONIALISM, two-person show, curated by Valeria D’Amico, Giuseppe Lo Magno, Lo Magno artecontemporanea – Modica (RG)

Art. 9 Principi fondamentali – Costituzione della Repubblica italiana

La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.

Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.

Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni.

La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali.

L’ultimo comma è stato aggiunto grazie alle modifiche apportate dalla legge costituzionale dell’11 febbraio 2022, n.1.

AFTER THE HUMAN COLONIALISM – FABULA